Reggio. Melioli (FdI): ecco perché la tassa di soggiorno sarà un disastro

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Scrive in una nota Lorenzo Melioli (titolare dell’Agriturismo Il Bove) e nel dipartimento agricoltura e ambiente di Fratelli d’Italia: “Del peggio non c’è mai fine!

Noi albergatori, e come il sottoscritto gestori di un agriturismo nel comune di RE saremo, da domani, obbligati a dare una brutta notizia ai nostri ospiti.

Dal 1 febbraio 2022 scatterà a Reggio Emilia la tassa di soggiorno, se ne parlava ormai da tempo ma vista la situazione pandemica, vista la situazione economica, vista la situazione sociale, nella mia ingenuità emotiva speravo che il Comune potesse accantonarla.

Non so se la giunta comunale di Reggio Emilia sia al corrente dei grossi problemi economici del nostro territorio, di tutti i costi di produzione aumentati a dismisura, e della mancanza di prenotazioni che affligge le strutture alberghiere reggiane.

Sicuramente non avranno calcolato che più del 90% degli ospiti sono business, quindi per lavoro, e un aumento che può arrivare sino a 5€ a persona per notte è un costo secco che ricade sul fatturato e che non cambia assolutamente per loro il tipo di servizio che noi possiamo erogare.

Non è il momento di chiedere agli albergatori reggiani un simile sacrificio il quale non risulterà essere economico in quanto a spese dell’ospite, ma sarà un ulteriore adempimento burocratico oltre alla necessità di fare capire ai nostri clienti questo ulteriore cambiamento.

Il comune da parte sua ha sempre affermato che i proventi relativi alla tassa di soggiorno verranno investiti sul territorio comunale al fine di riqualificarlo e valorizzare iniziative turistiche, non vorrei che venga ricreata la stessa situazione delle sanzioni degli autovelox per la sicurezza stradale e riqualificazione degli asfalti.

Non dobbiamo dimenticare un particolare, la tassa di soggiorno verrà riservata per le strutture ricettive nel comune di Reggio Emilia e non limitrofe come possono essere ad esempio Rubiera e Bagnolo In Piano, rendendoli economicamente più competitivi nei confronti della clientela business rispetto al capoluogo di provincia, creando quindi un effetto boomerang.

Tala tariffa risulta inoltre essere mediamente superiore rispetto a quelli di Modena e Parma.

In sostanza, a Reggio Emilia si pagherà di più per gli stessi servizi, all’interno dello stesso centro storico, avendo lo stesso asfalto per raggiungere il forese, immersi nello stesso traffico e rallentati dagli stessi cantieri, un fulgido esempio della nostra lungimirante giunta spesso in grado di dimenticare pezzi del suo territorio.

Confido nel fatto che questo possa essere una falsa partenza, perché la valenza positiva può essere solo vista da chi è chiuso negli uffici di piazza Prampolini”.