Moriremo campovoliani

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La prima certezza da stabilire per i reggiani è il consolidamento del toponimo nazionale e internazionale denominato “Campovolo”. Più o meno tutti noi boomer locali abbiamo conosciuto sin da bambini “il Campo Volo”, con l’articolo e la scrittura separata, perché tale in origine fu sin dall’inizio del secolo scorso. Ma la lingua, come sappiamo, evolve e riflette spesso le convenzioni della società.

Quando di fronte troviamo corazzate mediatiche come gli artisti pop, i grandi network televisivi, le multinazionali della musica e persino il governo, non ci sono possibilità di vincere: Campovolo è un luogo metafisico, è entrato a far parte di quei rari luoghi dell’anima che concerti e grandi eventi contribuiscono a nutrire e a rendere ben consolidati nella memoria. È quindi inutile spiegare agli ignari amici di vacanza che Campovolo non è una località in sé, poiché tale è diventata nell’immaginario collettivo e non ci sarà verso di rimuoverla. Per paradosso qualcuno arriverà a dichiararsi cittadino campovoliano. Oppure: “Da dove vieni?” “Da Reggio Emilia”. “Dov’è?” “Vicino a Campovolo”.

La seconda non è esattamente una certezza, nel senso che si tratta di una considerazione opinabile, ma sento ugualmente di volerla esprimere: comprendo che la viabilità vada migliorata in occasione dei grandi eventi, e che il prezzo dei parcheggi sia veramente scandaloso, ma nella lista dei plus e dei minus che compileremo nei prossimi mesi, l’Arena voluta e realizzata dalla giunta Vecchi sta certamente nella colonna dei plus. Rientrando a Reggio in auto nel corso del concerto di sabato scorso, proveniente da Bologna, ho ammirato lo show luminoso dell’Arena accesa e colma, oltre a stazione e ponti di Calatrava a poca distanza. Il biglietto da visita di Reggio Emilia in queste occasioni è unico. I problemi stanno all’interno, semmai.




Ci sono 10 commenti

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  1. Fausto Poli

    Questa Arena e’ business. Un sacco di business. Tutti i nomi mondiali arriveranno, l’ Arena sara’ promossa da tanti network ,Rai Mediaset, Zenzero, la Traccia, il Feto, Le Arachidi, Buchi diretti, Paramount, Radio Freccia, Radio Maria. Come tutti, Come Milano, come Genova, i Comuni propongono il loro evento per guadagnare. Ma ogniuno vada dove meglio crede.

  2. Fabrizio

    Non baratterei mai la mia libertà personale e la qualità della mia vita privata e di quella dei miei familiari con i biglietti dei concerti. Non sono contrario al fatto che si faccia festa e che la gente si diverta, ma ritengo che ciò debba avvenire nel rispetto di tutti. Oltre ai giorni dei concerti ci sono quelli delle prove. Ligabue ed altri artisti l’anno scorso hanno provato per una settimana se non di più, in giorni infrasettimanali, quasi sempre dopo le 22:00 di sera. C’è gente che torna a casa da lavoro non prima delle 20:00 e che vorrebbe solo un po’ di pace e riposo perchè la mattina dopo va a lavorare alle 6:00. Bambini che vanno a scuola, all’asilo e che a quell’ora sono magari già a letto e puntualmente vengono svegliati dalla musica che anche durante le prove è alta (mi chiedo perchè).
    C’è qualcosa che non è stato analizzato bene credo. L’acustica sarà ottima all’interno dell’arena, ma vi assicuro che anche a diverse centinaia di metri di distanza e con finestre e scuri chiusi si sente molto (troppo) bene.
    Gli animalisti in tutto questo sono spariti. Immediatamente dietro al Campo Volo credo ci sia uno dei maggiori allevamenti di Reggio con centinaia di bovini, per non parlare dei cani e dei gatti della gente che abita li intorno, la fauna del parco del Rodano….Tutti a puntare il dito contro il quarto d’ora dei botti di capodanno e nessuno che si preoccupa delle 2-3 ore di concerto e dei 15 giorni di discoteca a cielo aperto durante Festa Reggio.
    Ma poi mi chiedo, come si fa a concepire l’Arena Concerti più grande d’Europa praticamente nel centro di una città? Con tutta la zona nord (Mancasale) a disposizione, molto più vicina alla stazione della Mediopadana ed al casello autostradale….
    Qualcuno però ci ha investito molti, molti soldi. Dubito che rinuncerà all’investimento.
    Quello che chiediamo quindi non sono i biglietti gratis per i concerti, ma che almeno abbassiate la musica a livelli decenti (tanto se la sentiamo noi da km di distanza la sentono anche loro dentro all’Arena/IREN green park) e che invece di utilizzare elicotteri da guerra per vigilare sull’ordine pubblico si utilizzi la tecnologia in modo intelligente (siamo nel 2023, esistono i droni, molto meno fastidiosi e molto più economici).

