Reggio celebra la Giornata dell’Unità nazionale, delle Forze armate e…degli stock firmati

4 Novembre

Imbarazzante celebrazione del 4 Novembre, Giorno dell’Unità nazionale e Giornata delle Forze armate, questa mattina a Reggio Emilia. Complice, pare, una dimenticanza dell’Ufficio Commercio del Comune, i proprietari delle già tristemente note bancarelle di valigie e capi d’abbigliamento che ogni sabato assediano il Monumento alla Resistenza proprio accanto alla bella facciata del Teatro Municipale non sono stati infatti avvisati e hanno regolarnente esposto la loro mercanzia.

Il triste risultato è stato vedere gonfaloni e labari di Comue, Provincia, Anpi, associazioni combattentistiche e d’Arma accalcarsi sotto i tendoni del mini suq.

Veramente surreale l’immagine dell’agente della Polizia locale in alta uniforme e guanti bianchi che regge il Gonfalone del Comune – insignito nel 1950 dall’allora Presidente della Repubblica Luigi Einaudi con la Medaglia d’oro al Valor militare della Resistenza – mentre alle sue spalle alcune rezdore provano cappotti e curiosano tra i presunti stock firmati.

Il tutto, durante il solenne momento della deposizione di una corona in omaggio ai caduti davanti al Monumento alla Resistenza, tranquillamente usato come deposito dei gestori delle due bancarelle.

Superato l’imbarazzo, il corteo – preceduto dalla banda – ha raggiunto piazza della Vittoria dove pure non è passata inosservata l’assenza, a differenza del passato, delle infermiere volontarie della Croce rossa, Corpo ausiliario delle Forze armate.



Ci sono 20 commenti

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  1. arturo

    ultima risposta per birillo. qualche precisazione: san prospero e fontanesi sono piazze quindi da non confondere con le strade che sono altre cose. poi ci sono strade larghe con larghi marciapiedi e strade strette senza spazi per pedoni; forse se studi a fondo la viabilità capisci che devi intervenire in modo diverso perchè ci sono diverse esigenze e diverse necessità. in più se vuoi che analizziamo nel dettaglio piazza fontanesi, portata a esempio di eccellenza reggiana, vediamo come in maggioranza, o forse tutte, le attività sono legate all’intrattenimento e alla ristorazione con il risultato di avere un eccesso di presenza in pochi orari e discreti problemi di ordine pubblico in molte serate, chiedi ai residenti… e fra l’altro piazza fontanesi ha anche accessi comodi sia dai viali di circonvallazione che da viale monte grappa, proprio a dimostrazione che se ci arrivi comodo è sempre meglio. ultima cosa: il fatto che apra qualche nuovo ristorante al posto di ogni altra attività non è bello perchè significa che la città viene utilizzata male, piena in pochi momenti e vuota nel resto del giorno. il primo problema infatti è aver portato o costretto ad andare fuori le attività e i servizi che se non sono accessibili scappano via dal centro portandosi dietro tutti gli utilizzatori, che mentre sono in centro prendono anche un caffè o guardano una vetrina etc. ect….

  2. Giovanni

    Il problema di questa città è che il reggiano medio che si lamenta di tutto: e la ztl no, e i concerti no perché portano casino, e le reggiane no perché sono uno spreco di soldi, e la mediopadana prima non aveva abbastanza parcheggio e adesso sono troppo cari, e il mercato coperto no perché ci sono le catene (ignorando che se gli stessi reggiani non investono sul centro allora solo le catene ci vanno), e non ci sono parcheggi in centro però la caserma zucchi non va bene perché costa troppo (costa addirittura meno di altri parcheggi esterni di altre città), eh ma Parma eh ma Modena (ignorando che NON SI POSSONO PARAGONARE con la nostra città in quanto storicamente da sempre molto più importanti di noi (ducato, popolazione, rilevanza storica). I veri confronti si fanno con, ad esempio, Piacenza e Forlì, città simili alla nostra per rilevanza storica e dimensione del centro (noi abbiamo 170.000 abitanti perché abbiamo una grande periferia, ma il centro nostro e quello di Forlì praticamente si equivalgono). E se ci confrontiamo con quelle città, siamo di gran lunga meglio noi.
    Ah ma il reggiano medio si lamenta a prescindere, vuole arrivare con la macchina in piazza prampolini, parcheggiare gratis e pretendere che quando vuole lui ci sia gente in centro, ci siano gli stessi negozi di Milano e Roma.
    Ande tot a ca..er!

