Mercoledì 9 giugno sindacati della scuola in piazza per protestare contro il Decreto Sostegni bis

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Le organizzazioni sindacali hanno proclamato per mercoledì 9 giugno una giornata di protesta a livello nazionale per il comparto scuola. La protesta è scaturita perché, dopo la firma del “Patto per la scuola al centro del Paese” tra il governo e le stesse organizzazioni sindacali confederali, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto legge 73/2021 (il cosiddetto Decreto Sostegni bis), che è intervenuto sulla scuola senza alcun confronto preventivo con i sindacati.

“Riteniamo gli interventi previsti dal decreto per la scuola in larga misura inadeguati e intendiamo riunirci e manifestare per opporci a scelte unilaterali e per cambiare il decreto”, hanno spiegato le sigle Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola Rua, Snals e Anief, che il 9 giugno scenderanno in piazza per un presidio unitario in piazza Montecitorio a Roma dalle 15 alle 18. Nella stessa giornata saranno organizzate manifestazioni analoghe nelle piazze di tutta Italia. A Reggio, ad esempio, è previsto un presidio unitario in piazza del Monte dalle 17 alle 19.

I sindacati hanno chiesto modifiche specifiche per quanto riguarda l’organizzazione del lavoro nella scuola e le condizioni del personale: “Stabilizzazione dei precari, sia abilitati e specializzati, sia con tre anni di servizio; stabilizzazione dei Dsga facenti funzione con tre anni di servizio; superamento dei blocchi sulla mobilità del personale e attivazione delle assegnazioni provvisorie per l’anno scolastico 2021/2022”.

E ancora, tra le richieste: “Potenziamento degli organici del personale docente, educativo e Ata, partendo dalla riconferma dell’organico Covid; previsione di proroghe dell’organico Covid con scadenza di contratto al termine delle lezioni, per rispondere in modo adeguato alle accresciute richieste ed esigenze delle scuole anche durante il periodo estivo (completamento delle procedure di validazione delle graduatorie di terza fascia Ata, gestione di attività previste dal nuovo Piano scuola estivo, svolgimento degli esami di Stato); riduzione del numero massimo di alunni per classe; opportunità di partecipare a nuovi concorsi anche in caso di mancato superamento di un precedente concorso”.