Reggio, all’arcispedale Santa Maria Nuova beni di prima necessità direttamente in corsia con gli ordini online

edicola arcispedale Santa Maria Nuova Reggio

Dal 9 aprile all’interno dell’arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio ha preso il via un nuovo servizio a sostegno dei degenti che necessitano dei prodotti abitualmente necessari in caso di ricovero (da quelli per l’igiene personale alla biancheria intima, fino alla cosmesi di routine) ma non possono rifornirsi autonomamente – a causa delle limitazioni agli spostamenti interni dei pazienti imposte dall’emergenza sanitaria – e, in molti casi, non possono contare nemmeno sull’assistenza (che pure sarebbe anch’essa limitata) di parenti o amici.

Il punto vendita interno all’arcispedale, che insieme a giornali e riviste dispone anche di un’ampia gamma di prodotti utili ai degenti, è ora raggiungibile facilmente tramite la prenotazione online dei prodotti necessari a ciascun paziente, che potrà così ricevere direttamente in corsia i beni acquistati, i quali saranno ritirati dagli infermieri all’ingresso di ciascun reparto per la successiva distribuzione, nel rispetto dunque di tutte le precauzioni necessarie.

L’iniziativa, ha spiegato il presidente della cooperativa sociale l’Ovile (che gestisce il punto vendita ospedaliero legato a CirFood) Valerio Maramotti, “è stata concertata con la direzione ospedaliera dopo aver colto esigenze via via più diffuse tra le persone ricoverate. Da parte nostra ci siamo attivati per rispondere al meglio a questa richiesta, organizzando un sistema il più possibile semplice e funzionale per garantire il servizio ai pazienti”.

Collegandosi al sito della cooperativa, gli utenti potranno raggiungere la sezione dedicata all’edicola dell’arcispedale Santa Maria Nuova: da lì, consultando il catalogo con i diversi prodotti, sarà possibile ordinare i beni necessari prendendo contatto via telefono o WhatsApp (tel. 338-887693) e procedendo al pagamento in via telematica.

Gli ordini, ha aggiunto Maramotti, “possono essere effettuati anche dai congiunti o dagli amici, che magari sono in contatto con i ricoverati ma possono non essere in condizione di muoversi dalle proprie abitazioni. La direzione ospedaliera, tra l’altro, ha assicurato la massima collaborazione del personale a beneficio dei pazienti che si trovassero privi di assistenza da parte dei congiunti”.