“Il grande progetto di recupero e di valorizzazione dei luoghi estensi di Reggio Emilia è un’occasione unica di riqualificazione e rilancio, dal punto di vista architettonico, artistico e della qualità urbana, di un patrimonio storico straordinario, nonché una chance di rinnovamento delle potenzialità ambientali della città – dice il sindaco Luca Vecchi – Grazie al progetto Ducato Estense finanziato dal Mibact, Reggio ha già recuperato piazza Gioberti e piazza Roversi, portate a nuova bellezza. La storica Passeggiata Settecentesca, che comprende corso Garibaldi, via Ariosto e viale Umberto I, verrà resa più accessibile, sicura e fruibile dai reggiani. Quando il progetto sarà terminato risplenderanno luoghi di valore inestimabile come la Reggia di Rivalta, con il Parco e il Giardino segreto, e il Mauriziano. Il progetto pone particolare attenzione al tema ambientale: complessivamente, nei luoghi estensi oggetto di restauro e valorizzazione saranno messi a dimora 730 esemplari in più rispetto a oggi portando il patrimonio verde da 947 a 1.677 piante.
Il recupero delle radici estensi del nostro territorio renderà la nostra città ancora più bella e proietterà Reggio Emilia in un circuito nazionale, che si estende da Ferrara alla Garfagnana, e che metterà in valore la storia, la cultura e il paesaggio di un tratto d’Italia unico nel suo genere, con ampie ricadute positive in termini di attrattività”.
A riguardo il Comune ha prodotto alcuni strumenti informativi – lo spazio internet www.comune.re.it/vialeumbertoprimo che sarà costantemente aggiornato e un opuscolo che sarà distribuito entro la prossima settimana all’Urp di via Farini – che consentono, a quanti sono interessati a conoscere più da vicino il progetto, di prendere visione dei diversi interventi che verranno realizzati a partire da fine estate-inizio autunno 2020. Su tali strumenti è riportata una mappa che illustra lo stato attuale e il prospetto previsto in quanto a sostituzioni e nuove piantumazioni.
Nel corso della primavera verranno realizzati incontri e momenti di approfondimento dedicati al progetto e al cantiere.
“La passeggiata estense è un’opera che appartiene a tutta la città, che guarda al futuro e di fatto ripensa questo tratto urbano in un’ottica di rilancio e riqualificazione a lungo termine, per noi e per le prossime generazioni – aggiunge l’assessore all’Ambiente Carlotta Bonvicini – L’intervento si compone di tanti aspetti, da quello culturale a quello storico-paesaggistico; da quello della mobilità a quello del verde. In particolare, su quest’ultimo, ci sarà una significativa azione di riqualificazione del sistema naturale che contribuirà a rigenerare e incrementare le alberature e con esse la loro capacità fotosintetica, ovvero di produzione di ossigeno. Alberi che oggi sono in condizioni di sofferenza o particolarmente defogliati, e quindi in grado di dare scarso apporto alla produzione di ossigeno, verranno sostituiti con esemplari adulti che avranno un’altezza compresa tra i 4 e i 6 metri: sostituzione che avverrà in modo graduale (un tratto alla volta) e immediata, andando anche a colmare le notevoli fallanze già presenti nei diversi filari. Si passerà dagli attuali 481 alberi a 555 esemplari in viale Umberto I. Ci tengo inoltre a precisare quanto siano state diffuse notizie errate riguardo l’intervento: come sarà visibile anche attraverso i nuovi materiali elaborati, i filari centrali di tigli non verranno toccati anzi, verranno ripristinate le alberature laddove mancanti, le opere di riqualificazione del verde si concentreranno invece sui filari esterni, per restituire alla città un viale importante, riportandone alla luce la sua storica maestosità. Aggiungo infine una considerazione sulle opere legate alla mobilità: da tempo era noto come la svolta in sinistra su un viale di queste dimensioni, con due corsie per senso di marcia, fosse altamente pericoloso. Per questo motivo si è deciso di creare un cordolo centrale continuo e realizzare una piccola rotatoria in corrispondenza di via Codro per permettere l’inversione di marcia. Il tutto verrà realizzato in modo da garantire la massima sicurezza di tutti gli utenti, mantenendo due percorsi, uno prettamente pedonale e uno ciclabile, su entrambi i lati del viale”.
IL PROGETTO – Il progetto è volto alla ricerca di un equilibrio tra lo spirito del luogo e lo spirito del tempo, ovvero tra il restauro del bene culturale e l’esigenza di dare risposte a nuove funzioni urbane. Mira pertanto a individuare una soluzione che, da un lato, cerca di portare alla luce, per quanto possibile, il disegno storico originario, dall’altro ambisce a dare risposta alle istanze e alle nuove sensibilità quali la sicurezza urbana e stradale, l’accessibilità e fruibilità per tutti, l’utilizzo pubblico del bene per attività culturali, ludiche e sociali. Il tutto per fare oggi, ancora, di viale Umberto I “il pubblico passeggio fuori di Porta Castello”.
