Radiovasca. +Kinsect

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L’ordine degli avvocati si butta in politica. Appello del presidente Della Capanna all’universo mondo: indagate a sinistra per le vicende di ‘ndrangheta. I giornali pompano carta e titoli a sei colonne: il giudice in pensione Pennisi dice che a sinistra, a suo tempo, non si indagò. Processo e sentenze Aemilia? Insufficienti. Domanda: ma l’ordine degli avvocati, esattamente, di cosa si occupa?

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Forse più che di indagini politicamente indirizzate sarebbe utile un po’ di memoria storica. Nel 1984 il consiglio comunale approvò con voto unanime il nuovo Piano regolatore. Capolavoro dell’assessore all’urbanistica Umberto Venturi. Tutti d’accordo, dal Pci ancora filo-sovietico a Maramotti e Bonferroni.

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A fine secolo l’accoppiata Spaggiari-Malagoli si mise in proprio e stabilì fraterne relazioni con il mondo dell’edilizia cutrese, in collaborazione-competizione con le cooperative rosse dell’edilizia. Tredici anni di comando non bastarono alla Spaggiari: si fece eleggere alla Manodori, occupandosi dunque di banche e fusioni varie, e ritornò a correre da sindaca alleata alla destra bonferroniana e in conflitto con il Pd: prese il 2,7%. La sua nemesi fu nel quinquennio successivo, un purgatorio settimanale somigliante ad una condanna, presente quanto inutile in sala Tricolore – lei, che anni prima veniva chiamata Zarina.

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Se non si indagò negli anni dalla formidabile espansione territoriale in cui tutti i soggetti in causa poterono fregarsi le mani (le imprese, le banche, la pubblica amministrazione e certamente una vasta dose di criminalità, poi largamente fermata dalla magistratura con Aemilia) è difficile gridare al lupo, al lupo oggi, in tutt’altro contesto. È già materia per gli storici. E conoscere la storia vera non è per tutti, ben compresi avvocati, politicanti e giornalisti.

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Passiamo ad argomenti più leggeri. La nuova leadership Schlein ha acceso i motori e scombinato i piani della quasi invincibile armata guidata dal duce di Campogalliano. Prime mosse di riposizionamento: Ilenia Malavasi, postcomunista di rito lettiano, si è subito smarcata entrando con i cosiddetti neo-ulivisti in area schleinista. Così il duce ha più tempo per cambiare i Rayban a goccia.

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Il sindaco Luca Vecchi spara un colpo al giorno e vende come già fatti progetti molto di là da venire. È la politica del rendering che evidentemente continua a piacere in piazza Prampolini. Si prospetta un nuovo grande impianto dell’acqua in via Melato, un projet financing che a spanne potrebbe essere inaugurato a ridosso del 2030.

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In compenso, Prudencio ha messo a lavorare gli asfaltatori per risanare strade e piazze cittadine da tempo in pessime condizioni. L’occasione è stata utile al sindaco anche per mostrare l’esistenza in vita dell’assessore Tria, di cui sino ad oggi non si avevano tracce in municipio.

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+Kinsect 1. L’assessora Mariapentita Sidoli ha completato l’arco delle posizioni politico-religiose passando dal catechismo cattolico alle battaglie per l’eutanasia legale di Marco Cappato.

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+Kinsect 2. Giacomo Benassi non ha ancora scelto se fare politica o fare business. Le due cose insieme non si portano, così come non è il massimo mettere insieme gli amichetti dell’azienda e del micro-partito.

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+Kinsect 3. Memorabile intervista di Giovanni Andrea Ferrari, imprenditore e consigliere provinciale, socio Kinsect, girovagante in politica, oggi con l’Italia Viva renziana. In sostanza: la start up è fantastica ma le banche non ci danno i soldi. Mannaggia, quanto è cattivo questo capitalismo. Forse è meglio cercare fondi pubblici.

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Dario De Lucia ha in atto un flirt politico con la grillina europarlamentare Sabrina Pignedoli. Tra i 5Stelle e Coalizione civica è ormai certo un accordo elettorale con la proposta di un candidato sindaco comune. Il nome è in alto mare. Sembra improbabile che Pignedoli, qualora ve ne fosse la disponibilità, rinunci a un’eventuale ricandidatura a Bruxelles. In alternativa si vedono lo stesso DDL e il medico Fabrizio Aguzzoli.

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Successione a Prudencio 1. Nulla si dice, tutto si muove. Il sindaco uscente non ha ancora scelto cosa fare da grande, anche perché non si aspettava la sconfitta del Bonacio. Europa? Ci vogliono tante preferenze. Regione? C’è Alessio Mammi che sta benissimo all’agricoltura. Il Parlamento italiano sarà inaccessibile per anni. La presidenza di Iren? Mica male, se ci fosse. Ma Moris Ferretti e la sinistra di Campo Tures non sarebbero propriamente entusiasti.

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Successione a Prudencio 2. Il principio di continuità mette in gioco Alex Pratissoli e Raffaella Curioni. Il primo, secondo quanto fa filtrare, preferirebbe un futuro da manager. Però c’è il Pug da gestire, per cui sarebbe obbligatorio trovare un sostituto solido a sufficienza. Curioni, lo abbiamo già scritto, non è di Reggio – il che non è un difetto – conosce poco la città, non sembra avere quel carisma da sindaco. Però si è fatta apprezzare come assessora, e Prudencio la stima molto.

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Successione a Prudencio 3. Gli schleinisti locali non sembrano in grado di partecipare al Grand Prix. Incerti, Mori, Amico, De Franco. Nel giro della maggioranza Vecchi-Delrio non vengono presi in considerazione. Un esterno? La candidatura Merli vola alta come da almeno tre elezioni. Ma è raro che un primario sia bravo anche a fare il sindaco, e soprattutto che ne abbia voglia. Ne vedremo delle belle, comunque. È pur sempre primavera.

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Radiovasca esprime le più vive condoglianze al prof. Massimo Gazza, segretario provinciale del Pd reggiano, che nei giorni scorsi ha perso il carissimo papà.