“Reggio male nel turismo, ecco 10 proposte”

Dario De Lucia Manuela Cocchi (1)

“Miglioriamo la mentalità e i servizi turistici di Reggio”. Parte dal basso, dalle esigenze di chi di turismo prova a vivere, l’interpellanza civica sul turismo a Reggio Emilia presentata nei giorni scorsi al consiglio comunale cittadino da un gruppo di cittadini sottoscrittori. Tante persone, coordinate da Manuela Cocchi, che vogliono sfruttare questo strumento di partecipazione popolare per chiedere un maggior impegno del Comune in questo senso, sostenute dal consigliere Dario De Lucia, che ha vidimato le firme.

Il tema non è da poco, considerando che la provincia reggiana è penultima in Regione secondo i dati di accoglienza turistica relativi al 2022. Alle sue spalle solo Piacenza, che conta su un territorio ben più ristretto. Il 2022 è stato un anno ancora segnato dal Covid, rimane un quasi dimezzamento dei turisti passati (meno 47%), con un calo drastico degli stranieri, e un meno 40.8% di pernottamenti.

Ora è necessaria una svolta, a partire dalla mentalità, sottolineano la Cocchi e gli altri firmatari.

“Ho sentito ragionamenti “anti – turismo” da chi in parte gestisce luoghi e attrattive della città. “Tanto a Reggio il turismo non c’è, “Reggio non è una citta’ turistica”: se questo è il ragionamento di base, a Reggio non ci sarà mai il turismo. Ad esempio nelle città a noi vicine, come Parma e Modena, organizzare o creare itinerari risulta molto più semplice: certezza di orari, disponibilità e aperture con ampi orari.

Girando il mondo ho visitato città arci note e vissuto negli USA dove le attrazioni storico-architettoniche sono decisamente inferiori a Reggio Emilia ma hanno flussi turistici incredibili 365 giorno l’anno.

“Serve in primo luogo consapevolezza di ciò che abbiamo e una strategia di marketing territoriale efficace e non frammentaria per iniziativa di singoli privati”, spiega E serve rapidità di risposta: “I turisti oggi prenotano itinerari brevi o visite guidate (di cui io stessa mi avvalgo per i clienti non essendo guida) su piattaforme on line e talvolta improvvisano, cercano qualcosa da fare oggi per domani. Le attrattività reggiane sono invece sempre da verificare e prenotare con diversi giorni di anticipo”.

Il Tricolore, poi, “nostro più grande potenziale storico e culturale risulta assolutamente non sfruttato: la nostra bandiera è icona del Made In Italy, conosciuta da tutti nel mondo. All’estero su qualsiasi packaging di prodotti italiani c’è il Tricolore. In quanti sanno che il tricolore è nato a Reggio Emilia? Non basta la cerimonia istituzionale del 7 Gennaio, evento che si svolge poche ore la mattina e soprattutto dedicato al mondo delle istituzioni”, si fa notare. “Il Museo del Tricolore è d’interesse anche per il turismo business, punto di partenza per sviluppare un po’ il flusso di visite, dato che sono soggetti già presenti in città: peccato che gli orari sono assolutamente incompatibili con le esigenze lavorative. Se si prolungasse l’apertura di qualche ora, per permettere visite anche a fine giornata lavorativa?”. In alternativa, “se non ci sono risorse nel bilancio comunale per garantire un orario di apertura maggiore allora perché non fare pagare un biglietto di ingresso e usare i fondi per le aperture e attività?”.

Il documento fa poi notare come il prestigioso teatro Valli sia normalmente chiuso, e che gli orari di accesso alle chiese e alle torri più note non sono agevolissimi, anche se si nota uno sforzo in questo senso. E lo stesso discorso vale per lo Iat, l’Ufficio Informazione Turistica, su cui pure ci sono stati cambiamenti. Un altro tasto dolente è la chiusura delle attività, negozi e ristoranti, alla domenica. So bene che quest’ultimo elemento dipende dai gestori, ma se si desse loro qualche incentivo affinchè possano permettersi aperture extra?

L’interpellanza civica chiede al sindaco e alla giunta di intervenire, per dare concretezza al Piano Strategico per il turismo e la cultura commissionato dal Comune nel 2021 all’agenzia JFC srl. Le richieste sono chiare, a partire dal “favorire una mentalità turistica nei reggiani: il Comune deve aumentare il contatto concreto con le attività del territorio partendo dal centro storico per far sì che le attività aumentino le aperture”.

Inoltre, è importante “aumentare gli orari di apertura delle strutture museali, teatrali, storiche della città di dipendenza comunale. Se non aperti sempre almeno che abbiano aperture straordinarie più frequenti e non solo un giorno a settimana per poche ore e solo su prenotazione oppure solo durante i grandi eventi cittadini. E serve una relazione, con direzione del Comune, in favore degli operatori turistici per le visite ai luoghi di piccoli e grandi gruppi”. Infine, si propone di “creare pacchetti o voucher con benefici reali all’utente finale che possono essere legati a pernottamenti in città e/o a eventi sportivi, musicali o culturali. Si prenda ad esempio il grande lavoro svolto con la Bologna Welcome Card”.

“Le proposte di Manuela Cocchi sono lodevoli e interessanti, così come da encomiare è il suo impegno, nella raccolta delle firme in prima persona. Il suo contributo può essere importante per il nostro consiglio, ed è un esempio anche per altri cittadini che abbiano temi da portare alla discussione. L’interpellanza civica è uno strumento prezioso e io sono disponibile ad ascoltare e a vidimare le firme”, commentano Dario De Lucia e Fabrizio Aguzzoli.

“L’interpellanza civica tocca poi un tasto dolente, quello della capacità di accoglienza turistica reggiana. I dati parlano chiaro, dobbiamo essere più efficaci a valorizzare i nostri punti di forza e a mostrare coesione, non finire alle cronache per casi limite come i biglietti per Harry Stiles”.