Completato il rinnovo degli organi di governo di Confcooperative Reggio Emilia, la centrale cooperativa cui fanno capo 380 imprese con poco meno di 59.000 soci, oltre 17.500 lavoratori e 2,025 miliardi di fatturato al netto della raccolta delle cooperative di credito presenti nella nostra provincia.
Il Consiglio provinciale dell’organizzazione – riunito in modalità telematica a due mesi di distanza dal Congresso che vide la partecipazione di oltre 250 delegati – ha infatti nominato i componenti il Consiglio di presidenza.
Matteo Caramaschi, riconfermato presidente proprio in occasione del Congresso del 22 febbraio scorso, sarà affiancato dai vicepresidenti Gino Belli (vicario), Patrizia Fantuzzi e Cecilia Saltarello.
Del Consiglio di presidenza fanno inoltre parte Marcello Campani, Luigi Codeluppi, Erika Farina, Valerio Maramotti, Giordano Rodolfi, Erika Sartori, Stefano Spaggiari e Lisa Vezzani.
Nel corso dei lavori del Consiglio, Caramaschi ha anche presentato un primo bilancio del lavoro sviluppato in queste settimane dalla centrale cooperativa e dal suo centro servizi Unioncoop, con la predisposizione, tra l’altro, di 175 pratiche relative ad ammortizzatori sociali a beneficio di altrettante imprese cooperative, 141 delle quali aderenti alla centrale cooperativa.
87 cooperative – ha spiegato Caramaschi – sono poi state seguite per l’accesso alle diverse linee finanziarie derivanti da provvedimenti nazionali e regionali, ma anche dalle azioni intraprese dagli strumenti finanziari propri del sistema cooperativo.
“Un impegno rilevante – ha detto Caramaschi – per far fronte a pesanti situazioni di difficoltà e a vere e proprie emergenze, ma anche per orientare al meglio le azioni e gli investimenti finalizzati alla ripresa e al rilancio delle attività”. Molto impegnativo, proprio sul fronte dell’emergenza, il lavoro sviluppato – e richiamato da Caramaschi – per il reperimento risorse e strumenti atti a rafforzare la dotazione di dispositivi di protezione personale per i professionisti e i lavoratori più direttamente impegnati nell’assistenza a persone ammalate o a rischio di contagio.
Guardando al futuro, il presidente di Confcooperative ha tra l’altro parlato di un piano straordinario di investimenti per lo sviluppo dei servizi alle imprese, la tenuta del sistema e la promozione cooperativa, evidenziando inoltre, tra le priorità di lavoro, un forte impegno sulla legalità, il rafforzamento del sistema pubblico/privato sociale in tema di welfare e cultura, lo sviluppo di nuove filiere imprenditoriali locali che valorizzino il territorio, la promozione di nuovo sviluppo fondato sulla sostenibilità e la promozione e tutela del valore e della dignità del lavoro soprattutto nei settori a più alta densità di occupazione che rischiano di pagare maggiormente il costo della crisi con la compressione dei riconoscimenti – da parte della committenza – relativi proprio al lavoro.
“La stagione che ci attende – ha detto Caramaschi – chiama tutto il sistema imprenditoriale ad uno sforzo straordinario e comune per rilanciare un grande patto fra imprese e territorio, tra impresa e lavoro, tra investimenti e sviluppo locale, coesione sociale e sicurezza nelle comunità”.
Il Consiglio provinciale di Confcooperative ha tra l’altro nominato – sulla base delle rilevanti competenze ed esperienze maturate in campo economico, sociale e nel mondo della cooperazione – sei invitati permanenti ai lavori dell’organismo, Si tratta di Giuseppe Alai, Enea Burani, Gianbattista Castagnetti, Beniamino Ferroni, Mauro Ponzi e Giovanni Sorrivi.
Ultimi commenti
ah beh adesso il centro verrà sicuramente assaltato... iniziative prive di dignità urbanistica. ma davvero regalando qualche centesimo si crede di risolvere i problemi della
Ossessionato dai soldi… degli altri! Dategliene un po’ anche a lui, si accontenterà delle briciole che cadono dalla tavola!
Certo che il neo.nato comitato pro casa della salute (con annesso centro sociale/briscola) inventato all' ultimo miglio per giustificare che il conad si farà!!!, è