Nuova cooperativa di comunità a Vetto, Confcommercio Reggio: “Sia un’opportunità per tutti, senza escludere nessuno”

Vetto Il Pontaccio

La costituzione della cooperativa di comunità Il Pontaccio, avvenuta nei giorni scorsi a Vetto, in provincia di Reggio, “può essere un’opportunità oppure un rischio”, secondo il presidente di Confcommercio Reggio Davide Massarini, che commentando le contrarietà segnalate da alcuni operatori economici locali ha spiegato che “probabilmente è mancato un pieno coinvolgimento e manca una conoscenza puntuale delle criticità e delle opportunità”.

In queste condizioni, ha aggiunto, “è naturale che prevalgano diffidenze e addirittura la percezione di nuove minacce, oltre a quelle che già la situazione sociale ed economica presenta tutti i giorni. Nei paesi dove malgrado la riduzione degli abitanti, alla quale si sommano le ricadute economiche causate dalla pandemia, permangono attività commerciali, con la fatica e la preoccupazione dei loro gestori, che sono le prime risorse alle quali la comunità deve guardare, i progetti di cooperazione comunitaria è bene che coinvolgano da subito queste realtà, esplicitando e verificando iniziative e obiettivi al fine di tutelare gli interessi di tutti e rafforzare queste comunità invece fragili”.

Per questo, ha proseguito il presidente reggiano di Confcommercio, “dobbiamo auspicare che la cooperativa Il Pontaccio, con consapevole spirito di comunità, possa ristabilire velocemente coi passi già annunciati chiarezza sulle attività che intende realizzare, come tutti i cittadini e gli operatori del territorio potranno parteciparle e come sarà effettivamente un’opportunità anziché una minaccia per chi sul territorio ancora crede tanto da mantenere vive attività commerciali, cosa oggi chiaramente più che mai difficile”.

“Non discutiamo – ha precisato Massarini – sul valore che le cooperative di comunità possono rappresentare per territori che hanno subìto fenomeni di chiusure e impoverimento di opportunità. In alcuni casi è l’unica strada percorribile per mantenere vivi borghi e paesi dell’Appennino o per permettere un passaggio generazionale e/o continuità di imprese destinate alla chiusura. Per questo Confcommercio ritiene di dover essere parte di questo percorso, chiedendo di poterne valutare da subito le peculiarità e assicurandosi insieme che nessuno possa esserne escluso, cosa che minerebbe la fiducia in uno strumento nel quale anche noi invece oggi riponiamo attenzione”.

“Dobbiamo insieme assolutamente evitare – ha concluso Massarini – che un’iniziativa a vocazione comunitaria possa generare chiusure dell’esistente; questo davvero auspichiamo sia oggetto di confronto e approfondimento nei prossimi giorni con tutti i soggetti interessati”.