Il premio “Standout Woman Award” è una alta riconoscenza che viene data a 21 donne italiane che si sono contraddistinte nei settori dell’imprenditoria, dell’arte, dello spettacolo, dello sport, in campo medico-scientifico per le loro competenze, qualità umane, coraggio, sensibilità e determinazione. Tra queste per l’Emilia Romagna c’è la reggiana Layla Yusuf.
E’ stata tra le prime richiedenti asilo in Italia, dove è arrivata negli anni 90 grazie a un visto umanitario, fuggendo dalla guerra civile che stava devastando la Somalia. Lì Layla Yusuf, nata 56 anni fa a Mogadiscio, si era laureata in chimica e insegnava all’università. Il suo primo approdo italiano è stato a Padova dove, titolare di una borsa di studio dell’ateneo veneto, ha fatto la ricercatrice. Il percorso accademico lo ha però completato a Bologna, conseguendo la laurea magistrale in chimica industriale con specializzazione in “tecnologia dei materiali”.
Da qui il passaggio a Reggio Emilia, che da 26 anni è la sua casa. Prima impiegata per 2 anni in un’azienda per poi passare al settore auto: una carriera lunga 12 anni, da impiegata nel controllo qualità a responsabile della qualità aziendale (unico dirigente donna e di colore). Cittadina italiana dal 2007, Yusuf vanta un curriculum professionale da quarta rivoluzione industriale. Parla tre lingue- italiano, inglese e arabo- e con la qualifica di Quality & Management system, esperta settore automotive, ha collaborato con un ente di certificazione della sicurezza per aziende come Ferrari, Maserati e Lamborghini.
Dal 2010, quando nonostante la crisi mordesse forte ha deciso di mettersi “in proprio”, Yusuf gira il mondo per lavoro e guida missioni aziendali di commercio e sviluppo internazionale tra Italia-Africa-Cina. Ora lavora a due grandi progetti. Uno per una filiera agroalimentare di the e caffè in Kenya e in Ruanda, l’altro per impiantare in Kenya uno stabilimento da circa 30.000 occupati di assemblaggio di auto cinesi destinate al mercato africano. Non è tutto. Al successo lavorativo che va di pari passo con la sua indipendenza Yusuf ha affiancato la carriera di mamma (ha una figlia, Muna, che vive in Australia e sta finendo il Master of Art a Melbourne University, specializzata in Human risorse With the technology management) e l’impegno civile.
La cerimonia di consegna del Premio avverrà Mercoledi 6 novembre a Montecitorio presso la Sala della Regina alle ore 15,00, saranno presenti i ministri e autorità della Repubblica Italiana.
“Il Comitato ha considerato il profilo di alto livello per la volontà e il coraggio che l’hanno contraddistinta per aver superato grandi ostacoli, per essersi ben integrata nel Paese Italia che l’ha accolta quando è fuggita dal suo paese in guerra, per l’impegno che ogni giorno dedicata nelle associazioni femminili contro la violenza alle donne e contro le discriminazioni” queste le motivazioni per il conferimento del premio.
Il Comitato di valutazione è composto da Associazioni Nazionali ed Internazionali tra cui EWMD, ANDE, MOICA, INRETEDONNE, la Consigliera Nazionale di Parità ed avrà il compito di esaminare e selezionare le candidature pervenute. Il Premio ha ricevuto il patrocinio di ANCI Nazionale, UNIONCAMERE Roma, Commissione Europea, Consigliera Nazionale di Parità e Dipartimento Pari Opportunità.
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