Piacenza Infrastrutture, il Comune approva convenzione dismissione

Nell’ambito dell’attuazione del Piano di revisione delle Società partecipate del Comune di Reggio Emilia, la cosiddetta Holding comunale, con obiettivi strategici di razionalizzazione e semplificazione ed in applicazione della legge Madia, il Consiglio comunale, su proposta dell’assessore al Bilancio e alle Società partecipate Daniele Marchi, ha approvato la Convenzione tra Comune di Reggio Emilia, Provincia e altri Comuni aderenti per l’attribuzione al Comune di Reggio Emilia delle competenze in merito alla dismissione delle partecipazioni di tutti i Comuni reggiani nella società Piacenza Infrastrutture spa.
 
La votazione ha avuto l’esito seguente: 17 voti favorevoli (Art.1 – Mdp, Pd) e 7 astenuti (Gruppo misto, Grande Reggio – Alleanza civica, M5S, S.I.).
 
Piacenza Infrastrutture, società interamente pubblica, ha infatti per oggetto "la messa a disposizione del gestore del servizio, delle reti, degli impianti e delle dotazioni funzionali all’espletamento dei servizi pubblici locali per la captazione, adduzione e distribuzione dell’acqua ad usi civili, fognatura, depurazione delle acque reflue del bacino del territorio di Piacenza".
 
La società, ha spiegato lo stesso assessore Marchi, è stata perciò ritenuta "non strettamente necessaria per il perseguimento delle finalità istituzionali del Comune di Reggio Emilia in quanto le reti idriche servono il bacino del territorio di Piacenza". Inoltre la società non rispetta i parametri del Testo Unico delle società Partecipate (legge Madia), in quanto non ha dipendenti e svolge attività analoga alla società Agac Infrastrutture.
 
L’alienazione della partecipazione verrà effettuata mediante negoziazione diretta, in quanto sussistono i presupposti per procedere ad una trattativa diretta con altri soggetti pubblici, come stabilito dallo Statuto della società, in cui si prevede che le azioni siano trasferibili esclusivamente a soggetti pubblici.
 
Il Comune di Reggio Emilia ha una quota di partecipazione del 22,13%, mentre è pari al 40% la quota detenuta complessivamente da tutti i Comuni della provincia di Reggio Emilia, che hanno già deliberato l’alienazione della partecipazione.
 
In relazione alla complessità delle procedure di vendita, soprattutto in relazione alle modeste quote possedute dalla maggior parte dei Comuni reggiani, il Comune di Reggio Emilia si è reso disponibile, su proposta della Provincia, a svolgere le attività di coordinamento relative alla dismissione delle quote detenute dagli altri Comuni, tramite la sottoscrizione di una apposita Convenzione.
 
Sulla base della Convenzione approvata oggi, i Comuni aderenti delegano quindi al Comune di Reggio Emilia le attività e l’adozione di tutti gli atti finalizzati alla dismissione delle partecipazioni detenute nella società.
 
Rientrano nelle attribuzioni del Comune di Reggio, a titolo esemplificativo:
 
l’invio e la ricezione di comunicazioni con efficacia legale;
 
le determinazioni in materia di procedure pubbliche di vendita;
 
la negoziazione in altre forme della cessione delle partecipazioni;
 
l’eventuale individuazione di consulenti o patrocinatori legali.
 
Ai sensi della Convenzione il Comune di Reggio Emilia è individuato quale Comune capofila mentre la Provincia si impegna a svolgere il coordinamento istituzionale.
 
È altresì istituito il Comitato di indirizzo composto dal presidente della Provincia, dal sindaco del Comune capoluogo, o suo delegato, e dai sindaci di tre Comuni, individuati dal presidente, sentita la conferenza dei presidenti delle Unioni di Comuni.