Paleodieta, miti e ‘Assurdità alimentari’

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Ci sono libri i cui argomenti, pur lontani dal “campo di formazione” di chi scrive, attirano la nostra attenzione. Da lettori curiosi non ci facciamo intimorire da (quasi) niente. È il caso di questo agile manuale di informazione sulla nutrizione e su una sana alimentazione, che non è per specialisti. Il che, visto l’argomento, è un pregio. Invita alla consapevolezza e alla conoscenza, informando con leggerezza.
Come riconoscono amaramente gli autori – esperti della materia affrontata qui con approccio multidisciplinare – la divulgazione scientifica su questi temi (come per tanti altri, purtroppo) deve fare i conti con potenti antagonisti quali la globalizzazione, la pubblicità e le false notizie, che «si diffondono molto più rapidamente delle verità».

La globalizzazione ha favorito – scrivono Capocasa e Venier – la «crescente integrazione delle economie locali, regionali e nazionali, in un mercato sempre più internazionale» e ha progressivamente sviluppato «una parallela integrazione culturale e sociale fra popoli una volta lontanissimi, i quali, grazie al progresso dei sistemi di comunicazione di massa e all’incremento mondiale della circolazione delle persone, si trovano oggi ad essere molto più vicini». Ed essendo divenuto il globo, in buona parte, un solo grande Paese, la pubblicità ha contribuito a diffondere cattive abitudini alimentari.

Poi, come abbiamo accennato, ci sono le fake news, alias le “assurdità alimentari” che hanno raggiunto un gran numero di persone anche molto prima dell’invenzione della televisione e dei social-network, il «passaparola da questo punto di vista – affermano gli autori – ha fatto ampiamente il suo dovere… Un esempio su tutti, che possiamo considerare anche come un test per verificare quanto ancora oggi convinzioni errate possano resistere nell’indirizzare le scelte alimentari: “Gli spinaci sono la fonte più ricca di ferro”». Cosa non vera. Oppure come le tendenze a evitare lattosio e glutine senza «un’effettiva necessità di intraprendere diete prive di queste sostanze. Per non parlare della moda della “paleodieta”, un regime alimentare basato soprattutto sul consumo di alimenti di origine animale che viene sovente caldeggiato da persone desiderose di nutrirsi come “l’uomo primitivo”». Scordandosi di dire, però, che l’uomo primitivo cacciava, e non sempre la preda era lì che lo aspettava… Perciò, essendo anche “raccoglitore”, per non morire di fame mangiava… “bacche”.

Tutte assurdità alimentari che meritano di essere elencate e Capocasa e Venier le raccolgono nel terzo capitolo del libro. Alcuni esempi: “Mito #1: le diete “detossificanti” funzionano”, “Mito #18: scaldare il cibo con il forno a microonde aumenta il rischio di cancro”, “Mito #21: la verdura surgelata è piena di conservanti e meno nutriente di quella fresca”. Chiude il testo un utile glossario.

Assurdità alimentari è diviso in sezioni che approfondiscono gli argomenti via via toccati nel corso di questo serio lavoro/strumento divulgativo che affronta il tema della nutrizione non solo sotto l’aspetto della salute (fondamentale) ma allarga il campo all’antropologia, all’archeologia, alla storia culturale, sociale ed economica dell’umanità.

(Marco Capocasa, Davide Venier, Assurdità alimentari. Dalle fake news alla scienza della nutrizione, Castelvecchi, 2023, pp. 96, 13,50 euro. Recensione di Glauco Bertani).

(Si ringrazia la Libreria del Teatro, via Crispi 6, Reggio Emilia).

I nostri voti


Stile narrativo
7
Tematica
8
Potenzialità di mercato
6