Reggio. L’assessora Bonvicini: antenna in via Portella autorizzata da ottobre 2020

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Di seguito, la risposta dell’assessora alle Politiche per la Sostenibilità Carlotta Bonvicini, nel dibattito sulla mozione popolare per l’antenna di via Portella delle Ginestre.

“Penso che i portavoce della mozione abbiano avuto modo di raccontare il loro punto di vista e per questo li ringrazio: proverò invece – ha detto l’assessora Bonvicini – a riassumere il percorso che ci ha portato fino ad oggi, poiché un percorso, una disamina del tema, un confronto con l’Amministrazione c’è stato.

L’autorizzazione per l’antenna di via Portella delle Ginestre è stata rilasciata dagli uffici tecnici del Comune a ottobre 2020, con un iter iniziato in piena pandemia, il 23 marzo dello stesso anno. Come spiegato in più occasioni, la normativa nazionale tende sempre di più a deresponsabilizzare gli enti locali rispetto all’implementazione della rete di telefonia mobile: se è infatti vero che sono i Comuni a rilasciare le autorizzazioni, è anche vero che il ruolo dell’ente è quello di fungere da mero collettore di pareri provenienti in parte dai propri uffici tecnici, in parte dagli enti preposti e dalle commissioni deputate.

In questa specifica situazione, l’iter ha previsto la raccolta – in ordine cronologico – del parere di Arpae e Ausl, del Servizio Rigenerazione urbana per quanto riguarda i pareri Urbanistico/Edilizio (compatibilità con il Rue) e Sismico, e della Commissione per la Qualità architettonica e per il Paesaggio. Una volta ottenuti i pareri positivi, o in mancanza di espliciti pareri negativi entro il termine massimo di 90 giorni, è stato possibile rilasciare l’autorizzazione.

Segnalo questo ultimo punto per fare comprendere come la normativa per questo genere di installazioni, prevedendo addirittura il silenzio assenso fra le modalità autorizzative, di fatto cerchi in tutti i modi di velocizzare e agevolare l’iter, a discapito di tutto il controllo che gli enti locali possano prevedere di esercitare su questa materia. Questo è anche il motivo per cui ad esempio Ausl, a meno che non sovvenga una esplicita richiesta di esame da parte di Arpae, possa non replicare alle richieste di pareri inviate dal Comune. Cosa peraltro avvenuta anche in questo frangente, in quanto Arpae non ha riscontrato problematiche rispetto ai livelli emissivi.

“Ho fatto questo approfondimento per contestualizzare lo spazio normativo in cui ci troviamo. Vengo ora al caso specifico dell’antenna di via Portella delle Ginestre.

Come ha potuto constatare chi ha partecipato alla Commissione consiliare ‘Assetto e uso del territorio, sviluppo economico e attività produttive, ambiente’ indetta su questo caso il 23 aprile 2021, l’area di ricerca per questo impianto è molto densa di edifici residenziali, scuole e servizi. Solitamente i gestori sottopongono le aree dove installare l’antenna agli uffici tecnici, in modo che questi ultimi possano individuare la localizzazione migliore; altre volte i gestori invece propongono un punto di installazione specifica.

In questo caso l’individuazione del punto di installazione è avvenuto a più riprese nel tempo e con una difficoltosa interlocuzione dovuta anche alla situazione pandemica, contesto che ha di fatto anche impedito una comunicazione preventiva alla cittadinanza.

IL PERCORSO E GLI INCONTRI – “Lo scorso febbraio – ha proseguito Bonvicini – quando gli abitanti del quartiere hanno contestato l’inizio del cantiere, il sindaco ha richiesto espressamente che venissero fermati i lavori per fare tutti i dovuti approfondimenti rispetto all’iter seguito e alla scelta degli uffici tecnici e soprattutto del Gestore, riguardo alla localizzazione.

Ci tengo però a sottolineare come lo stop ai lavori, proprio in virtù della normativa che ho illustrato e del fatto stesso che l’autorizzazione fosse già stata data, è avvenuto solo grazie alla collaborazione del gestore, che è stato responsabile verso una richiesta politica avvenuta in poche ore. Stop ai lavori, peraltro, che doveva durare due settimane e si è protratto invece da tre mesi.

Cosa è accaduto da allora?

Gli incontri fra Amministrazione comunale e Comitato dei cittadini sono stati diversi, alla presenza mia e dell’assessore De Franco, e – a fine aprile – anche del sindaco Vecchi.

