Sassuolo, sgomberata palazzina dove una coop ospitava profughi: era diventata regno del degrado

Palazzina Sassuolo immigrati

È stata dichiarato immediatamente inagibile ed inutilizzabile l’intera palazzina di via Refice 13, a Sassuolo, utilizzato da una cooperativa come dimora di profughi richiedenti asilo.

Lo ha stabilito l’ordinanza n°31 firmata oggi dal sindaco di Sassuolo Gian Francesco Menani , dopo aver letto i verbali di Vigili del fuoco e Ausl.  Il Comando provinciale Vigili del fuoco di Modena, infatti, nel verbale datato 30 gennaio, dichiara di aver “rilevato con gli strumenti in dotazione una elevata concentrazione di monossido di carbonio probabilmente dovuta all’utilizzo di bracieri ad uso riscaldamento, tale da rendere pericoloso il soggiorno all’interno dell’immobile. Oltremodo la situazione igienico sanitaria ed impiantistica risultava alquanto precaria ed a fronte di ciò, il Comune assieme all’Ausl ha deciso di sigillare l’erogazione del gas tramite i tecnici Hera, ed operare la chiusura di tutti gli appartamenti della palazzina”.

Il Servizio Igiene Pubblica dell’Azienda Usl, a sua volta, in un verbale anch’esso datato 30 gennaio, dichiara che “preso atto dei rilievi effettuati da personale tecnico dello scrivente Servizio con sopralluogo eseguito congiuntamente al personale della Polizia locale di Sassuolo in data 29/01/2024 alle ore 14:15, a seguito di segnalazione telefonica sopraggiunta da parte degli enti in oggetto alle ore 13:30 circa del medesimo giorno, si ritiene necessario indicare le pessime condizioni igienico-sanitarie in cui versa l’intero immobile, nello specifico: presenza di muffe nere e distacco dell’intonaco nella maggior parte dei vani; sporco diffuso in tutti i vani; servizi igienici con presenza di muffa, umidità e distacco dell’intonaco, oltre ad accumulo di materiale di ogni sorta; accumulo e ingombro di rifiuti e oggetti vari su scale, pianerottoli, sottotetto e balconi oltre che in alcuni punti nell’intorno dello stabile; presenza di posti letto e materassi all’interno del sottoscala e del sottotetto; assenza della cappa di aspirazione sui punti di cottura nel locale cucina di tutti gli appartamenti dello stabile; presenza di vari fornelli elettrici dislocati in diversi vani dello stabile, oltre che nel sottotetto; bracieri con residui di materiale combusto posti all’interno dello stabile verosimilmente utilizzati come sistema di riscaldamento; impianti presumibilmente non a norma per i quali si richiede oltre ai certificati di conformità dell’impianto termico, elettrico ed idro-sanitario, opportuna ed adeguata verifica della regolarità e della sicurezza degli stessi. In particolare si sono riscontrati vari cavi e prese elettriche scoperte, oltre che tubazioni delle macchine del gas e caldaie in pessimo stato di manutenzione. Pertanto considerato quanto sopra si ritiene necessario indicare all’amministrazione comunale di emettere un adeguato provvedimento, a carico dei soggetti obbligati, al fine di attuare interventi risolutivi delle non conformità riscontrate tramite interventi di manutenzione straordinaria volti al ripristino delle idonee condizioni igienico-sanitarie in quanto l’immobile allo stato attuale non risulta idoneo all’uso abitativo”.

Per questi motivi il sindaco di Sassuolo ha dunque disposto l’immediata inagibilità dell’intero edificio. “L’agibilità dell’immobile potrà essere ottenuta – informa una nota del Comune – solo ad avvenuto ripristino della condizione di sicurezza statica, impiantistica e di conformità alle norme igienico-sanitarie, nello specifico: alla realizzazione di tutte le opere necessarie a ripristinare le condizioni sicurezza e di staticità della scala condominiale; ad un repentino intervento di riordino, pulizia e sanificazione dell’intero alloggio, atto a garantire le condizioni igieniche adeguate per l’uso abitativo; opere di manutenzione ordinaria e straordinaria atte ad eliminare definitivamente le attuali condizioni di insalubrità; verifica di idoneità degli impianti ai sensi del D.M. n°37 del 22.01.2008, da parte di un tecnico abilitato e successivo deposito della Dichiarazione di Conformità (o di Rispondenza) presso il Servizio Edilizia Privata del Comune di Sassuolo”.

Nessuna notizia è stata invece fornita riguardo i profughi che erano ospitati nella palazzina.

 



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