    • Arturo

      Perfetto allora è tutto perfetto, chiudi gli occhi e sogna, non ci problemi e tutto è davvero tanto bello. Inutile parlare e perdere tempo perche i reggiani non vanno in città, non sanno niente di città ma guai ad avere dubbi. Siam perfetti! Avanti!

      • Giovanni

        Nessuno ha detto che siamo perfetti, ci mancherebbe, ma bisogna avere anche dell’equilibrio e non lamentarsi in continuazione come spesso in questo sito succede. Bisogna avere un po’ di buonsenso e riconoscere in primis le cose positive e poi cercare di migliorare quelle negative. Fino a 12/13 anni fa a Reggio praticamente non avevamo l’universita’, la stazione av, l’arena concerti, le reggiane erano nel degrado piu totale, piazza della vittoria era un parcheggio, e la ztl e’ realta’ in tutte le principali citta europee… io credo che negli ultimi anni finalmente stiamo cominciando a sprovincializzarci, purtroppo solo come citta’ e non come mentalita’; resta che comunque rimaniamo in una posizione abbastanza infelice, “schiacciati” da altre due citta’ storicamente piu’ importanti e grandi, che inevitabilmente hanno piu movida di noi. Il reggiano non investe in centro perche’ il reggiano in primis non ci va a causa dei centri commerciali in periferia e allo shopping online, ed ecco perche’ ultimamente in centro stanno aprendo solo dei gran ristoranti e locali e nessun nuovo negozio. Il reggiano in centro non ci va a fare acquisti perche’, sostanzialmente, gli sa fatica! E’ difficile uscire da questo circolo vizioso

        • arturo

          giusto, al reggiano gli sa fatica! ma non credo che l’astigiano (per dirne uno a caso) preferisca faticare di più! forse se le varie alternative avessero uguale peso una volta se ne sceglierebbe una e un’altra volta si proverebbe a cambiare! all’analisi si riscontra che la decisione di andare in centro è più penalizzata per tutta una serie di decisioni prese nel corso degli anni dall’amministrazione comunale. viene quindi naturale eliminare il centro! in realtà l’amministrazione dovrebbe lavorare ad un equilibrio senza penalizzare nessuno. sulle grandi opere evito se no non la smetto più ma sul fatto della concorrenza dei vicini sarebbe ora di fare un passo avanti e smetterla di vederli come nemici mentre per la ztl ribadisco: ogni strada ha una sua caratteristica e va valutata nel suo contesto preciso, chiudere perchè va di moda è profondamente sabgliato.

    • Arduino

      La ztl e’ funzionale, unitamente agli importanti miglioramenti delle piazze di Corso Garibaldi fino a Piazza Diaz, per riqualificare un corso fra i più’ lunghi e ricchi di monumenti dell’intero esagono.
      La ZTL in Corso Garibaldi si inserisce come spina dorsale a supporto di precedenti interventi di pedonalizzazione o limitazione del traffico come via Panciroli/Blasmatorti, via Guasco, via Farini, solo per citarne alcuni, creando cosi’ un effetto di allargamento del centro storico reggiano a vantaggio di chi vuole e come fare commercio nel centro di una città nell’anno 2023 (le vasche in via Emilia degli anni ottanta e novanta sono terminate da tempo). Solitamente questi allargamenti partono con poche attività’ commerciali indipendenti, spesso allettate da canoni d’affitto più’ bassi, ma possono crescere anche in fretta arrivando a creare nuovi centri di interesse (Piazza Fontanesi ad inizio anni 2000 era considerata periferica rispetto all’epicentro dei locali allora ancora attorno a Piazza SP)
      Un centro storico dinamico e in grado di valorizzare al meglio quel tanto o poco che ha, invoglia anche a far muovere le persone, inclusi i turisti, stranieri o di prossimità’, e questa scommessa se sarà’ vinta porterà’ ulteriori investimenti pubblici e privati in città’.

      • Arturo

        Tanti bei discorsi e felicità, peccato non funzioni… si continua a raccontare favole ma la realtà è purtroppo molto diversa e non accorgersene o, peggio, negarlo è imbarazzante.

        • Quarzio

          Il fatto che non funzioni per te non significa che non funzioni per tutti. Il mondo reale e’ fatto cosi’, c’e’ chi si lamenta di tutto e chi e’ capace di cogliere le opportunità’.
          E per quanto riguarda le favole a me sembra che sei tu quello che le racconta, la tua favola preferita pare essere quella in cui basta tenere aperte al traffico quattro strade, come peraltro e’ stato fatto negli ultimi cinquant’anni’, per attrarre gente e fare affari. Una favola scritta e ambientata negli anni ottanta. Imbarazzante e’ chi a forza di ripetersela non solo la ritiene attuale ma la confonde con la realtà’.