1. Restauro delle fontane storiche e degli obelischi
I manufatti di pregio storico-architettonico – due fontane e quattro obelischi – che caratterizzano l’aspetto storico del viale sono degradati dal tempo, dall’azione dello smog e dal susseguirsi di interventi incongrui. In particolare, le fontane hanno perso la loro conformazione originaria per le modifiche al piano del viale causate da asfaltature e inserimento di nuove reti impiantistiche. Il progetto prevede il restauro della componente architettonica e impiantistica delle due fontane: sarà ripristinato il getto d’acqua centrale, mentre la vasca sarà impermeabilizzata e delimitata, come in origine, da un cordolo circolare che fungerà da seduta e contribuirà a restituire l’immagine originaria del manufatto. I quattro obelischi verranno puliti e restaurati. Obelischi e fontane verranno infine valorizzati con l’introduzione di un sistema di illuminazione ad hoc.
2. Incremento dell’illuminazione pubblica
L’illuminazione del viale, soprattutto lungo la carreggiata stradale e i due viali interni, non risponde più alle attuali esigenze funzionali e di sicurezza urbana. Il progetto dell’illuminazione prevede l’introduzione di lanterne su palo come quelle utilizzate nel tratto di viale Umberto I già riqualificato e lungo tutta la Passeggiata Settecentesca; prevede inoltre soluzioni illuminotecniche specifiche per gli elementi di pregio architettonico (fontane e obelischi). Le lanterne su palo saranno disposte su 7 file parallele in corrispondenza del centro della carreggiata (doppia lanterna), dei viali interni e dei viali esterni, in modo da ottenere un sostanziale incremento dell’illuminazione della strada e degli attraversamenti, dei viali pedonali interni e dei viali ciclabili esterni. L’illuminazione sarà realizzata interamente con proiettori a led.
3. Manutenzione e rinnovamento del sistema verde
Attualmente il viale è contraddistinto dalla presenza di 481 alberi distribuiti in quattro doppi filari: due doppi filari di tigli a corredo della strada e dei viali interni (piantati intorno agli anni ’30 del secolo scorso) e due doppi filari di specie diverse a corredo dei viali esterni (piantati nel corso degli ultimi anni senza alcun riferimento e rispetto del disegno storico iniziale). Il progetto del verde, acquisite e valutate le strategie generali di progetto nonché le condizioni di stabilità e vegetative degli alberi, prevede la manutenzione dei due doppi filari di tigli disposti lungo la strada e i viali interni (si tratta in sostanza dell’integrazione degli alberi mancanti), e il rinnovamento dei due doppi filari presenti lungo i viali esterni. Al termine dell’intervento il numero di alberature presenti lungo il viale aumenterà di 74 unità rispetto ad oggi raggiungendo il numero di 555 esemplari.
Verranno realizzati interventi di messa a dimora di 191 alberi adulti, tra inserimento di nuovi esemplari (ove mancanti) e sostituzione 117 alberi esistenti, dei quali una buona parte in condizione di pericolosità elevata e un’altra parte in stato vegetativo compromesso (così come emerso da perizia). Per questo, lungo il segmento sud di viale Umberto I (da piazza Cadorna a piazzale Lepanto) si passerà dagli attuali 481 alberi ai 555 a fine lavori, con un incremento di 74 esemplari.
4. Riqualificazione dei percorsi ciclabili e pedonali e abbattimento delle barriere architettoniche
Il disegno del viale è caratterizzato dalla presenza di quattro percorsi paralleli, due interni e due esterni. Per favorire la fruibilità ai pedoni e ai ciclisti, il progetto prevede di distinguere i percorsi ciclabili (esterni) da quelli pedonali (interni). Per valorizzare gli aspetti architettonici e paesaggistici si prevede di sostituire l’attuale pavimentazione in asfalto stradale con un conglomerato bituminoso miscelato a pietra naturale di colore chiaro e di rinnovare e implementare gli elementi di arredo urbano. Il progetto prevede inoltre l’abbattimento delle barriere architettoniche per garantire maggiore accessibilità e fruibilità ai disabili. Grazie alla creazione di due nuove aree pedonali sarà anche possibile sostare in prossimità delle fontane storiche.
5. Miglioramento della viabilità e della sicurezza stradale
Viale Umberto I è interessato da ingenti flussi di traffico, specialmente nelle ore di punta; inoltre, le sue ampie dimensioni favoriscono il transito dei veicoli a velocità elevate. Per fluidificare il traffico, limitare la velocità dei veicoli e garantire maggiore sicurezza agli stessi e alla cosiddetta utenza debole – pedoni e ciclisti – il progetto prevede la realizzazione di una rotonda all’incrocio del viale con via Codro, di uno spartitraffico centrale continuo, sul quale è disposto il sistema di illuminazione stradale, e di attraversamenti protetti. È inoltra prevista l’installazione di due impianti semaforici a chiamata (uno sul viale e uno su via Codro) a protezione degli attraversamenti degli utenti della scuola elementare.
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costruiranno e demoliranno, costruiranno e demoliranno, a vantaggio dei padroni di casa, ovvero semplici personaggi eletti. E pubblicizzati come il cioccolato. Ma che dignita' ?
Gentile Casali (Ivaldo e' un nome bellissimo, ma richiama a un'epoca aristocratica di borghesia, che purtroppo la comunicazione sputtanesca, ha infangato), dicevo che il Conad […]
Questi politici pagati da noi cittadini, che dovrebbero curare i nostri interessi, diventano i nostri nemici. E poi si stupiscono che ci vada sempre meno