Per una notte il Marabù rivive al Campovolo e i reggiani tornano agli anni Ottanta

Marabù 2022

Dopo il successo dello scorso anno, domani sera – venerdì 25 agosto – l’Iren green park al Campovolo tornerà ad accogliere, nell’ambito della Festa del Pd, il “Marabù Music Festival”, evento destinato a far rivivere ai reggiani – almeno per una notte – i fasti dei favolosi anni Ottanta e di una delle principali discoteche d’Italia. Diverse le proposte elaborate dagli organizzatori, a partire da Andrea Gasparini, figlio di Sandro, indimenticato editore di “Tutto Reggio” ed ex compropietario del Marabù.

Alle 19 l’apericena a buffet a cura di “Don Papi”, con un menù completo adatto anche ai vegetariani, durante il quale si esibiranno in concerto, dalle ore 20, Viola Valentino e Alberto Camerini due icone degli anni Ottanta (30 euro). Non solo nostalgia, ma anche tante testimonianze di nuove generazioni influenzate da quella che è stata una della maggiori discoteche italiane, come una ragazza di Reggio che racconterà della sua tesi universitaria dedicata appunto al Marabù.

Per chi non acquisterà il pacchetto completo con la cena due le opzioni: accesso dalle 20 (15 euro) per assistere al concerto oppure dalle 21.40 solo per poter ballare (10 euro). I biglietti sono acquistabili in prevendita on line tramite TicketSMS oppure direttamente alla cassa dell’evento.

Attivo dal 1977 – coevo dunque del mitico Studio 54 a New York e del film “La febbre del sabato sera” – il Marabù ha rappresentato luogo di svago, ballo e divertimento per generazioni di reggiani. Dopo aver ospitato – tra gli altri – Grace Jones, Lucio Dalla, Miguel Bosè, Renato Zero, De Andrè, Baglioni, Venditti, i Pooh e i Rockets, Benigni e Beppe Grillo, raggiunse il picco di massimo splendore nel 1986, con l’ampliamento estivo dello “Starlight”: un’area all’aperto con collinette verdi, cascatelle in stile Dallas, piscine e ovviamente piste da ballo, per una capienza che raggiunse le diecimila persone. Poi, inesorabile, iniziò il lento declino, comune praticamente a tutte le megadiscoteche.

Dal 2000 il mitico Marabù giace abbandonato e decadente lungo la via Emilia, velando ogni volta di tristezza lo sguardo di tutti i reggiani nati tra gli anni Cinquanta e gli anni Settanta che passano da Villa Cella (qui un bel reportage dell’associazione culturale Ascosi Lasciti).