Il caso politico scoppiato dopo l’iniziativa “Infanzie e adolescenze trans”, organizzata lo scorso 15 maggio al centro sociale Gattaglio di Reggio dall’associazione Neon Aps nell’ambito del progetto “Supercultura”, dopo essere finito in Parlamento arriva anche tra i banchi dell’assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna.
Durante il question time di martedì 27 maggio, infatti, il consigliere regionale reggiano di Fratelli d’Italia Alessandro Aragona ha sottolineato come il progetto “Supercultura” sia stato finanziato dal Comune di Reggio con 40.000 euro, in parte anche attraverso il bando regionale sulla partecipazione. Per questo, Aragona ha chiesto alla giunta emiliano-romagnola “se non ritenga l’iniziativa strumentalmente finalizzata all’imposizione di un’agenda ideologica controversa e divisiva sui temi dell’infanzia, la cui disciplina primaria, peraltro, fa capo allo Stato”.
Durante l’iniziativa del 15 maggio scorso sono state proposte attività per il supporto ai bambini e alle bambine transgender nelle scuole e in famiglia ed è stata presentata una guida (a cura dell’associazione GenderLens) per genitori, insegnanti e professionisti dell’educazione su cosa fare (o non fare) a casa, a scuola e in altri contesti sociali “per riconoscere il diritto di ogni bambino e di ogni bambina a vivere serenamente la propria identità, anche quando è diversa da ciò che ci si aspetta”.
Secondo il consigliere Aragona “è compito primario delle amministrazioni pubbliche indirizzare l’utilizzo delle risorse verso iniziative che non si configurino come mero strumento ideologico, ma come reale meccanismo di implementazione delle politiche di partecipazione, evitando l’imposizione di agende ideologiche che rischiano di essere divisive”.
A rispondere in aula è stata l’assessora regionale alle pari opportunità Gessica Allegni, che ha chiarito come – in occasione del bando sulla partecipazione del 2022 – il Comune di Reggio abbia ricevuto un finanziamento di 15.000 euro per progetti di partenariato tra pubblica amministrazione e privato sociale.
Per quanto riguarda la guida realizzata dall’associazione Genderlens, “è un’associazione che conosciamo bene”, ha precisato Allegni, “nata per fare informazione e per far sì che la varianza di genere, nell’infanzia e nell’adolescenza, non sia considerata una patologia, ma una delle tante espressioni della diversità umana. Il tema della presenza di adolescenti trans non va ignorato”. L’assessora ha poi ricordato alcuni dati: nel relativo report regionale, su un campione complessivo di oltre 15.000 adolescenti, l’1% (131 giovani) si è definito gender fluid, il 3% (445 giovani) ritiene che il genere sia un dato privato. “Si tratta di un dato importante, che fa emergere la necessità di creare anche uno spazio di ascolto e di supporto alle famiglie, per informare ed educare la cittadinanza, le istituzioni, le scuole. Ritengo, per queste ragioni, che non vi sia incompatibilità con le finalità della legislazione regionale di riferimento”, ha concluso Allegni.
Il consigliere Aragona si è detto insoddisfatto della risposta: “Se la giunta reputa compatibile la legislazione regionale con eventi di questo tipo, allora tanto vale, a questo punto, cambiare anche il titolo delle leggi. Già durante la discussione alla legge di bilancio avevamo invitato alla riflessione su questi bandi che non sono coerenti con le politiche regionali e nemmeno con la legislazione nazionale. Vorremmo che le risorse pubbliche fossero utilizzate meglio, in modo più razionale e coerente con le finalità che regolano le leggi regionali”.







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Custodisco, eredità di mio padre, la collezione quasi completa de "Il quaderno dell'attivista" pubblicazione del Partito Comunista Italiano degli anni quaranta e cinquanta dedicata ai
Attivista = semper mej che lavorer….
Giano bifronte... ipocrisia al top!