Morto Guido Zannoni, diede lustro al teatro a Reggio

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E’ morto Guido Zannoni,  aveva 91 anni. Dal 1971 e fino al 1989 fu onnipresente direttore del teatro Valli, al cui nome, contribuì, con vero impegno, a dare lustro. Guido Zannoni, che amava con tutto il suo cuore il teatro, fu erede di Gigetto Reverberi e di una generazione non intellettuale, ma di organizzatori di cultura che a Reggio ha saputo parlare con i fatti.  Si ricordano a questo proposito le perle delle stagioni con Luigi Pizzi e il periodo florido della danza e dell’Aterballetto.

Lo ricorda la Fondazione I Teatri. “Guido Zannoni, di cui oggi piangiamo la scomparsa, per 17 anni – dal 1971 al 1988 – è stato l’anima del Teatro Municipale Valli. La sua è stata una direzione lunga, proficua, “decisiva”.

Capita spesso, anche ai nostri giorni di sentire parlare “dei tempi di Zannoni”: chi non c’era li immagina come un’epoca d’oro, a metà tra sogno e leggenda; chi c’era individua proprio lì il momento in cui il Teatro di Reggio ha saputo spiccare il volo, ben oltre i confini emiliani.

Un equilibrio virtuoso tra prudente saggezza e inconsueto coraggio, in quegli anni ha consentito di affrontare inedite sperimentazioni, sia sui progetti artistici e sia sull’organizzazione.

Raccontare 17 anni di “quel” teatro, frenetico, instancabile “politico” è impossibile: allestimenti lirici memorabili, impulso alla danza, il teatro che esce dalla propria sede, animato dai massimi protagonisti della cultura musicale in Italia.

In quegli anni Reggio, ma è solo une esempio tra i tanti, è assieme a Milano e Bologna una delle tre sedi del più grande festival europeo di teatro tradizionale giapponese.,. “Non computer né robot”, si stupiscono i giornali dell’epoca. Zannoni commenta “per noi non è che il naturale prolungamento di un discorso iniziato due anni fa con il teatro Kabuki”.

E contemporaneamente una grande attenzione alla documentazione archivistica e alla cura degli edifici stessi, con il recupero di molti spazi allora in disuso. E’ durante la sua direzione che i fili della storia del Teatro Ariosto si riannodano nuovamente con quelli del Municipale: il felice recupero del principale teatro di Reggio incoraggia anche quello dell’ex Politeama e getta le basi della futura “piazza dei tre teatri”.

Guido Zannoni, come tutte le persone che hanno dato tanto della loro vita al Teatro, rivive tutti i giorni tra questi velluti e questi stucchi. Ogni appassionato – e noi per primi – gli dobbiamo un grazie riconoscente e affettuoso”.

Il cordoglio del sindaco Luca Vecchi. Ci ha lasciato Guido Zannoni, all’età di 91 anni, storico direttore del Teatro Valli per ben 17 anni.

Conobbi Zannoni subito dopo la mia prima elezione. Ebbi con lui diverse e profondi confronti. Non di rado, frequentando a piedi il quartiere della zona stazione poteva capitare di incontrato in compagnia del suo cane. Ascoltarlo era sempre un piacere, trasmetteva quella saggezza figlia dell’esperienza vissuta nel teatro e nella città. Se dovessi trovare due significati per ricordarlo devo dire che di lui come di tanti della sua generazione che hanno accompagnato quegli anni emergeva visione e concretezza al tempo stesso, unitamente alla consapevolezza di essere parte ogni giorno, non di una esperienza solitaria, ma di una ampia e radicata esperienza collettiva intorno a cui, dal dopoguerra in poi, si è plasmata l’identità della città e quel senso di comunità che ancora oggi contraddistingue Reggio. Se oggi il Teatro Municipale Romolo Valli è ancora uno dei più prestigiosi del paese lo si deve a tanti, lo si deve anche a chi come Guido Zannoni lo condusse in anni non semplici con risultati artistici e culturali di grande valore.

Esprimo, a nome mio personale e dell’Amministrazione tutta, i sentimenti di vicinanza e di partecipazione al lutto a familiari e amici.

Il ricordo di Mauro Del Bue. E’ morto l’ex direttore dei Teatri di Reggio Guido Zannoni. Aveva 91 anni. Non era un intellettuale, ma un organizzatore di cultura. Esattamente come lo era Gigetto Reverberi, suo predecessore. Entrambi producevano eventi culturali senza spendersi in parole forbite. Nutrivano un rispetto quasi religioso per il nostro bel teatro Municipale che frequentavano giorno e notte quasi fosse la loro casa. A Zannoni va il merito storico del rapporto con Pierluigi Pizzi che fu regista e scenografo di una serie di opere, moderne, ottocentesche, barocche e della formazione e sviluppo dell’Aterballetto, che per un ventennio promosse Reggio a capitale italiana della danza. Ho conosciuto e collaborato con Guido, maniaco dell’ordine e della pulizia, che trattava il teatro come fosse un oggetto d’oro di sua proprietà. Dal portamento appariva un funzionario asburgico, sapeva vezzeggiare e viziare gli artisti e sottomettersi, spesso per finta, ai politici. Ai quali ultimi non negava mai nulla, ma solo piaceri secondari o aggiuntivi. Organizzatore, non amministratore, in un’epoca d’oro per il teatro, al quale il sindaco e gli assessori non facevano mai mancare nulla. La cultura non ha costi, ma vantaggi, si pensava. La cultura dà da mangiare, altro che. E bisogna investire con coraggio. E produrre novità. Il tempo passa in fretta e le risorse sono venute a mancare. Oggi quell’epoca é forse definitivamente chiusa. Ma non sarebbe esaurita la infatuazione per il teatro, per la lirica e la sinfonica, per il balletto, perché, é bene ricordarlo, il nostro teatro, il bel Municipale, anche se intestato a un attore di prosa, resta prevalentemente un teatro musicale. Non sarebbero tutte defunte le persone che hanno dedicato gran parte della loro vita alle attività che nel teatro si svolgono. Sono semplicemente emarginate, non mi riferisco al sottoscritto, ma ai tanti, che nei loro circoli musicali, nel loro Liceo, nelle comunità, nelle orchestre, tra i cantanti e i musicisti e su Facebook mostrano la loro competenza e la loro professionalità. Da reggiani purosangue. Reverberi e Zannoni li avrebbero coinvolti, costoro, perché privi della vocazione, e spesso dell’arroganza, degli intellettuali. Che si arrogano il diritto a far da soli. Loro due avevano bisogno di saggi consigli. E li cercavano con umiltà. Guido Zannoni anche facendo a questi ultimi l’inchino, magari per finta…