Reggio, Università. Reati di corruzione, lezione di Cantone e Mazzacuva

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Il dottor Raffaele Cantone, già presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), e il professor Nicola Mazzacuva, avvocato del Foro di Bologna, sono i relatori del convegno “Delitti contro la Pubblica Amministrazione: i reati di corruzione” che si terrà martedì 5 novembre, dalle ore 17.30 alle 19.30, presso l’Aula Magna di UniMoRe (viale Allegri, 9) a Reggio Emilia.

Il reato di corruzione, regolato dall’articolo 318 del Codice penale, in Italia è punito con pene severe nei confronti sia del corrotto che del corruttore. Tuttavia, l’attuale sistema repressivo si sta dimostrando incapace di arginare efficacemente la delinquenza politico-amministrativa, anche a causa dell’incertezza della definizione del reato di abuso di ufficio.

Un tema tanto spinoso quanto attuale, al quale il magistrato Cantone e il professore Mazzacuva sono stati invitati dalla presidente dell’Ordine degli Avvocati, avv. Celestina Tinelli, a portare il proprio contributo di esperti di Diritto.
In particolare, il dott. Cantone condividerà la propria esperienza all’Autorità nazionale anticorruzione – la cui funzione è di prevenire la corruzione nell’ambito della pubblica amministrazione e nelle società partecipate e controllate – di cui è stato presidente dal 2014 fino a pochi giorni fa e affronterà il tema specifico della non punibilità dell’auto-denunciante.

L’iniziativa, gratuita e aperta al pubblico, è organizzata dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia, in collaborazione con l’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, rappresentati dal presidente dott. Corrado Baldini, e il Rotary Club Reggio Emilia, con il presidente dott. Giovanni Baldi, e rientra nel calendario degli eventi formativi dell’Ordine forense reggiano. Agli avvocati che parteciperanno all’evento saranno riconosciuti 3 crediti formativi (iscrizione obbligatoria sul sistema RICONOSCO).

Profilo dei relatori

Nicola Mazzacuva
Nato a Cremona l’8 dicembre 1950, Mazzacuva ha superato il concorso per Uditore giudiziario nel 1977 ed ha iniziato l’attività di Magistrato nel 1978, esercitando le funzioni di giudice dei tribunali di Padova e Bologna. Nel 1986 ha superato il concorso per professore universitario di ruolo di prima fascia di Diritto penale e conseguentemente ha lasciato le funzioni di magistrato per esercitare la professione d’avvocato iscritto al Foro di Bologna, divenendo cassazionista nel 1990. Dal 2012 al 2016 è stato presidente della Camera penale di Bologna “Franco Bricola”.
Insegna all’Università di Bologna dove è attualmente incaricato dei corsi di Diritto penale e Diritto penale commerciale presso la Facoltà di Giurisprudenza.
È membro del Comitato scientifico della rivista “L’indice penale” ed è autore di diversi articoli e contributi scientifici, tra i quali i libri “La tutela penale del segreto industriale” (1979), “Il disvalore di evento nell’illecito penale” (1983), “Problemi attuali di diritto penale societario” (1985), “Il falso in bilancio” (due edizioni, 1996 e 2004), “Diritto penale dell’economia” (tre edizioni, 2010, 2013 e 2016, con E. Amati).
Membro della Giunta nazionale dell’Unione delle Camere Penali Italiane nel biennio 2016-2018 e 2018-2020 e vicepresidente della stessa Giunta, Mazzacuva è decano dei professori di Diritto Penale del Dipartimento di Scienze giuridiche dell’Università di Bologna dal novembre 2015 e, poi, decano dello stesso Dipartimento dal novembre 2018.

Raffaele Cantone
Nato a Napoli il 24 novembre 1963, è magistrato ed ex presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC).
Entrato in magistratura nel 1991, è stato sostituto procuratore presso il tribunale di Napoli, dove si è occupato principalmente di criminalità economica, fino al 1999, quando è entrato nella Direzione distrettuale antimafia della Procura di Napoli, di cui ha fatto parte fino al 2007. Assegnato all’area del casertano, si è occupato delle indagini sul clan camorristico dei Casalesi, riuscendo ad ottenere la condanna all’ergastolo dei più importanti capi di quel gruppo fra cui Francesco Schiavone, detto Sandokan, Francesco Bidognetti, detto Cicciotto ‘e Mezzanott, Walter Schiavone, detto Walterino, Augusto La Torre, Mario Esposito e numerosi altri. Si è occupato anche delle indagini sulle infiltrazioni nel settore dei rifiuti e delle infiltrazioni dei clan casertani all’estero, in particolare in Scozia, dove è stata individuata una vera e propria filiale del clan La Torre di Mondragone dedita al reinvestimento in attività imprenditoriali e commerciali di proventi illeciti, in Germania, Romania ed Ungheria, dove esponenti del clan Schiavone durante la latitanza si erano stabiliti ed avevano acquistato beni immobili ed imprese. Ha curato il filone di indagini che hanno riguardato gli investimenti del gruppo Zagaria a Parma e Milano, facendo condannare per associazione camorristica un importante immobiliarista di Parma.
Vive sotto tutela dal 1999 e sotto scorta dal 2003 da quando gli investigatori scoprirono un progetto di un attentato ai suoi danni ad opera del clan dei Casalesi. È stato, per quattro legislature, consulente della Commissione Parlamentare Antimafia, partecipando anche alla redazione della relazione sulla criminalità organizzata di tipo camorristico in Campania.
Dal 2007 ha lavorato presso l’Ufficio del Massimario della Suprema Corte di Cassazione, dove ha curato il settore penale. Nel novembre 2013 ha presentato al CSM la richiesta di nomina a procuratore aggiunto presso la Procura del neonato Tribunale Napoli nord, segno evidente della volontà di tornare all’attività inquirente.
Nel 2014 entra in aspettativa dalla magistratura.

