Una cordata formata da imprenditori italiani e da Intesa Sanpaolo ha presentato una manifestazione d’interesse per salvare Ferrarini e Vismara. Le due aziende, che sono entrambe in concordato preventivo, operano a livello nazionale e internazionale nella produzione e commercializzazione di salumi, con una quota di mercato nel 2017 pari al 3%.
Le società che fanno parte della cordata sono Gruppo Bonterre – Grandi Salumifici Italiani, OPAS (organizzazione di prodotto tra allevatori di suini in Italia), Casillo Partecipazioni (holding attiva nel settore delle commodities agricole e dei prodotti derivati).
L’obiettivo si legge in una nota “è preservare le due società, assicurarne la continuità aziendale e il rilancio in un settore che vede il nostro Paese eccellere a livello internazionale”.
Prosegue la nota: da una parte la richiesta di Ferrarini del 20 settembre scorso “di anticipare l’adunanza dei creditori, dall’altra l’istanza di revoca del concordato preventivo depositata dal Commissario di Vismara tre giorni dopo hanno fatto emergere la gravità dell’attuale situazione delle due società, esponendole al rischio di imminente interruzione delle attività aziendali”.
Per questo motivo, i rappresentanti della cordata hanno inviato una lettera a Ferrarini, Vismara e per conoscenza ai commissari giudiziali di entrambe le società, sottolineando come “da tempo e più volte sia stato manifestato l’interesse di realizzare un’operazione industriale unitaria finalizzata a preservare le relative aziende e a tutela dei creditori sociali, degli altri stakeholders – in primis, dipendenti, fornitori ed altri soggetti del territorio – e del sistema economico del nostro Paese”.
La cordata – una volta verificato in tempi brevissimi l’esito positivo delle due diligence – intende realizzare un piano industriale di salvataggio che potrebbe iniziare con un intervento urgente, ossia l’affitto-ponte dei rami d’azienda da parte di veicoli societari costituiti ad hoc, partecipati e gestiti dai partner industriali.
L’intervento-ponte dovrà essere realizzato rapidamente, perciò è stato chiesto a Ferrarini e a Vismara di rispondere prima dell’udienza di revoca del concordato preventivo di Vismara, fissata per il 6 novembre.
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proposta: ma se a tutti questi giovani nuovi italiani, tutta salute e crack, cominciassimo a fargli scavare, dei buchi per terra (altresi' chiamate miniere)
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Progetto sulla carta ottimo, poi speriamo non si riveli un semplice viale alberato dove i nuovi reggiani possono distribuire ed acquistare stupefacenti H24.... Rimaniamo fiduciosamente in