“Premio per la pace Giuseppe Dossetti” 2025 ad Avvenire e alle associazioni Trillargento di Genova e Rabbunì di Reggio

vincitori premio per la pace Giuseppe Dossetti 2025 – CoRE

Sono la testata giornalistica Avvenire e le associazioni Trillargento aps di Genova e Rabbunì di Reggio le vincitrici, nelle rispettive sezioni, del riconoscimento nazionale “Premio per la pace Giuseppe Dossetti” del 2025.

Giunto alla sedicesima edizione, il premio – promosso dai Comuni di Reggio e di Cavriago, dalla Provincia di Reggio, dalla Regione Emilia-Romagna e dalla Fondazione Cassa di risparmio di Reggio Emilia “Pietro Manodori” – è stato istituito per valorizzare l’operato di associazioni e singoli cittadini che abbiano compiuto azioni di pace, coerentemente con i principi affermati da Giuseppe Dossetti nella sua vita.

Alla testata Avvenire, nella persona del direttore Marco Girardo, è stato conferito il Premio Dossetti nella sezione singolo cittadino, con le seguenti motivazioni: “La decisione unanime del Comitato di assegnare il premio per l’anno 2025 al quotidiano Avvenire e per esso al suo direttore, ha un significato di grande rilievo. Si è voluto, infatti, esprimere un particolare apprezzamento per l’impegno della testata nel suo complesso, non solo a ricercare e documentare in punto di verità notizie che riguardano le situazioni di conflitto e soppressione dei diritti umani fondamentali in ogni parte del mondo, ma nondimeno a promuovere sui piani culturale, religioso, prepolitico e politico una vera e propria educazione alla pace. Non a un pacifismo astratto e storicamente decontestualizzato, pur apprezzabile sotto il profilo valoriale, ma una vera e propria intelligenza critica degli eventi e, insieme, l’indicazione di possibili vie d’uscite dalle situazioni di conflitto o anche solo di stallo presenti in ogni angolo del pianeta. Il giornale ha sviluppato, dunque, in particolare negli ultimi anni a causa dell’aggravarsi della situazione internazionale, una significativa ‘scienza della pace’, non al di sopra delle parti, ma prendendo parte, sempre a favore della pace e della verità, in modo da diventare strumento di informazione e di lavoro per quanti, credenti e non credenti, si sentono oggi fortemente interpellati dalla condizione dell’uomo e dell’umanità”.


Per la sezione associazioni nazionali, il primo premio è stato conferito all’associazione Trillargento aps di Genova per il progetto “Nonsolonote. Musica d’insieme come strumento di empowerment e contrasto alla povertà educativa” con la seguente motivazione: “Il progetto di insegnamento della musica d’insieme, con il metodo ispirato al sistema del maestro venezuelano José Antonio Abreu, è un potente strumento di crescita individuale, che attiva competenze cognitive, non-cognitive e socio-relazionali, e crescita collettiva e di promozione sociale. Un progetto per giovani e bambini che promuove l’interculturalità, la solidarietà, l’inclusione sociale. L’orchestra e il coro, in particolare, sono metafore perfette della società per sperimentare in modo immediato e concreto cosa significhi vivere in una collettività in cui ognuno ha diritti ma anche responsabilità. Un progetto di educazione musicale di eccellenza per contrastare la fragilità sociale, per la valorizzazione di tutte le persone, anche quelle con disabilità o in difficoltà, per combattere diverse forme di povertà anche educativa. Un progetto che attraverso gli sforzi individuali crea la forza dell’insieme, metafora della società inclusiva”.

Una menzione speciale è stata assegnata all’associazione Opera don Bonifacio Azione Verde odv di Matera per il progetto “Azione verde, cultura dell’umanità: la pace” in Nigeria: “Un progetto che attraverso l’istruzione e la cultura vuole costruire un futuro di pace per il Paese africano, ma non solo. Un progetto che vede nell’educazione e nella formazione delle giovani generazioni la chiave per uno sviluppo sostenibile, per diffondere la cultura della pace e della giustizia sociale. Un progetto di accesso alla formazione aperto a tutti”.

Per la sezione associazioni reggiane, invece, il vincitore del premio Manodori è l’associazione Rabbunì di Reggio odv per il progetto “Casa Bakhita”: “Una casa luogo di accoglienza in emergenza per donne in situazioni di grave marginalità, vittime della tratta, persone transessuali. Un progetto di solidarietà, attenzione, supporto alla conquista dell’autonomia verso chi è stato vittima di violenze e sfruttamento. Un progetto di riscatto ed inclusione sociale, soprattutto per donne straniere con i loro figli, svolto grazie alla collaborazione di alcune associazioni reggiane e chiese cattoliche, ortodosse ed evangeliche”.

Menzione speciale, inoltre, a Caritas – Compagnia SS Sacramento, Missioni diocesane onlus di Reggio per il progetto “Ero malato… Progetto per una sanità accessibile e sostenibile nel Basso Farahony” ad Ampasimanjeva, in Madagascar: “Un presidio ospedaliero per una sanità accessibile a tutti, nel solco della lunga tradizione missionaria reggiana di cooperazione e di reciprocità. Un importante progetto che coinvolge la sanità reggiana e diverse aziende e realtà del nostro territorio”.

Per la sezione scuole secondarie di secondo grado, il primo premio è andato ex aequo alla studentessa Anastasia Aguzzoli della classe quinta L dell’istituto Scaruffi Levi Tricolore di Reggio per il testo “Invertire la tendenza” (docente di riferimento: Paola Montanari) e allo studente Francesco Filiberto Erta della classe quarta I dell’istituto Cattaneo Dall’Aglio di Castelnovo ne’ Monti per il testo “Capire la cosa in ultimo” (docente di riferimento: Silvia Tedeschi); il secondo premio è andato alla classe terza I del liceo Aldo Moro di Reggio per l’albo illustrato “La fune della pace” (docente di riferimento: Carolina Campani), mentre il terzo premio è andato alla classe quarta A dell’istituto Galvani Iodi di Reggio per il video “Le parole…” (docenti di riferimento: Laura Spallanzani e Salvatore Corcione).

Menzione speciale alle studentesse Stella Canossini, Maria Chiara Davoli, Kejsi Selmani, Rebecca Soragni e Anita Viappiani della classe terza G del liceo Matilde di Canossa di Reggio per il prodotto multimediale “Dossier. La memoria per la costruzione della pace” (docenti di riferimento: Mariarita Schiatti e Antonio Torrenzano).

Poi una sorpresa finale, con una seconda menzione speciale andata allo studente ucraino Vasyl Ptashynsky della classe terza I dell’istituto Galvani Iodi di Reggio per la lettera “Tutto iniziò quella mattina” (docenti di riferimento: Laura Spallanzani e Salvatore Corcione). Nella toccante lettera, indirizzata a don Giuseppe Dossetti, nipote del padre costituente reggiano, lo studente ha raccontato lo scoppio della guerra in Ucraina e la fuga, prima a Cracovia e poi a Reggio.



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