Nel primo incontro svoltosi in Sala Rossa il 17 febbraio 2021, ci eravamo presi l’impegno di sondare la possibilità di individuare una localizzazione alternativa e fare i dovuti approfondimenti. Da allora è dunque iniziato un iter al quale sia io che l’assessore De Franco abbiamo partecipato, organizzando momenti di confronto fra i nostri tecnici, Arpae e il gestore. È stato proprio in questi incontri che si è capito che trovare un’area alternativa, su suolo pubblico e che rispettasse le esigenze di copertura del gestore, fosse oggettivamente molto complicato, per via della densità abitativa del luogo e dei recettori sensibili presenti un po’ in tutto il quartiere. Un’ulteriore opzione individuata, quella del parco del Noce, è stata invece scartata dal gestore, come si evince dai verbali del secondo incontro con i cittadini, svoltosi online il 2 marzo 2021.

Da quell’incontro è scaturita la proposta, da parte del Comune, di rinunciare alla concessione di suolo pubblico – cioè a un’entrata nelle casse comunali, e quindi della collettività, che va dai 10 ai 15 mila euro annui – e suggerire ai condomini delle torri più alte di installare l’antenna sui loro tetti, usufruendo quindi anche di questa entrata economica. Questa proposta ha visto anche il coinvolgimento degli amministratori di condominio, ma non ha incontrato il favore dei residenti.

In un terzo incontro organizzato per il 26 marzo 2021 volto ad esplorare questa possibilità, oltre ad Arpae e al gestore, hanno preso parte solo due cittadini, facendoci invece pervenire una lettera da parte dei loro avvocati che ci chiedeva un annullamento dell’istanza in autotutela. Annullamento che significava di fatto constatare la non correttezza sia degli atti presentati dal gestore, che di quelli autorizzativi dati dall’Ente.

È iniziata dunque una nuova interlocuzione anche con le avvocate del Comitato, con l’organizzazione di due incontri il 31 marzo e il 14 aprile, di cui uno alla presenza dei soli avvocati e un secondo con tutti i tecnici e i cittadini. Nessuno dei due incontri ha però portato a una risoluzione del problema.

PROGETTO COMPATIBILE E IMPATTO VISIVO – “Questo – ha aggiunto l’assessora – per precisare come il tema sia stato affrontato con un’enorme attenzione da parte dell’Amministrazione – parliamo di più di cinque incontri – ma che non sia assolutamente di facile risoluzione.

Come ho ripetuto, ormai tantissime volte, in questi mesi sia ai cittadini che ai consiglieri, dobbiamo necessariamente partire dal presupposto che l’impatto elettromagnetico del progetto, vagliato da Arpae, sia assolutamente compatibile con le preesistenze e i servizi presenti nell’area. Non è quindi di salute che stiamo parlando oggi, ma del mero impatto visivo dell’antenna che – anche a mio parere – si trova in una posizione non ottimale.

Questo però non significa che esistano reali soluzioni alternative migliorative.

Come amministratori pubblici abbiamo il dovere di perseguire l’interesse di tutti i cittadini e quindi non possiamo nemmeno permetterci di spostare il problema di cui parliamo oggi dalla casa di alcuni residenti a quella di altri.

ALTERNATIVA 1 AL VAGLIO: DUE ANTENNE DISGIUNTE E PIÙ PICCOLE – “Nell’ultimo incontro alla presenza del sindaco Vecchi in data 30 aprile, come Amministrazione ci siamo presi le ultime settimane per vagliare altre possibilità, tra cui una che avrebbe coinvolto anche l’area adiacente il Villaggio Dossetti di Asp e un’altra alternativa, ancora al vaglio, che prevede di sostituire l’antenna autorizzata con due impianti decentrati, una al parco del Noce e una più a nord, in un luogo più isolato.

ALTERNATIVA 2: INSTALLAZIONE SUL TETTO – “Le richieste – ha concluso l’assessora Bonvicini – che pongono oggi i cittadini mediante questa mozione vanno certamente nella direzione che l’Amministrazione stessa ha già intrapreso in questi mesi: ad oggi il cantiere è infatti sospeso, è già stata verificata la possibilità di una campagna di monitoraggio continuo sull’inquinamento elettromagnetico nel quartiere. Inoltre abbiamo già deciso di adottare un Piano antenne comunale per la pianificazione delle nuove installazioni radio base.

Oggi siamo qui per una mera volontà politica e non deliberativa del Consiglio comunale o della Giunta: il Gestore ha in mano una autorizzazione che gli permetterebbe, già anche la settimana prossima, di montare il palo dell’antenna e nessuna mozione o ulteriore richiesta potrebbe bloccare in modo definitivo questa installazione.

Come ho detto, a prescindere da questa mozione, il lavoro fatto fino a oggi è valido e, se gli esiti dell’ulteriore alternativa vagliata in queste settimane saranno negativi, il Comune non avrà altre possibilità per bloccare ulteriormente l’installazione.

I cittadini sono invece consapevoli che l’alternativa dell’installazione sul tetto è sempre stata sul tavolo, ma questa è ormai una valutazione che esula dal coinvolgimento del Comune e di cui sarebbero loro eventualmente gli unici promotori”.