Sanità. Soncini, Amico, Bondavalli, Costa e Mori: “Avanti col ripristino dei punti nascita”

ostetricia

“La Regione vada avanti con la riorganizzazione del sistema sanitario emiliano-romagnolo continuando a investire su professionalità, competenze e strutture per una sanità di eccellenza. Verso la fase di superamento della pandemia, l’Emilia-Romagna prosegua il lavoro già avviato e potenzi la sanità territoriale. In particolare, come consiglieri reggiani di maggioranza, chiediamo che si proceda all’interlocuzione con il Ministero della Salute per ripristinare i punti nascita dove sono stati chiusi”. Lo chiedono i rappresentanti della provincia di Reggio in Regione con un ordine del giorno collegato alla discussione sul Documento Economico e Finanziario regionale. A depositarlo è stata Ottavia Soncini, Presidente della Commissione regionale Politiche per la Salute e Sociali e a firmarlo sono stati anche i colleghi di partito Andrea Costa e Roberta Mori, Federico Amico (Emilia-Romagna Coraggiosa) e Stefania Bondavalli (Bonaccini Presidente).

“Pensiamo che si debba procedere a una sperimentazione per valutare la riapertura dei punti nascita, come quello di Castelnovo Monti nel Reggiano, ma anche di Borgotaro nel Parmense e di Pavullo nel Modenese, chiusi perché non rispettavano i criteri dettati dal Decreto Ministeriale 70. In alternativa ci sembra ancora più opportuno che siano rivisti quegli stessi criteri, anche alla luce di quanto è emerso nella fase pandemica, ovvero che la sanità territoriale va rafforzata. Senza contare gli sforzi della Regione Emilia-Romagna per contrastare lo spopolamento e l’impoverimento dei servizi nelle aree montane e appenniniche e per sostenere la natalità” sottolineano i consiglieri reggiani.

“In generale, chiediamo che la Regione prosegua nel confronto con i Ministeri per vedere riconosciute risorse economiche necessarie a garantire il ristoro dei fondi Covid, la parziale copertura di spese straordinarie affrontate a causa della crisi energetica e per sostenere i lavoratori del comparto sanitario, che chiedono il rispetto di accordi e tutele integrative” concludono i consiglieri.