Qualità vita. Passi indietro città Emilia

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Il quotidiano il Sole 24 ore torna a occuparsi della qualità della vita sullo Stivale. L’indagine si basa su 90 indicatori provinciali, suddivisi in sei categorie: dalla ricchezza e consumi, al lavoro, passando per la salute e l’ambiente e considerando anche la sicurezza, la cultura e il tempo libero.

La nuova mappa del benessere premia il Nord Est della Penisola: Trieste in vetta, seguita da Milano che scala ben 10 posizioni. Trento sul terzo gradino del podio. Invece l’Emilia-Romagna perde posizioni nei diversi indicatori. Bologna si ritrova sesta da prima che era a livello nazionale.

Ma le province dell’Emilia-Romagna fanno tutte passi indietro rispetto all’anno scorso, sono penalizzate, tra l’altro, dal numero di denunce per tipologie di reato nell’indice ‘Giustizia e sicurezza’ e nei due indici del clima (che sintetizzano dieci parametri climatici, dalle ondate di calore agli eventi estremi) e dello Sport e Covid (che misura l’impatto sui campionati sportivi e gli eventi annullati).

A livello complessivo, la seconda provincia per qualità della vita in regione è Parma (12/ma a livello nazionale, in calo di 4 posizioni). A seguire Reggio Emilia (19/ma, -2), Modena (24/ma, -9), Ravenna (27/ma, -5), Piacenza (38/ma, -14), Forlì-Cesena (40/ma, un tonfo -26 posizioni), Rimini (43/ma, -7). Ultima Ferrara (45/ma, -11).

Il Sole 24 Ore pubblica quest’anno anche il primo indice della parità di genere. Per l’Emilia-Romagna come qualità della vita per le donne primeggia la provincia di Ferrara, all’ottavo posto sulla classifica nazionale. A seguire l’area metropolitana di Bologna (decima). Ultima Piacenza, 69/ma. In questo ambito il capoluogo emiliano primeggia per tasso di occupazione femminile, Ravenna per la percentuale di amministratori comunali donne.