Montecchio. Condannato nel processo Aemilia, 51enne va in carcere

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Dal gennaio 2011 al mese di dicembre 2012 si è reso responsabile a Reggio Emilia del reato di emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, come emerso nel corso delle indagini antimafia, poi culminiate con il noto processo Aemilia, in seno al quale è stato condannato.

Si tratta di un 51enne calabrese, che a seguito dell’iter processuale, con sentenza emessa in data 17 dicembre 2020 dalla Corte di Appello di Bologna, in riforma della sentenza del 31 ottobre 2018, emessa dal tribunale ordinario di Reggio Emilia, divenuta definitiva il 7 maggio 2022, è stato riconosciuto colpevole dei reati di emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, venendo condannato alla pena di 2 anni e 2 mesi.

Allo stesso condannato inoltre sono state inflitte le pene accessorie: interdizione dalle funzioni di rappresentanza e assistenza in materia tributaria per 1 anno, pubblicazione di sentenza penale di condanna per 30 giorni, incapacità di contrattare con la Pubblica amministrazione per 5 anni, interdizione dall’Ufficio di componente di commissioni tributarie, interdizione dagli Uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese per 6 mesi. A seguito della condanna il 51enne ha fatto istanza per l’affidamento in prova ai servizi sociali che il Tribunale di Sorveglianza di Bologna ha rigettato il 21 settembre scorso. Per questi motivi, l’Ufficio esecuzioni penali della Procura della Repubblica presso la Corte d’Appello di Bologna, in data 11 ottobre 2023 ha emesso la revoca del decreto di sospensione di ordine di carcerazione. Il provvedimento restrittivo è stato eseguito nel pomeriggio dell’11 ottobre scorso, dai Carabinieri della Stazione di Montecchio Emilia, nel cui comune l’uomo risiede. I militari della stazione, quindi, hanno raggiunto l’uomo presso la propria abitazione in cui si trovava, lo hanno arrestato ed hanno dato esecuzione al provvedimento accompagnando l’uomo in carcere per l’espiazione della pena.