Scontro tra destra e sinistra sulla nomina

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Gualmini (Pd): ora si lavori. ‘Il lavoro da fare per ripristinare i danni dell’alluvione è enorme: abbiamo oltre 12.000 aziende agricole danneggiate e 70.300 edifici coinvolti per circa 8,8 miliardi di danni. Va costruita la filiera istituzionale in modo efficiente, lo chiedono i cittadini e le imprese: bene quindi la nomina del Commissario Figliuolo, anche se molto tardiva, ma ora servono risposte concrete’. Con queste parole Elisabetta Gualmini, eurodeputata del Partito Democratico, ha commentato la nomina del generale Francesco Paolo Figliuolo a Commissario della ricostruzione dopo l’alluvione che ha colpito Emilia-Romagna e Marche a maggio.

‘La nomina del Commissario alla ricostruzione in Emilia Romagna – ha continuato Gualmini – è sicuramente una buona notizia per le popolazioni colpite, che aspettavano da oltre 40 giorni un Commissario e continuano a chiedere risorse, misure concrete, cantieri e semplificazione amministrativa. Il ritardo della nomina ha rischiato peraltro di mettere in discussione l’attivazione del Fondo di Solidarieta’ Europeo che deve per forza essere richiesto entro 12 settimane dalla prima alluvione. Ora si lavori tutti insieme per costruire una filiera istituzionale efficiente, come all’epoca del terremoto del 2021, con un confronto costante tra cittadini, imprese, istituzionali locali, regionali e nazionali. Ancora meglio se, come sembra, saranno coinvolti nella governance commissariale i tre Presidenti delle regioni colpite (Bonaccini, Giani e Acquaroli). In particolare – prosegue l’eurodeputata – è fondamentale agire subito su due fronti: l’agricoltura e le aree interne. L’area più fertile d’Italia infatti – che da sola per l’export agricolo vale 11 miliardi di euro – dovrà rinascere presto. Ricordo che i soli danni sull’agricoltura ammontano a circa 1 miliardo e mezzo di euro, con 100 mila ettari da ripristinare che equivalgono al 42% della superficie agricola colpita e 64 mila lavoratori interessati. In secondo luogo i piccoli comuni e le zone appenniniche ancora isolate, dove devono partire subito i tre mila cantieri per ripristinare i servizi essenziali che richiedono quasi 2 miliardi di capitale. La velocita’ degli interventi fa la differenza: se partono oggi si può evitare il completo isolamento di alcune frazioni e comuni nel prossimo inverno.

Anche per questo – conclude Gualmini – ci vogliono ulteriori risorse, contando che oltre ai 30 milioni stanziati dal governo ad oggi, davvero poca cosa rispetto ai 2,5 miliardi promessi, le uniche risorse fresche sono i 60 milioni dell’Europa provenienti dal Fondo di Riserva della PAC, la politica agricola comune. L’impegno concreto promesso dal governo ora deve arrivare ai cittadini e alle imprese, che non possono più aspettare’.

Lega: alto profilo. ‘Salutiamo con piacere la nomina di Francesco Paolo Figliuolo a commissario per l’alluvione in Emilia-Romagna e gli auguriamo buon lavoro. Stiamo infatti parlando di una personalità di alto profilo, di un tecnico qualificato di provata e positiva esperienza’.
Così il capogruppo della Lega in Regione e Commissario Lega Emilia, Matteo Rancan, sulla nomina di Figliuolo.

De Maria (Pd): modello centralistico. “Il modello scelto dal governo per la ricostruzione in Emilia-Romagna è centralistico e non corrisponde a quanto tutte le istituzioni e le categorie economiche e sociali della Regione avevano chiesto. Difficile non vedere che nella Destra c’ e l’ idea di strumentalizzare politicamente una tragedia, il contrario di quello che dovrebbe fare chi ha responsabilità istituzionali. Figliuolo è certo una personalità autorevole ma questo non cambia le caratteristiche di una scelta di modalità operative che non rispondono alle criticità che vive il territorio. Ora comunque servono certezze sul piano delle risorse finanziarie, prima di tutto per la messa in sicurezza di argini, viabilità, territori colpiti dalle frane. E servirà il massimo di sinergia nella filiera istituzionale. Servono responsabilità e concretezza. Non giochi politici sulla pelle dei cittadini”. Così Andrea De Maria, deputato PD.

Il nome scelto dal Consiglio dei Ministri per ricoprire il ruolo di Commissario post alluvione non può che trovarci d’accordo: quello del Generale Francesco Figliuolo è un nome di spessore, già salito agli onori delle cronache per il successo organizzativo della campagna di vaccinazione contro il Covid-19.

Barcaiuolo (FdI): governo non si fa intimidire da pressioni: “L’Esecutivo, che si è fatto trovare pronto fin dai primi istanti dell’emergenza, stanziando la cifra senza precedenti di 2 miliardi di euro, ha puntato su una scelta tecnica e non politica che ha incontrato il placet di tutti i partiti della maggioranza. Figliuolo si troverà a gestire una situazione complessa, in una terra che negli ultimi 10 anni ha purtroppo subito l’ira di un terremoto e ha forse pagato scelte scellerate in termini di prevenzione. Plaudo pertanto alla scelta del Governo, che non si è fatto intimidire dalle pressioni di una sinistra che voleva imporre il nome del Governatore Bonaccini, già commissario al dissesto idrogeologico da 7 anni.
L’affiancamento, in qualità di vicecommissari, dei presidenti di regione, farà si che Bonaccini potrà dare il contributo di conoscenza del territorio di cui tanto si vanta, sempre che il suo obiettivo non fosse la mera gestione del potere.
Sarà infatti compito di tutti lavorare insieme, all’insegna della collaborazione e del senso di responsabilità, mettendo da parte personalismi e mera gestione del potere.

I miei migliori auguri di buon lavoro al neo-commissario Figliuolo”. Così il Senatore Michele Barcaiuolo, coordinatore regionale Emilia-Romagna di Fratelli d’Italia.