Reggio. Pnrr, il ministro Cingolani: “Occhi ben aperti per evitare infiltrazioni”

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“Abbiamo quasi 70 miliardi di euro da spendere attraverso centinaia di progetti e un numero ancora maggiore di sottoprogetti che vedranno cooperare pubblico e privato, un’operazione colossale, che per di più dobbiamo portare a compimento in fretta perché l’emergenza climatica non ci lascia più tempo. Sono convinto che le persone siano in stragrande maggioranza per bene, ma quell’1% di disonesti purtroppo c’è sempre e, per loro, questa situazione rappresenta la tempesta perfetta di cui approfittare. Dobbiamo tenere non due, ma dieci occhi aperti: occorre mettere insieme tutte le forze positive dello Stato e fare un lavoro egregio con controlli pressanti, che però non rallentino i lavori”. Così il ministro alla Transizione ecologica Roberto Cingolani, nell’aprire questa mattina l’XI edizione di Nocontrolemafie, il Festival della legalità promosso dalla Provincia di Reggio Emilia con la direzione scientifica di Antonio Nicaso ed in collaborazione con Regione Emilia-Romagna, 23 Comuni e ordini professionali.

Impossibilitato all’ultimo a essere presente a Reggio, il ministro Cingolani si è collegato da Roma, così come il generale Valerio Giardina, che guida il Comando Carabinieri per la Tutela ambientale e la Transizione ecologica: “Ho chiesto aiuto all’Arma, perché non possiamo sbagliare nulla: abbiamo una enorme responsabilità per il futuro dei bambini che stanno andando a scuola ora”, ha detto il fisico chiamato da Draghi al governo.

Videocollegamenti a parte, quest’anno Noicontrolemafie è comunque ritornato “finalmente in presenza”, come ha sottolineato aprendo il Festival della legalità nell’aula magna di Unimore il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giorgio Zanni: “Abbiamo tenuto botta e non abbassato la guardia nemmeno lo scorso anno per guadare la difficile fase di una pandemia non ancora risolta: dobbiamo essere ancora molto cauti ed attenti, ma la campagna vaccinale sta facendo la differenza ed oggi siamo di nuovo tutti insieme per ribadire il nostro fermo rifiuto ad ogni forma di prevaricazione – ha detto – Da inchieste e processi abbiamo visto quanto è cambiata e come si evolve la presenza mafiosa sul nostro territorio: non abbiamo mai avuto paura di affrontare questi temi e anche a Cadelbosco, pochi giorni fa, tutto l’arco istituzionale è sfilato per il paese contro per lanciare un messaggio preciso e chiaro: i giudici diranno se è stato o no un delitto di mafia, ma in ogni caso la nostra comunità rifiuta ogni atteggiamento violento, e lo fa capire come siamo abituati a fare qui, con un fronte compatto e unito che mette insieme istituzioni, tessuto sociale ed economico, ordini professionali, scuole”.

Anche il sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi, ha sottolineato il “continuo lavoro, culturale e formativo, di un intero territorio su tutto ciò che è prevenzione e contrasto alle mafie, perché siamo convinti che l’educazione alla legalità sia fondamentale per il livello di civiltà di una comunità”. Sul tema della giornata – “Ambiente e sostenibilità” – ed in particolare sulla gestione dei rifiuti, il sindaco ha quindi ricordato i tanti risultati già raggiunti a Reggio: “Vent’anni fa si discuteva di realizzare un nuovo termovalorizzatore: al suo posto verrà invece realizzato un impianto che trasformerà i rifiuti organici per portare energia pulita nelle case di 10.000 famiglie, nel 2010 abbiamo spento anche l’inceneritore e da allora abbiamo portato la raccolta differenziata dal 35 all’86%”.

Giovanni Verzellesi, pro rettore di UniMoRe, ha pure incentrato il proprio intervento sulla sostenibilità ambientale per sottolineare come “queste tematiche siano centrali anche per la nostra università: nella ricerca, a livello organizzativo e logistico con azioni già in corso per ridurre l’impatto delle nostre stesse attività e, ovviamente, a livello formativo con un esame opzionale in “Competenze trasversali sulla sostenibilità” perché questa è la grande sfida del futuro, che ha implicazioni sociali, economiche e giuridiche”.

Ad introdurre il ministro Cingolani è stato quindi il direttore scientifico di Noicontrolemafie, Antonio Nicaso: “Parlare di mafia significa parlare anche di territorio e ambiente, parlare di sostenibilità ambientale significa parlare della sopravvivenza del pianeta sul quale viviamo trovando, come il ministro Cingolani ha già avuto modo di sottolinerare, un non facile compromesso tra sostenibilità e fattibilità – Lottare contro ogni forma di inquinamento è anche lottare contro le mafie, perché la terra dei fuochi si sta spostando al Nord, ma se ognuno di noi fa qualcosa, insieme è possibile fare molto”.

Il ministro della Transizione ecologica ha quindi illustrato i tre fronti sui quali il Governo intende spendere quasi 70 miliardi del Pnrr “per evitare che il riscaldamento globale continui portando a eventi meteo sempre più estremi, desertificazione, sommersione di isole e coste, problemi nell’agricoltura e nella pesca”. “Non abbiamo un piano B, dobbiamo agire ora per decarbonizzare il pianeta cambiando il modello di produzione primaria dell’energia, oggi elettrica solo per un terzo, di cui appena il 25% rinnovabile; investendo su circolarità ed efficientamento energetico; ridurre l’anidride carbonica con una poderosa opera di rinaturazione”, ha spiegato.

Su tutte queste opere sarà fondamentale vigilare, ha detto il generale Valerio Giardina, che guida il Comando Carabinieri per la Tutela ambientale e la Transizione ecologica, “affinché le considerevoli risorse del Pnrr non diventino teatro operativo di una agguerrita criminalità caratterizzata da un lato da consorterie di matrice mafiosa, dall’altro da compagini imprenditoriali che nel ciclo dei rifiuti e del cemento si avvalgono anche di elevate qualità professionali tecnico-giuridiche”. “Dovremo dispiegare una forza d’urto considerevole grazie anche ad una normativa che, a partire dalla Legge 68, è tra le più evolute d’Europa”, ha aggiunto.

Anche l’assessora all’Ambiente della Regione Emilia-Romagna, Irene Priolo, ha messo in guardia dagli appetiti mafiosi: “Falcone diceva che per trovare la mafia bisogna seguire i soldi, e oggi su ambiente e sostenibilità si muoveranno tantissimi soldi – ha detto – E non ci sono solo i finanziamenti Pnrr, ma anche bonus edilizi e, dunque, anche il nostro sistema locale delle imprese e della finanza deve dimostrarsi pronto, qualificato e strutturato per evitare ogni possibile infiltrazione, non solo la Pubblica amministrazione si deve strutturare sul fronte della trasparenza e della legalità”. L’assessore Priolo si è quindi rivolta ai tanti studenti presenti: “State acquisendo competenze indispensabili in questo difficile e ambizioso percorso, nel quale la Regione crede, così come crede in voi”.

Noicontrolemafie proseguirà fino a venerdì in città e provincia. Il programma è consultabile sul sito della Provincia di Reggio (www.provincia.re.it) e sul sito www.Noicontrolemafie.net. Tutti gli incontri sono ad ingresso libero (con obbligo di greenpass e rispetto delle norme antiCovid) fino ad esaurimento posti, ad eccezione di quelli riservati alle scuole: i principali eventi saranno comunque trasmessi in streaming su www.educativvu.it o sulla pagina Facebook Noicontrolemafie.