Sgarbi indagato, Malavasi (Pd): fare chiarezza

Vittorio Sgarbi

Il sottosegretario ai Beni culturali, il ferrarese Vittorio Sgarbi, è indagato per il reato di autoriciclaggio di beni culturali (articolo 518-septies del codice penale). Lo ha confermato  il procuratore di Macerata, Giovanni Fabrizio Narbone, anche se il critico d’arte continua ad affermare di “non aver ricevuto alcun avviso d’indagine, né saprei come essere indagato di un furto che non ho commesso e per un reato compiuto undici anni fa, in circostanze non chiarite dagli inquirenti di allora: l’unico reato di cui ci sia evidenza è una palese violazione del segreto istruttorio”.

Il caso ha già scatenato una polemica politica. “Non possono esserci equivoci e il Governo – in primis il ministro Sangiuliano – deve prendere posizione rispetto all’incredibile vicenda che vede coinvolto il sottosegretario Sgarbi”. Questo il commento della deputata reggiana, Ilenia Malavasi, dopo la nota della procura di Macerata che conferma che il sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, è indagato. 

“Una parte di questa vicenda si è svolta a Correggio, la mia città, e anche per questo la sto seguendo con molta attenzione”, prosegue l’on. Malavasi, riferendosi ad una copia del dipinto al centro del caso che sarebbe stata effettuata per conto del sottosegretario dalla GLab.

“Insieme ai colleghi del Pd in Commissione Cultura, abbiamo interrogato il ministro in merito, perché quelle rivolte a Sgarbi sono accuse molto gravi che, se confermate, configurano una situazione imbarazzante per la professionalità di uno storico dell’arte e incompatibile per chi ha una responsabilità istituzionale, che è tenuto a esercitare con disciplina e onore – conlude Malavasi – Le indagini faranno certamente il loro corso, ma la vicenda, per come si presenta, assume i connotati di un caso politico, con risvolti assurdi e inquietanti che devono essere chiariti con la massima trasparenza”.



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