Natale 2021, l’allarme di Confcommercio Reggio: “Sulla ristorazione piovono disdette”

Davide Massarini Confcommercio Reggio ristorazione

Dicembre è un mese estremamente importante per il mondo della ristorazione, considerato che da solo vale circa il 10% del fatturato annuo. Per questo motivo tutte le associazioni di categoria stanno monitorando la situazione con grande attenzione e preoccupazione.

Non fa eccezione Confcommercio-Imprese per l’Italia di Reggio, che con il suo presidente Davide Massarini è intervenuto sulla questione: “Nonostante in questo 2021 saremo ancora lontani dai livelli pre-Covid, la partenza del mese di dicembre prometteva comunque solo una minima flessione; purtroppo nelle ultime ore piovono disdette in particolare per le tavolate più numerose. Saltano pranzi e cene aziendali, con cancellazioni anche last minute che gravano ulteriormente sulle spalle dei ristoratori”.

È presto, quindi, per tirare le somme, “anche perché molti ristoranti – ha aggiunto Massarini – stanno cercando ancora una volta di parare il colpo puntando sull’asporto. Se il Natale del 2020 sarà ricordato come il primo dall’avvento del Covid, quello di quest’anno passerà alla storia come quello dell’incertezza e della paura di ricominciare da capo. Il nemico invisibile col quale stiamo combattendo ormai da due anni non ha per nulla mollato la presa, e anzi si trasforma continuamente sotto forma di varianti più contagiose”.

“È ovvio, di conseguenza, che in generale i consumi del Natale 2021 risentano di questa situazione: tanto che, secondo un’indagine di Confcommercio, più di un regalo su tre quest’anno è stato acquistato in anticipo a novembre, in aumento rispetto al 23,3% dell’anno scorso; tra chi aveva programmato di partire per le festività natalizie (il 17% degli italiani), quasi la metà ha annullato il viaggio”.

L’online, dopo il boom del 2020, quest’anno ha rallentato, confermandosi in ogni caso come il canale di acquisto principale per i regali di Natale (il 69% ha acquistato prodotti con questa modalità): a seguire la grande distribuzione organizzata (56,7%), i negozi di vicinato (42,5%), gli outlet e i punti vendita del commercio equo-solidale. Brusca, invece, la frenata per i viaggi e le vacanze.

La risalita dei contagi, ha concluso Massarini, “sta condizionando i comportamenti, tanto che tra chi aveva programmato di partire in occasione delle festività natalizie uno su due ha deciso di rinunciare alla partenza. Anche quest’anno sotto l’albero troviamo il mal comune mezzo gaudio, in attesa di tempi migliori”.