          • arturo

            vabbè vedo che è una partita persa cercare di spiegare le cose per cui forse è meglio lasciar perdere, semplifichi senza capire e senza sforzo alcuno. se per te la città è perfetta siamo a posto così. se ti dico che chiudere le strade senza trovare alternative porta all’isolamento e alla chiusura, tu mi rispondi che sono grandi opportunità, se ti faccio notare che in centro c’è sempre meno gente tu mi dici che così arrivano i turisti… molto bene!

          • pippo

            c’è un problema nel tuo pensiero, non conta il mio giudizio o il tuo, conta che tutto ciò è negativo per la città e questo è un dato di fatto oggettivo. se la via emilia un tempo salotto centrale di reggio sta diventando una sfilata di vetrine abbandonate vuol dire che c’è un problema e che ciò che è stato fatto ha peggiorato la situazione. poi se per te è una opportunità…

          • Birillo

            Arturo, ad ogni commento ne spari una…prima le favole ora la città’ perfetta. Non mi stupisco che ti sfugga che c’e’ una differenza di fondo fra lo scrivere che a mio avviso la ZTL nel medio periodo porterà’ più’ opportunità’ che disagi e lo scrivere che RE e’ una città’ perfetta e senza problemi (cosa che non ho mai scritto e che ti sei probabilmente sognato dopo la lettura della tua favola preferita sulla ZTL, figlia del malgoverno e causa di negozi sfitti) Fontanesi, San Carlo, SProspero, CGaribaldi, Via Farini, Via del Carbone, e tante altre strade in zona ZTL o Pedonale sono tutte vuote a tuo avviso? Il problema dello stare o meno sul mercato dipende più’ dal tipo di business che non dalla chiusura di qualche strada. Gli anni ottanta sono finiti da un pezzo.

  3. Delia

    Incommentabile. La migliore rappresentazione del disinteresse verso il decoro della città e della mancanza di rispetto verso i simboli della nostra storia.

  4. pippo

    la sciatteria reggiana ha toccato vertici eccelsi… eppure c’è chi difende sindaco e giunta. mah!
    comunque se si voleva una zona tranquilla per manifestazioni senza disturbi si poteva andare in corso garibaldi, dopo la chiusura al traffico sembra ferma al periodo di lockdown…

    • Mc Drive

      Invece negli anni precedenti al Covid, quando corso Garibaldi era aperto al traffico, c’era tutto questo gran brulicare di attività’ commerciali e persone? A me risulta che siano rimasti più’ o meno sempre gli stessi negozi da una vita. Quindi ben venga la ZTL che unita alle riqualificazioni urbane completate getta le basi per un cambiamento e verosimilmente per un miglioramento del Corso

      • pippo

        venga una mattina con me a fare due passi, così per vedere chi in meno di due mesi ha già chiuso e chi si è spostato; mi offro volentieri per farle capire la viabilità, l’urbanistica e il funzionamento sociale di una città!

        • Mikelino

          Il fatto che un negozio chiuda non significa necessariamente che la causa sia l’ampliamento della ZTL come vuoi far passare, in maniera semplicistica, tu. Corso Garibaldi non e’ mai stato un forte polo di attrazione del commercio nonostante la posizione, la Basilica, le sue piazzette e il bel corso alberato. Se ci sarà’ un rinnovamento dell’offerta capace di valorizzare i vantaggi della nuova ZTL la situazione non potrà’ che migliorare, almeno nella sua zona centrale a maggiore vocazione commerciale. Chi non si rende conto di queste opportunita’ temo abbia ben poco da insegnare

          • pippo

            proverò a farti una domanda: se porti fuori dal centro le attività e i servizi, se chiudi gli accessi per uffici e studi professionali quale sarà il favoloso rinnovamento nell’offerta che catalizzerà l’interesse su corso garibaldi (e anche a tutto il resto del centro storico)? una bella biciclettata di trecento metri con i bimbi? una sana ed educativa camminata di meno, 150 metri, respirando finalmente aria pulita? purtroppo ho molto da insegnarti perchè ho studiato le città e la loro storia e vedo perfettamente cosa sta succedendo! se tu non te ne accorgi probabilmente è perchè di reggio non conosci nulla e manco la frequenti accontentandoti di qualche centro commerciale in periferia, dove fra l’altro ci si va in auto…


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