Reggio. Fratelli d’Italia solleva il caso Dinamico Festival: “Burani chiarisca sul possibile conflitto di interessi”

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Fratelli d’Italia accende i riflettori sui finanziamenti pubblici al Dinamico Festival, il noto evento di circo contemporaneo di Reggio. Al centro delle polemiche, il ruolo di Paolo Burani, consigliere regionale reggiano di avs e presidente della commissione ambiente e territorio in regione, indicato come responsabile della “cura e supervisione” del festival, anche nelle più recenti comunicazioni ufficiali dell’organizzazione.
Il consigliere regionale di FdI Alessandro Aragona ha sollevato dubbi sulla legittimità politica della situazione, ricordando che il festival riceverà 22.000 euro all’anno per il triennio 2025-2027 da fondi regionali, dopo aver già beneficiato di analoghi contributi nel 2024. «È tutto normale?», domanda Aragona, ponendo il tema dell’opportunità istituzionale e di un possibile conflitto di interessi.

«Stride il fatto che la cura e la supervisione siano in capo a una figura istituzionale della maggioranza regionale di centrosinistra con il risultato che, di fatto, la stessa figura si trova a gestire risorse che la maggioranza regionale stessa si trova ad assegnare», afferma Aragona. «Capiamo la passione di Burani per il circo – con o senza animali, a seconda della sede istituzionale – ma ci auspichiamo che si interroghi sull’opportunità di quello che, per qualcuno, potrebbe apparire come un utilizzo improprio del proprio ruolo istituzionale per assegnare risorse pubbliche a un evento di cui è co-organizzatore».

Fratelli d’Italia precisa di non voler accusare Burani di un illecito, ma chiede una presa di posizione chiara: «Ovviamente siamo convinti che non sia così, e se la situazione sopra rappresentata non corrisponde alla realtà delle cose accoglieremo con favore una smentita. Quello che è certo è che i cittadini e i contribuenti meritano risposte».

Il caso, sottolinea Aragona, riguarda il corretto utilizzo delle risorse pubbliche: «Sull’utilizzo dei fondi regionali non possono esserci zone d’ombra e opacità».



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