Parma. 59enne arrestato per sfruttamento della prostituzione di giovani donne cinesi

prostituzione reggiseno red

Sabato 27 febbraio a Parma la polizia ha arrestato Maurizio Marassi, 59 anni, indagato per i reati di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione di giovani donne cinesi alle quali l’uomo aveva trovato alloggio dentro i propri appartamenti.

L’indagine è partita nel gennaio del 2020 dopo un esposto dei residenti di un condominio di via Torrente Palpirana, che avevano segnalato un via vai sospetto in un appartamento occupato da alcune ragazze ipotizzando che all’interno si esercitasse attività di prostituzione: quando gli agenti della questura di Parma sono intervenuti per una verifica, hanno trovato nell’appartamento proprio Marassi insieme a due donne cinesi, una delle quali è riuscita a sottrarsi al controllo scappando da una finestra. Alcuni locali dell’appartamento erano effettivamente allestiti per accogliere clienti, con numerose confezioni di preservativi e oli da massaggio.

Qualche mese dopo, a giugno, in seguito a un analogo esposto di un altro gruppo di cittadini, gli agenti sono intervenuti in un appartamento di via Malaspina dove hanno nuovamente trovato Marassi, questa volta in compagnia di un’altra donna cinese. Anche in questo caso il particolare allestimento dell’appartamento non lasciava dubbi sul fatto che venisse esercitata attività di prostituzione.

I successivi accertamenti hanno permesso agli inquirenti di scoprire numerosi siti in cui erano pubblicati annunci che promuovevano esplicitamente l’offerta di prestazioni sessuali a pagamento da parte di ragazze di origine orientale, tra le quali anche le occupanti dei due appartamenti riconducibili a Marassi.

Sulla base di questi primi esiti investigativi, a ottobre la procura di Parma ha chiesto e ottenuto l’autorizzazione ad avviare attività di intercettazione telefonica: prima sulle utenze associate al 59enne, poi anche sul numero di telefono utilizzato dalla ragazza rintracciata nel secondo appartamento.

L’ascolto delle conversazioni di quest’ultima, in particolare, ha fugato ogni dubbio: la giovane veniva contattata da decine di potenziali clienti che chiedevano informazioni sulla tipologia di prestazioni sessuali offerte, sulle sue caratteristiche fisiche, sulla sua età e sulle tariffe. In base alla prestazione, gli importi richiesti oscillavano tra i 30 e i 50 euro, e sempre secondo l’attività investigativa la donna riceveva presso l’appartamento di Marassi una media di 5/10 clienti al giorno.

Sull’altro fronte, invece, l’ascolto delle conversazioni del 59enne ha consentito di accertare che l’intera organizzazione dell’attività di prostituzione fosse effettivamente riconducibile allo stesso Marassi: era l’uomo, infatti, a imporre le tariffe da applicare e i tempi di ricezione dei clienti, istruendo le giovani donne su cosa dire nel corso delle conversazioni con questi ultimi (fino a telefonare lui stesso fingendosi un cliente, per testare le risposte delle ragazze ed eventualmente rimproverarle qualora non si fossero attenute ai suoi dettami); Marassi gestiva inoltre gli aspetti logistici e organizzativi, prendendo in affitto gli appartamenti a suo nome e occupandosi direttamente della pubblicazione degli annunci su internet, oltre a controllare il flusso di soldi provento dell’attività di prostituzione.