A dicembre 2011 Cantone viene nominato dal Ministro Filippo Patroni Griffi componente della Commissione che elabora le prime proposte anticorruzione del governo Monti.
Il 18 giugno 2013, il Presidente del Consiglio dei ministri Enrico Letta, lo nomina componente della task force per l’elaborazione di proposte in tema di lotta alla criminalità organizzata.
Il 27 marzo 2014 il presidente del Consiglio Matteo Renzi propone Cantone quale presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione (ANAC), nomina confermata dalla Commissione Affari costituzionali di Camera e Senato all’unanimità.
Dopo la seconda ondata di arresti per la realizzazione di Expo 2015, il Governo affidò a Cantone la sorveglianza degli appalti ad un commissario governativo.
Per iniziativa di Cantone viene così inaugurato in via sperimentale l’istituto della “vigilanza collaborativa”, ovvero una verifica preliminare di legittimità delle procedure di gara da parte di Anac, con l’obiettivo di evitare il contenzioso amministrativo e ridurre i rischi di corruzione. Dopo essere stata inserita dall’Ocse fra le best practice internazionali, il Codice degli appalti varato nel 2016 ha istituzionalizzato la vigilanza collaborativa dell’Autorità anticorruzione, che per contratti di particolare rilievo può essere richiesta dalle stazioni appaltanti previa stipula di un apposito protocollo di intesa.
Nel 2016 è stato nominato dal Ministro della Giustizia coordinatore del Tavolo tecnico “Mafie, corruzione e pubbliche amministrazioni” nell’ambito degli Stati generali della lotta alle mafie.
Partecipa ai lavori della Consulta internazionale sulla giustizia, la corruzione, il crimine organizzato e le mafie, istituita presso il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale dello Stato del Vaticano.
Ad aprile 2017 viene nominato Presidente del collegio arbitrale per l’erogazione, da parte del fondo di solidarietà, di prestazioni in favore degli investitori delle Banche in liquidazione Banca Etruria, Banca Marche, CariChieti e Carife.

Autore di numerosi articoli e altrettante pubblicazioni in materia giuridica, Cantone collabora con riviste giuridiche, quali Cassazione Penale, Rivista Penale, Archivio nuova procedura penale e Gazzetta Forense.
Con Mondadori Editore pubblica nel 2008 “Solo per giustizia” e nel 2010 “Gattopardi”. Nel 2012 esce “Operazione Penelope” e nel 2014, insieme a Gianluca Di Feo, pubblica con Rizzoli “Football Clan”. Del 2017 è “La corruzione spuzza”, scritto insieme al consigliere di Stato Francesco Caringella, seguito nel 2018 da “La corruzione spiegata ai ragazzi che hanno a cuore il futuro del loro Paese”, nato dal suggerimento, rivolto da numerosi studenti e docenti nel corso della presentazione nelle scuole del precedente libro, di realizzare un testo che fosse pensato appositamente per i più giovani.

Cantone è stato collaboratore a contratto della cattedra di Diritto penale presso l’Università Federico II di Napoli nell’anno accademico 2003/2004 e per cinque anni, fino al 2009-2010, professore a contratto di Diritto penale amministrativo presso l’Università telematica Guglielmo Marconi di Roma.
È titolare a contratto della cattedra di Legislazione antimafia presso l’Università degli studi Suor Orsola Benincasa di Napoli e dell’insegnamento “Prevenzione della corruzione e trasparenza nella Pubblica amministrazione” all’università Federico II, sempre a Napoli. Nominato nel 2013 docente della Scuola di polizia tributaria per i corsi agli ufficiali e sottufficiali della Guardia di Finanza in materia di “legislazione antimafia”, svolge attività didattica presso la Scuola nazionale dell’amministrazione, la Scuola Superiore di Polizia, la Scuola Superiore della Presidenza del Consiglio dei Ministri, l’Istituto tecnico investigativo dell’Arma dei Carabinieri e l’Istituto Alti Studi della Difesa.
Nell’anno accademico 2016/2017 ha tenuto l’insegnamento di “Responsabilità amministrativa e legislazione anticorruzione” presso l’Università di Cassino.

È attualmente titolare a contratto (a titolo gratuito) dell’insegnamento di “Legislazione antimafia: profili sostanziali e processuali” presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli e dell’insegnamento “Prevenzione della Corruzione e Trasparenza nella Pubblica amministrazione” presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università Federico II di Napoli.