La polizia locale dell’Unione dei Comuni Reno Galliera ha scoperto e sequestrato una vasta piantagione di cannabis nelle campagne di San Pietro in Casale, nel Bolognese: 295 piante in totale, mischiate ad altri arbusti per renderle meno visibili, per un peso complessivo di circa 340 kg.
Una volta cresciute le infiorescenze, i rami venivano recisi e trasportati in un casolare poco lontano, dove era stata allestita una sala attrezzata con un ventilatore per riscaldare la cannabis e accelerare l’essiccazione delle foglie. Secondo una prima stima, dalla piantagione si sarebbero potuti ricavare almeno 35 chilogrammi di marijuana, che una volta suddivisa in dosi e venduta nelle piazze dello spaccio emiliane avrebbe fruttato un guadagno potenziale di 350.000 euro.
Dopo il ritrovamento della piantagione sono state avviate indagini più approfondite, con appostamenti anche in borghese, per individuare i responsabili: al termine dell’operazione sono stati arrestati – con l’accusa di coltivazione di stupefacenti in concorso – due uomini di 56 e 49 anni, residenti nel territorio della città metropolitana di Bologna, dipendenti dell’azienda agricola proprietaria del terreno in cui le piante venivano coltivate. Secondo quanto emerso dalle attività investigative, i due agricoltori avrebbero agito in autonomia, all’insaputa della proprietà.
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No ti sbagli, quelli arrivarono durante il COVID a Bergamo, con Conte e il PD...
No è solo x certi ignoranti che si credono divertenti
Invece di preoccuparvi di cose inutili, dovevate avere rispetto per 60mila persone senza mezzi pubblici, taxi, ncc e uber che han dovuto camminare per km