Reggio. Contratto e salari bassi: si ferma la sanità privata, presidio al Salus Hospital

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Blocco di tutte le attività programmate nelle strutture sanitarie private di Reggio e provincia il 28 gennaio quando Fp Cgil di Reggio Emilia, Cisl Fp Emilia Centrale e Uilp Modena e Reggio saranno in presidio, dalle 11,00 alle 12.30, davanti alla sede di Salus Hospital.

Presidio che rafforza lo sciopero, di un’intera giornata, proclamato dalle Organizzazioni sindacali a sostegno della trattativa di rinnovo del contratto nazionale di settore, fermo da oltre 12 anni.
A Reggio lo sciopero generale riguarda tutte le strutture tra cui Villa Verde, Villa Salus, Centro Medico Privato L. Spallanzani, Casa Madonna dell’Uliveto.

“Nella sanità privata a Reggio Emilia – spiegano Carolina Cagossi, Fp Cgil, Fabio Bertoia, Fp Cisl e Mauro Chiarini, Uilp – lavorano 350 persone tra infermieri, operatori socio sanitari, tecnici di radiologia e amministrativi: con dedizione e professionalità garantiscono i livelli essenziali di assistenza nell’ambito della nostra regione con un contratto nazionale fermo da più di due lustri”.

“La trattativa per il rinnovo del contratto, iniziata da oltre un anno in sede nazionale purtroppo non avanza e l’Associazione italiana ospedalità privata e l’Associazione Religiosa Istituti Socio-sanitari continuano a dilungare i tempi del confronto – aggiungono – . In particolare, in merito alla parte economica che già penalizza da anni le professionalità di questo settore strategico della Sanità privata, sia sul versante retributivo che contributivo. Le rivendicazioni sindacali si riassumono in: ‘Stesso lavoro, stesso salario, stessi diritti'”.

E se i lavoratori della sanità privata sono circa il 5% del settore, questa situazione è divenuta via più insostenibile, paradossalmente, dopo il rinnovo del contratto nazionale della sanità pubblica avvenuto a maggio 2018. Le differenze salariali sono mediamente di 200 euro al mese, ma possono variare da struttura a struttura. Penalizzati, inoltre i premi salariali (sia mensili che orari). Tutto ciò nonostante il “mercato della salute” sia significativamente garantito dall’accreditamento. Queste aziende “private”, benché abbiano continuato a macinare utili anche in questi anni, dal 2007 negano il rinnovo contrattuale ai loro dipendenti.
Le loro organizzazioni datoriali vorrebbero infatti prima avere aumenti sulle tariffe dell’accreditamento per poi riconoscere aumenti ai lavoratori. “Questo non è accettabile – spiegano i sindacalisti – , soprattutto oggi che si sono sbloccati i contratti di settore, soprattutto dopo 12 anni di blocco assoluto degli stipendi e soprattutto perché gli utili generati ad oggi, che non evidenziano alcuna crisi del settore, sono il frutto del lavoro di quel personale che non ha minimamente visto riconosciuto il proprio lavoro”.

“Siamo dunque di fronte ad un impoverimento degli stipendi che non solo va fermato ma che deve recuperare il potere d’acquisto, senza contare il danno di natura previdenziale sulle future pensioni”.

A fronte delle legittime aspettative di un celere rinnovo contrattuale di tutti gli operatori che quotidianamente erogano servizi ai cittadini, peraltro in larghissima parte trattasi di servizi pubblici, le segreterie regionali hanno valutato la necessità, dopo un primo attivo regionale e una manifestazione svoltasi a Bologna a fine luglio 2018, di costruire un percorso di mobilitazione che si concretizzerà, in assenza di risposte concrete da parte di AIOP e ARIS, nello sciopero regionale della sanità privata del 28/01/2019 con presidi in tutte le città. Lo sciopero segue quello del 14/12/18 proclamato dalla Regione Lazio e altamente partecipato e fa parte di un disegno di mobilitazioni che potrà prevedere la sua conclusione in un unico sciopero nazionale.

A Reggio Emilia il presidio si terrà difronte Salus Hospital dalle 9.30 alle 12.30. Salus Hospital è stato scelto luogo simbolo della Sanità privata Reggiana ma, parimenti, lo sciopero coinvolgerà tutte le strutture private Villa Verde, Centro Medico Privato L .Spallanzani, Madonna dell’Uliveto.

“Stiamo raccogliendo le firme a sostegno del legittimo diritto al rinnovo contrattuale in tutte le strutture sanitarie e siamo già ad oltre 3000 adesioni,– spiegano i sindacati – provvederemo dopo lo sciopero del 28 a consegnare le firme al presidente della Regione a cui abbiamo chiesto un incontro e ai rappresentanti di Aris e Aiop”. Il livello della mobilitazione non potrà che aumentare se non arriveranno risposte in tempi brevi. “Sono stati già fatti a livello nazionale oltre 16 incontri a partire dal 24 luglio 2017 ma non si intravede all’orizzonte una soluzione che invece va trovata in tempi rapidi “.