Reggio. Aemilia, gli avvocati cattolici contro Vecchi: non capiamo la reazione del sindaco

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In una nota firmata dal presidente Ugci (Unione giuristi cattolici) di Reggio Emilia, avvocato Federica Davoli in merito alla presa di posizione dell’Ordine dei legali reggiani, si legge: “L’Unione Giuristi Cattolici Italiani – unione di Reggio Emilia – sente il dovere di intervenire nella discussione che sta coinvolgendo il Consiglio dell’Ordine degli avvocati locali ed il Sindaco di Reggio Emilia.
In adempimento del proprio ruolo di garanti della Giustizia, gli avvocati reggiani hanno espresso la richiesta che, se davvero le indagini che hanno portato alla celebrazione di processi non sono state completamente adempiute esse vengano completate.
Difendere i diritti di tutti è un dovere che grava sull’Avvocatura (art. 24 della Costituzione). E’ quindi un obbligo non solo deontologico, ma costituzionale chiedere che il principio di uguaglianza sia applicato in maniera uniforme nello svolgimento delle indagini nei confronti di ogni persona si ritenga sia coinvolta in situazioni potenzialmente delittuose, quindi lesive dei diritti di qualcuno.

A questa non solo giusta, ma doverosa richiesta, il sindaco Luca Vecchi ha reagito portando in modo ingiustificato la discussione sul piano politico, che non era coinvolto dalla dichiarazione del Presidente dell’Ordine degli avvocati, Enrico Della Capanna.

Non si capisce la reazione del primo cittadino, che avrebbe dovuto sostenere la posizione degli avvocati reggiani: l’interesse ad un rigoroso e corretto svolgimento della funzione giudiziaria è una delle prime preoccupazione di chiunque svolga una funzione pubblica.
Parrebbe superfluo, ma è comunque utile ricordare che tutte le funzioni (come quella degli avvocati) e cariche pubbliche (come quella del Sindaco) sono svolte nell’interesse di tutta la collettività. Fine primario della struttura statale è realizzare il bene comune, ed elemento essenziale del bene comune è l’applicazione della giustizia in misura rigorosa ed equilibrata.

Confidiamo che l’applicazione della giustizia equa, certa e proporzionata sia l’auspicio di tutti, non solo dell’avvocatura reggiana”.