    • Salvatore Scarfone

      Commento ridicolo, non vi va mai bene niente e se Reggio Emilia è morta la colpa è di quelli come voi.

      • Fabrizio

        Commento costruttivo e ricco di argomentazioni. Capto tra l’altro che lei ha capito profondamente quali sono i problemi di Reggio e come far rinascere la città. Si candidi a sindaco, le elezioni sono a breve.

  3. Marco Compagnoni

    Una proposta, il parcheggio selvaggio nei dintorni dell’Arena e dovuto soprattutto al fatto che il prezzo del parcheggio è più alto dell’eventuale multa che si rischia (rischia è un eufemismo… non multano nemmeno quelli che parcheggiano nei 0osti disabili o all’interno dei parchi).
    Per risolvere facciamole fare queste multe… i vigili dalle 21 alle 24 (durata media dei concerti) avrebbero il tempo necessario per fare qualche migliaio di multe .
    Però non fermiamoci qui, utilizziamo i soldi delle multe per sfalci ed asfaltature nelle zone dove i cittadini vengono sottoposti a maggiori sacrifici in questi giorni.

  4. Frassino

    C’è già la promessa di un nuovo anno con ancora più concerti, da parte del sindaco, e della ditta che gestisce. Da parte di chi abita in zona deve sapere il signor sindaco, che abita altrove, che il quartiere non si sente certo “riqualificato”. I vantaggi sono solo per gli albergatori (che nell’occasione diventano veri speculatori) e i venditori di bibite e panini. Una città non viene rivalutata dall’invasione periodica di persone (che in gran parte non mette neanche piede in città) anche per la qualità infima del prodotto proposto: Verona ha l’Arena con la musica lirica, Parma ha il Regio e Verdi, Modena ha Pavarotti, Reggio ha il Campovolo con Ligabue e i Pinguini!

  5. Luca

    Sarà anche una bella struttura, non lo nego, ma per chi abita nel raggio di 2km è un martirio. Colonne continue dalle 2 del pomeriggio alle 4 di mattina che limitano la libertà personale perché non permettono neppure di uscire o rientrare, elicottero che sorvola a bassa quota per gran parte della notte, sirene e clacson di continuo, musica altissima ecc ecc.
    Inoltre nessuno parla dell’inquinamento provocato da decine di migliaia di auto con i motori accesi in coda per ore.
    Forse i residenti a cui è stato imposto questo sacrificio non richiesto e che già devono sorbirsi i blocchi per le partite al Mapei, meriterebbero almeno un risarcimento.
    Regalateci almeno i biglietti per gli eventi.

  6. Maurizio

    Arena unica in Italia per la musica. Sicuramente ha aspetti negativi ma se muovi una intera città in poche ore è normale. Ci si dimentica spesso che Reggio Emilia è una città di provincia ma tra ponti ,stazione e arena è riconosciuta da chi ci passa.

  7. Andrea

    nonostante reputo la proposta musicale sino ad ora presentata A CAMPOVOLO veramente orripilante, trovo invece positivo come sia cambiato negli anni il “comune sentire” riguardo avvenimenti di tale portata. Ricordo lo sdegno e lo schifo con cui venivano tacciate, decenni or sono, le adunate di giovani al campovolo, in occasione di concerti di band come Clash o Soundgarden…..o del Monsters of Rock del 1992 (Megadeth, Iron Maiden, Black Sabbath, Pantera tra gli altri)….da Pantera a Pinguini….tutto si spiega…

  8. Paolo

    Nei minus ricordiamoci di citare magari anche il disturbo arrecato alla gente (anziani, disabili, adulti, bambini, neonati, ecc.) che abita nelle vicinanze di “Campovolo”, con musica ben oltre i limiti tollerabili, anche oltre le 2 di notte in occasione di Festa Reggio, ed elicotteri che sorvolano gli edifici a bassa quota neanche fossimo in guerra.


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