A fine aprile la cartina relativa al tasso di incidenza dei contagi da virus Sars-CoV-2 in Europa, elaborata ogni settimana dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), continua a evidenziare alcuni miglioramenti della situazione in tutto il continente, concentrati soprattutto nel nord Europa e nelle isole.
La mappa, aggiornata alla data del 28 aprile, è tuttavia parzialmente incompleta: in diversi paesi, infatti (Romania, Ungheria, Polonia, Svezia, Norvegia, Paesi Bassi, in gran parte anche Spagna e Croazia), nell’ultima settimana presa in considerazione il testing rate (ossia il numero di tamponi effettuati ogni 100.000 abitanti) è stato considerato troppo basso dall’Ecdc per poter determinare con sufficiente accuratezza la colorazione da attribuire al territorio nazionale di riferimento. Per quanto riguarda Germania e Liechtnstein, invece, i dati a disposizione sono stati ritenuti insufficienti per procedere all’assegnazione del colore.
Nel resto d’Europa è possibile osservare uno scenario pandemico ancora caratterizzato in buona parte dal rosso scuro, il colore che indica i territori in cui l’incidenza dei contagi è particolarmente elevata: questo soprattutto per effetto della sottovariante BA.2 della variante omicron, più contagiosa dell’originale e ormai predominante ovunque (in Italia la sua prevalenza è stimata all’86,6%, secondo l’ultima flash survey disponibile), in combinazione con il progressivo e costante allentamento delle restrizioni e delle precauzioni anti-Covid.
Molti paesi europei hanno i rispettivi territori ancora interamente in zona rosso scuro: è il caso di Portogallo, Francia, Lussemburgo, Belgio, Italia, Slovenia, Austria, Slovacchia, Grecia, Malta, Cipro, Slovacchia, Lituania, Estonia e Finlandia.
Buone notizie per Repubblica Ceca, Lettonia, Danimarca, Irlanda e Islanda, il cui territorio da questa settimana non presenta più nemmeno una regione in zona rosso scuro, ma è interamente contraddistinto dal colore rosso standard (non scuro); in Spagna la situazione vede invece un mix di aree in zona rosso scuro e altre in zona rossa standard. In Bulgaria, infine, il territorio nazionale è ormai quasi tutto in zona arancione (colore che indica una situazione in cui la circolazione del virus è moderata), fatta eccezione per un’area nell’ovest del paese che è ancora in zona rossa standard.
Per quanto riguarda l’Italia, come già anticipato, secondo i dati del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie tutte le regioni e le province autonome sono ancora classificate in zona rosso scuro. Il sistema di monitoraggio dell’Ecdc è basato sui dati trasmessi dagli Stati membri dell’Unione europea al sistema Tessy (The European Surveillance System), che è comunque del tutto indipendente rispetto al sistema dei colori italiano – che era in vigore fino al 31 marzo scorso e che fino alla sua dismissione prendeva in considerazione altri parametri (in particolare la pressione sulle strutture ospedaliere).
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Far finta di cambiare affinché nulla cambi... parole profetiche del Gattopardo. Considerando l' esempio virtuoso che si sta attuando in zona stazione, perché non accompagnarvi,
D' accordo!
Mazza da baseball e vedi come si alzava e ora di finirla con tutto questo buonismo