Scuola, iter per riaprire a settembre

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Gli spazi nella scuola, per ripartire a settembre in sicurezza, con ambienti adeguati e con servizi di trasporto sicuri e accessibili. Una nuova didattica, che tenga conto delle competenze e delle esperienze acquisite anche attraverso le nuove tecnologie digitali durante l’era Covid. Un rinnovato rapporto di fiducia fra scuole e territorio.

Questi i temi di cui si è discusso ieri in Regione durante il primo incontro del Tavolo interistituzionale per la Scuola aperta, presieduto dall’assessore regionale alla Scuola, Paola Salomoni, e costituito dai rappresentanti delle Province, della Città metropolitana di Bologna, dei Comuni capoluogo e dal direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale.

“La riapertura della scuola- sottolinea l’assessore Salomoni- è la nostra priorità, perché senza scuola siamo un Paese miope e senza futuro. Abbiamo aperto quasi tutte, se non tutte, le attività economiche, ed è quindi giusto riaprire anche le scuole. Inizierò presto a visitare le nostre strutture scolastiche per assicurarmi insieme ai sindaci ed ai dirigenti che si riparta davvero in sicurezza a settembre. Mai come in questo momento- aggiunge Salomoni- la scuola deve rafforzare il proprio ruolo educativo, di socializzazione, di inclusione e di apprendimento per i bambini e le bambine, per i ragazzi e le ragazze, e deve essere in grado di coinvolgere e fare partecipare le famiglie, il territorio e le sue varie espressioni. Il percorso verso la scuola aperta che vogliamo- dice l’assessore- deve essere costruito con la partecipazione delle istituzioni, delle autonomie scolastiche e del personale docente, per garantire sicurezza e una nuova didattica integrata”.

Di ieri anche l’incontro con la vice ministra Anna Ascani per discutere di edilizia scolastica e dei 330 milioni stanziati dal Governo. “In questa occasione sono state presentate le ipotesi di metri quadri per calcolare gli spazi delle aule per la riapertura- spiega Salomoni-. Stiamo lavorando quindi per valutare nella pratica come impattino questi vincoli sulle nostre strutture e anche per individuare gli spazi alternativi da utilizzare.”