Reggio. Massari ripercorre un anno di mandato, Aragona: “Gestione disastrosa, che faccia tosta”

Marco Massari La Festa di Reggio 2025 – LFDR

Sabato 23 agosto, nel secondo giorno de La Festa, la manifestazione organizzata dal Partito Democratico reggiano all’Iren Green Park al Campovolo, il protagonista della serata è stato il sindaco di Reggio Marco Massari, intervistato alla tenda dibattiti “Raffaele Leoni” in un incontro dal titolo “Un anno di mandato. Il Sindaco tra prospettive e criticità”.

Il primo cittadino ha ripercorso tutti i dossier più controversi di questi primi dodici mesi alla guida della giunta comunale, tutti al momento a un punto morto (o quasi): lo stop al Polo della Moda e lo scontro con la famiglia Maramotti (“Manteniamo la disponibilità a riprendere in mano il progetto in qualsiasi momento, ma non abbiamo avuto segnali dall’azienda in tal senso”), la vertenza delle lavoratrici della Manifattura di San Maurizio (“Rifarei quello che ho fatto”), l’incendio dello stabilimento Inalca (“L’azienda ha ribadito che non ha intenzione di realizzare un impianto come quello di via Due Canali”).

Un riassunto accolto con sdegno da Fratelli d’Italia: “Che faccia tosta, ci verrebbe da dire, sindaco Massari”, ha tuonato Alessandro Aragona, consigliere regionale e segretario provinciale del partito, che ha parlato invece di “un anno disastroso, sotto ogni punto di vista: tutti i principali progetti per la città naufragati, e non per cause esterne all’amministrazione, ma in larga parte proprio per sua incapacità comunicativa, gestionale e organizzativa; assessori di cui non abbiamo traccia quando va bene, dannosi nelle scelte più importanti per la città quando va male”.

“Nessuna visione di sviluppo futuro della città, né nelle linee programmatiche né nei successivi atti amministrativi, a partire dall’allocazione delle risorse finanziarie. Ma in questo contesto, in un’intervista che ha del surreale, l’unica cosa che riesce a dire Massari è qualcosa contro il governo Meloni, facendo, ancora una volta, l’ennesima figuraccia. Tutti sanno, anche a sinistra, che con questo governo gli stanziamenti per il fondo sanitario nazionale hanno raggiunto il massimo storico in termini nominali. Certo, senza risolvere tutti i problemi, ma con la precisa volontà di dare al tema sanità la priorità che merita. Al contrario, non ci ricordiamo da Massari, medico prestato alla politica, grida di dolore quando i governi di centrosinistra tagliavano ferocemente la spesa sanitaria; o, di recente, di fronte ai conti disastrosi della sanità regionale, sanati in parte con l’aumento dei ticket sanitari, un ulteriore balzello per le tasche delle famiglie più fragili. Forse, in quell’occasione, il medico Massari era disattento”.

Ma non solo: per Aragona, infatti, “anche sul resto, se qualcosa si muove in questa città, è merito del governo. Sulla sicurezza, dove alle prime misure prese da Roma non si è accompagnato nessun intervento diretto della nostra giunta per ciò che poteva essere di sua competenza, a partire dalla polizia locale. Il vuoto pneumatico. O i cantieri, molti dei quali in avanzamento grazie all’eccezionale capacità del nostro governo, il migliore in Europa, a scaricare a terra i fondi del Pnrr. Ma, forse, anche in quel caso il medico Massari era disattento, intento magari a unirsi al coro di chi urlava ai quattro venti che con la destra avremmo perso di credibilità internazionale e perso tutti i fondi europei”.

“Sindaco, evidentemente il ritiro spirituale non è servito granché”; ha concluso Aragona: “Poteva essere una buona occasione per un lungo e meditato bagno di umiltà, che sembra lungi dall’essere fatto”.



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