Sono sempre più regioni in giallo, l’Emilia a rischio

coronavirus

Contagi in aumento, la variante omicron che – dai primi dati – si moltiplica molto più velocemente rispetto alla Delta, ricoveri e terapie intensive in crescita come purtroppo i decessi. “Siamo preoccupati – spiega il ministro della Salute Roberto Speranza – solo un irresponsabile non lo sarebbe. L’acqua del virus, di questa quarta ondata si alza e noi dobbiamo alzare il livello di attenzione”. Il governo dunque pensa a una stretta: dal ripristino dell’obbligo della mascherina all’aperto fino all’accorciamento della durata del Green pass, passando per l’estensione dell’obbligo vaccinale ad altre categorie di lavoratori a contatto con il pubblico e ai tamponi per assistere ad eventi particolarmente affollati, anche se vaccinati.

Da lunedì intanto sono in giallo Veneto, Marche, Liguria e la provincia autonoma di Trento. Si trovano già in zona gialla: il Friuli Venezia Giulia, Provincia autonoma di Bolzano e la Calabria. La differenza principale è che tornano obbligatorie le mascherine all’aperto. Restano sempre valide le regole del Green pass base (con tampone) e di quello rafforzato, il cosiddetto Super Green pass (vaccinati o guariti), che sono in vigore dal 6 dicembre scorso. Per avere il certificato rafforzato è necessario essersi sottoposto alla vaccinazione o essere guarito dal Covid, mentre si ottiene il Green pass base con il solo tampone.

Ricordiamo che senza certificazione verde, in zona gialla così come in quella bianca, non si può salire sui mezzi di trasporto pubblico o privato, ma nemmeno utilizzare gli impianti nei comprensori sciistici. Non si può accedere ai luoghi di lavoro, nè all’università e alle strutture sanitarie, socio-sanitarie, residenziali. Inoltre, non si può alloggiare né mangiare negli alberghi, mangiare nei ristoranti al chiuso e andare nelle palestre, nei musei, nei cinema, nelle biblioteche, nelle discoteche, ai convegni, alle fiere, alle feste, alle terme e nei centri benessere.

Ricordiamo che una regione passa da zona bianca a gialla quando vengono oltrepassate contemporaneamente le soglie fissate per tre parametri: incidenza settimanale (deve supera i 50 casi su 100mila); tasso di occupazione dei posti letto in area medica ovvero ricoveri ordinari (deve supera il 15%); tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva (deve superare il 10%). Le Regioni in bilico in vista delle festività natalizie sono Lazio, Lombardia ed Emilia-Romagna che potrebbero diventare gialle. A rischiare perfino la Zona Arancione è il Friuli Venezia Giulia con 378 nuovi casi settimanali e i reparti ospedalieri occupati al 23,3% per quanto riguarda l’area medica e il 14,3% per quanto riguarda le terapie intensive.