Ancora una volta è una donna ad aggiudicarsi il premio letterario intitolato a Silvio D’Arzo, tributo alla memoria del grande scrittore reggiano scomparso 73 anni fa: Ornella Gigli di Villa Minozzo, con il romanzo inedito “Elsa e le altre”, che ha ricevuto il riconoscimento giovedì 6 febbraio nella Sala del Planisfero della biblioteca Panizzi di Reggio. L’esito è frutto della decisione della giuria composta da Paolo Briganti (presidente) e da Stefano Costanzi, Antonio Mammi, Elisa Pellacani, Susanna Tosatti e Giorgio Vioni, che ha ritenuto come l’opera di Gigli fosse la più significativa sotto il profilo narrativo e lessicale.
La proclamazione è avvenuta nel corso dell’evento dedicato allo scrittore reggiano che l’associazione – fondata nel 2012 da Luciano Serra – realizza con cadenza biennale. Dopo le parole di benvenuto di Elisa Pellacani, coordinatrice della manifestazione fin dalle origini, e il saluto istituzionale di Nando Rinaldi, che ha espresso il patrocinio del Comune di Reggio, è stata presentata in anteprima l’edizione di “Nostro lunedì”, un volume con tre scritti di D’Arzo a cura di Antonio Petrucci.
Il curatore ha descritto i caratteri delle due opere incompiute che sono raccolte nell’opera, soffermandosi in particolare sulla “Prefazione a Nostro lunedì”, cioè “la prefazione a un romanzo fantasma, in quanto mai scritto”, a cui D’Arzo si dedicò negli ultimi mesi di vita e che avrebbe dovuto essere l’incipit di un romanzo di vita civile e di guerra, di 500 pagine, dedicato alle vicende di cui era stato protagonista; ma soprattutto un affresco delle condizioni di un’umanità che aveva attraversato il periodo bellico e delle aspirazioni di chi cercava nell’idea di un “nuovo mondo” le risposte a problemi e a fermenti socio-culturali che si stavano manifestando.
L’altro scritto, realizzato alcuni anni prima e intitolato “Un ragazzo d’altri tempi”, anch’esso incompiuto, offre la descrizione di uno stile di vita di cui l’autore avrebbe voluto essere parte e di un ambiente familiare che non gli è mai appartenuto, delineando ansie represse e attese che hanno alimentato l’esistenza e la poetica del giovane. Ancorché espressione viva della poetica darziana, anche per l’uso persistente degli endecasillabi, l’opera è scarsamente conosciuta e la sua pubblicazione ne favorisce un’opportuna rilettura.
Nel volume è poi pubblicato anche il saggio “Fra Cronaca e Arcadia” (apparso sul “Giornale dell’Emilia” nel 1949), nel quale D’Arzo delineava la sua scelta di dedicarsi alla descrizione dei fatti, in quanto non riteneva opportuno, in un’epoca di rinnovamento e di libertà, “affondare i denti nel nervo del vero”. Si tratta di una dichiarazione esplicita di non accettazione del cosiddetto neorealismo, una convinzione che gli procurerà reprimende da parte di insigni cattedratici, rendendo più flebile l’attenzione alle sue opere per alcuni anni.
La giuria ha poi esposto le motivazioni che l’hanno indotta a conferire al romanzo “Elsa e le altre” di Ornella Gigli la palma della vittoria di questa sesta edizione del premio letterario: ne è emersa la caratura propositiva del romanzo, rappresentazione fedele di un periodo storico in cui le donne erano sottomesse alla forza della natura e al volere degli uomini, riuscendo poi ad affrancarsi “mettendo in discussione i valori di riferimento e diventandone eredi”. Il romanzo di Gigli è stato delineato come un affresco di abusi e violenze contro le donne, teso a delineare nuovi traguardi per la vita d’oggi avvalendosi di un accurato registro linguistico e di momenti di forte liricità.
Alla consegna della targa e dell’attestato sono seguite le commosse parole della stessa autrice e la lettura di brani significativi dell’opera premiata da parte di Andrea Briganti, di Faustino Stigliani e di Veronica Strazzullo.
Si è poi passati a esaminare l’opera prescelta – su indicazione dello stesso presidente della giuria – per l’assegnazione di una menzione speciale di merito al racconto “Un ippogrifo ci salverà”, di Franco Catellani di Fabbrico (purtroppo assente per problemi familiari): il professor Briganti ha individuato nel racconto un fervido retroterra culturale e l’abilità dell’autore di avvalersi di “un’intelligente e sorniona voce errante” per descrivere il breve itinerario di un funerale di paese. Faustino Stigliani e Veronica Strazzullo hanno poi interpretato anche brani dell’opera di Franco Catellani.
Un magistrale stacco musicale di Omar Rizzi ha preceduto l’annuncio della quarta edizione del premio nazionale di poesia “Luciano Serra” (finestra di partecipazione aperta fino al prossimo 30 giugno, con premiazione prevista a gennaio 2026) e alla settima edizione del premio nazionale letterario “Silvio D’Arzo” (finestra di partecipazione aperta fino al 30 giugno 2026, con premiazione prevista per il gennaio successivo). I termini dei due bandi – disponibili presso l’associazione Ilde (I Libri De) in via Saccani 4 a Reggio, o richiedendoli via mail a ildebook@gmail.com – restano sostanzialmente invariati.







Ultimi commenti
Amareggiato il Sindaco per aver scoperto che la realtà è differente dal desiderio?Nessuno pone in discussione le intenzioni, ma i risultati parlano. Mai una giunta […]
Francesca Albanese persevera nella sua testimonianza sui crimini gravissimi che il Governo di Israele sta compiendo in Palestina. Testimonianza basata - come è possibile dedure
Ma pensate ai delinquenti insediati all'interno delle istituzioni europee e nazionali che fanno soldi con il commercio delle armi.