“Siamo nel pieno di una tempesta globale che sta facendo tremare le basi della nostra economia, a cominciare dall’industria manifatturiera che ha reso grande Reggio”, per cui “il primo dovere è quello di unire le forze per un forte patto sociale; e, se la più grande delle associazioni di impresa lamenta una distanza dal Comune e dal governo del territorio, il punto è riannodare i fili, non chiudersi nelle trincee”: è questa la posizione di Rosamaria Papaleo, leader di Cisl Emilia Centrale, rispetto alle dichiarazioni della presidente di Confindustria Reggio Emilia Roberta Anceschi, che aveva denunciato una “distanza tra il mondo dell’industria e l’amministrazione reggiana al suo massimo storico”.
Parole, secondo Papaleo, giunte alla fine di un anno “che è stato pesante per il lavoro e per le imprese. Abbiamo perso il polo della carne (il riferimento è all’incendio di febbraio allo stabilimento Inalca di via Due Canali, ndr) con 400 lavoratori, il Polo della moda è naufragato – e lo dico pensando a tutte le anime belle che si sono schernite quando questo sindacato ha chiesto di tentare di tutto, anche coinvolgendo il governo, per mediare con la famiglia Maramotti”.
E poi, ha ricordato Papaleo, “abbiamo il grande nodo irrisolto della logistica, uno dei settori chiave per governare l’economia di questo tempo. Se ti chiami Reggio e stai a metà strada tra Milano e Bologna, non puoi dire no alla logistica. Devi diventarne protagonista e continueremo a dirlo, anche se ho perso il conto di quante volte abbiamo chiesto di adottare una carta etica con una vision su tutta la provincia”.
Ma la segretaria di Cisl Emilia Centrale ci tiene anche a precisare che “non sarò mai tra coloro che lanciano pietre contro il sindaco Massari dopo 18 mesi di mandato”. Del sindaco, ha detto, “apprezzo il profilo civico moderato: ora, però, servono riforme e una squadra coesa per cambiare passo, chiamando a raccolta tutte le energie migliori, nella politica, nel sindacato e nelle imprese. Sediamoci sul serio, diciamoci che città vogliamo e cosa siamo disposti a fare. Non si è mai fatto prima, ma ora è indispensabile provarci, partendo dalla verità: a Reggio si discute molto di riforme nei convegni, ma le si praticano poco. Vale per la politica, come per certi modi di fare impresa”.
A fine 2026 l’amministrazione comunale reggiana arriverà al giro di boa di metà mandato: “Un Comune che spinga è interesse di tutti”, ha sottolineato Papaleo.
La chiave, per la leader cislina, “è la partecipazione e Cisl Emilia Centrale da due anni chiede di applicarla per la qualità del trasporto pubblico locale, per gestire la grande grana dei dazi in modo scientifico, non solo con una passerella. Chiediamo di dare ossigeno alle famiglie della classe media che non fanno più figli: servono case Ers, asili nido a costi umani e la certezza di un lavoro. Abbiamo chiesto di parlare, senza tabù, di energia, di lavoratori migranti e di impatto dell’intelligenza artificiale sulle nostre imprese. Aspettiamo risposte, dal Comune e da Confindustria”.







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