Scrive in una nota Maura Manghi, coordinatrice provinciale Italia Viva Reggio Emilia: “Il silenzio di buona parte della politica sulle proteste delle donne e dei giovani iraniani è assordante.
I giovani e le donne iraniane stanno lottando, a prezzo della libertà e spesso della vita, contro una teocrazia sanguinaria e violenta, contro una dittatura che vuole tenere un grande paese nell’arretratezza del medioevo.
Chi protesta non è una folla controllata dall’esterno, come vorrebbe far credere il regime: sono giovani donne e studenti che rappresentano la parte più lucida, informata ed acculturata della società.
Che oggi vuole essere libera di vivere.
Ricordiamo sempre che le ragazze iraniane frequentato scuole e università, eppure non possono accettare un lavoro, praticare uno sport, avere il passaporto senza il permesso di un uomo.
E dove sono i presidi, i flash mob, le canzoni gridate nelle piazze?
Bella Ciao non si canta per le ragazze iraniane?
Ho visto scendere in piazza a Roma il Partito Radicale, a Milano Fratelli d’Italia.
Il senso di impotenza è forte.
Dimostrare qui la nostra solidarietà non ferma i fucili e le esecuzioni.
Ma almeno può far sentire meno soli questi ragazzi e queste ragazze.
Scendiamo in piazza a Reggio Emilia.
Partiti, associazioni, donne e uomini contattatemi e organizziamo.
Italia Viva Reggio Emilia c’è.
Cominciamo a riempire le nostre piazze, non facciamo finta di non vedere.
E per non abbandonarli occorre che la realpolitic ad un certo punto si fermi.
La diplomazia commerciale, le blandizie economiche, le sanzioni più o meno morbide non bastano più.
Occorre una presa di coscienza globale e forte: l’Iran è uno stato canaglia che finanza il terrorismo internazionale e uccide i suoi stessi giovani e come tale va trattato”.







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