Dopo la raffica di episodi – furti, vandalismi e aggressioni – che tra la fine di aprile e l’inizio di maggio hanno riguardato l’arcispedale Santa Maria Nuova e il Core di Reggio, giovedì 15 maggio si è svolto un incontro tra l’Ausl reggiana, i rappresentanti eletti dai lavoratori e le organizzazioni sindacali.
L’azienda – al vertice erano presenti il direttore generale Davide Fornaciari, il direttore amministrativo Gianluca Rivi e la direttrice sanitaria Cinzia Gentile – ha comunicato di aver aumentato il numero di vigilantes in servizio notturno (da tre a cinque) e si è detta disponibile all’attivazione di un tavolo permanente sulla sicurezza del personale e delle strutture ospedaliere.
Per Gennaro Ferrara, leader di Cisl Fp Emilia Centrale, “è stato un buon summit. Ascoltare, però, non basta: servono azioni rapide e passi avanti, ci aspettiamo a breve di fare il punto sulle prime innovazioni da introdurre davvero. La scia di microdelinquenza è sempre avvenuta di notte. Questo è il dato centrale da tenere bene a mente. Nelle ore notturne l’ospedale diventa vulnerabile ed è qui che abbiamo concentrato le proposte raccolte da infermieri, oss, impiegati e medici”.
Cisl Fp Emilia Centrale ha rilanciato la necessità di avere in servizio una guardia giurata per accompagnare, di notte, il personale nei percorsi interni bui e isolati. Tra le altre proposte del sindacato: l’uso del badge per aprire le porte dei reparti (“il tastierino numerico che c’è oggi può essere aggirato con grande facilità anche da chi non è Arsenio Lupin”); l’installazione nei corridoi più bui di un sistema di illuminazione automatica, con sensori di movimento; il miglioramento della comunicazione interna, “perché i lavoratori devono essere informati e sentire la presenza dell’azienda nei momenti difficili”.
Ma, soprattutto, un posto di polizia all’interno dell’ospedale. Quello attuale è attivo fino al primo pomeriggio. Per il sindacato cislino non basta: “La notte è il problema. Non esigiamo l’impossibile ma chiediamo il buon senso: concentriamo tutte le forze disponibili per proteggere il personale durante la notte, con un presidio attivo nelle ore in cui il Santa Maria Nuova è più vulnerabile. Il questore Giuseppe Maggese dice che non si può fare un posto attivo h24 sette giorni su sette. Bene, al questore, al prefetto Maria Rita Cocciufa e al sindaco Marco Massari chiedo: sediamoci intorno a un tavolo, con Ausl e con i vertici di tutte le forze in campo (Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di finanza, la Polizia locale). Ragioniamo su un un presidio notturno a rotazione tra queste forze, possiamo costruire a Reggio un’esperienza pilota per tutta la regione. Militari e agenti sono pochi, lo sappiamo, ma unendoci si può fare la differenza. Un tema che sottoponiamo anche alla classe politica, in modo trasversale, perché parli in modo chiaro dicendo sì o no e garantendo nel caso il suo sostegno”.







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