Rilancio centri storici, le associazioni di categoria promuovono la nuova legge

via_emilia_vuota

“Una legge al passo con i tempi, con i cambiamenti che hanno riguardato in questi anni il mondo del commercio e che, di conseguenza, tiene conto delle mutate esigenze”. È unanime il parere positivo di associazioni di categoria e amministratori sul progetto di legge “Sviluppo dell’economia urbana e qualificazione e innovazione della rete commerciale e dei servizi”, presentato in commissione Politiche economiche presieduta da Manuela Rontini. Obiettivo della proposta è rilanciare il commercio, sostenendo, attraverso contributi, progetti volti a riqualificare i centri urbani e la rete distributiva, incentivare servizi e spazi di vita adeguati alle nuove esigenze di welfare e socialità nonché supportare la trasformazione digitale e la sostenibilità. Per la maggioranza la relatrice del pdl sarà Marcella Zappaterra (Partito democratico) mentre per la minoranza sarà Valentina Castaldini (Forza Italia).

“Affrontiamo l’esame di una proposta di legge -ha ricordato Rontini- che porta all’abrogazione della legge 41 del 1997 e che ha già ricevuto parere favorevole dal Consiglio delle autonomie locali (Cal) frutto del confronto con parti sociali e amministratori locali”.

Per il presidente di Confcommercio Emilia-Romagna Enrico Postacchini “la riqualificazione delle attività commerciali è ciò che distingue le peculiarità di un territorio. La carta vincente è scommettere su progetti condivisi con il mondo dell’accoglienza. La rigenerazione deve essere elemento distintivo dell’intero paese”.

Pierangelo Raffini, assessore allo Sviluppo economico del Comune di Imola, valuta “positivamente l’evoluzione della legge, perché tiene conto di mutate condizioni del commercio, sociali e dell’innovazione”.

Barbara Maccato, responsabile relazioni sindacali di Confartigianato Emilia-Romagna,ha sottolineato la necessità di “definire bene il concetto di hub intese come aree propulsive dell’attrazione commerciale. Servirebbe, inoltre, prevedere maggiore elasticità nella classificazione degli immobili per dare spazio anche alle attività artigianali nei centri storici”.

Anche il presidente di Confesercenti Dario Domenichini ha evidenziato la necessità “di chiarire bene il concetto di hub di prossimità per non correre il rischio di creare ‘nuovi punti’ fuori dai centri storici”.

Stessa linea, sul tema hub, per Elisa Muratori, responsabile regionale di Cna, per la quale è “importante includere anche attività di vendita e artigianato”.

Per Sara Maldina, responsabile dell’area Sviluppo economico e sociale della Città metropolitana di Bologna, “questa legge conferma l’impegno della Regione nel supportare l’economia urbana rinnovando gli strumenti di sostegno”.

Francesco Cantuffi di Eder distribuzione condivide “gli obiettivi e la valutazione strategica”.

Antonio Zangaglia di Federmanager Bologna, Ferrara e Ravenna ha confermato “la disponibilità a dare un contributo a questo disegno di legge perché merita il plauso di tutte le associazioni”.

L’assessore al Turismo e commercio Andrea Corsini ha precisato che “entro fine settembre si conta di arrivare all’approvazione della legge. Per il 2024, anno in cui verrà data piena operatività, sono già previste risorse a bilancio”. Sul tema hub Corsini ha poi chiarito che “si tratta di ambiti urbani e l’obiettivo non è creare nuovi poli commerciali ma rafforzare quelli esistenti, in particolare nelle aree periferiche o montane, a rischio spopolamento”. Infine, l’assessore ha ricordato che “il Por Fesr (fondo europeo, ndr) mette a disposizione 18 milioni di euro per rafforzare la rete delle piccole attività commerciali e artigianali, da assegnare attraverso bandi: per questo è importante approvare la legge il prima possibile, in modo da emanare il bando entro l’anno in un quadro normativo ben definito”.