La recensione. “Storia della Resistenza”

31 Cop Flores Franzinelli
7.7

Non fatevi intimorire dalle oltre 650 pagine del volume. La storia della Resistenza, scritta da due bravi storici quali Flores e Franzinelli, è un racconto di rigorosità godibile da cui emerge la poliedricità dei ventimesi che separano l’armistizio dell’8 settembre 1943 al 25 aprile 1945, il giorno della Liberazione. Anche se sappiamo che da sud a nord l’Italia è stata/si è liberata in date e modalità diverse.

La scrittura fresca e vivace può aiutare “i non addetti ai lavori” ad appassionarsi e a esplorare una vicenda fondamentale per la storia dell’Italia del ’900, andando al là dei luoghi comuni.
A loro, io consiglierei di cominciare con il paragrafo “Il lascito morale della Resistenza” contenuto nell’ultimo capitolo, il XVIII, “Il doloroso percorso della pacificazione”, in cui gli autori offrono una prospettiva diversa alla lettura della memoria e del ricordo della Resistenza, alleggerendoli dall’enfasi posta sul lato eroico della morte, «in una dimensione sacrale, sulla falsariga dei martirologi cristiani». Un approccio che spesso ha penalizzato i valori morali e i progetti «per i quali uomini e donne si esposero e caddero nella lotta di liberazione, in patria o nella deportazione».

E il patrimonio di speranze che ha consentito ai partigiani «di sopportare sacrifici e mettere a repentaglio la propria vita» è contenuto nei volumi “Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana” e “Ultime lettere di condannati a morte e di Deportati della Resistenza”. Leggendo questi tasselli di «memoria fragile, destinata all’incompletezza», «ci si accorge – scrivono gli autori – come la maggior parte dei richiami ultimi, delle dichiarazioni di lealtà, degli attestati di fedeltà – oltre che rivolti alla famiglia – riguardano la Patria: l’Italia e la sua libertà, un binomio che ha reso necessario, a volte, un sacrificio così totale come quello della vita».

Con questa cornice etico-morale, torniamo all’inizio del volume e cominciamo l’avvincente lettura della Resistenza italiana inserita nel più grande quadro europeo in cui la Gran Bretagna, fin dai primi anni di guerra, ha lavorato per organizzare la resistenza al nazifascismo nei territori occupati. Prima dell’8 settembre, cospiratori italiani addestrati dallo Special Operation Executive (SOE), hanno tentato l’infiltrazione nell’Italia fascista. Un’avventura sempre finita tragicamente.

Gli autori hanno costruito il libro molto bene. La suddivisione in argomenti e il loro approfondimento, infatti, non fa mai perdere il filo cronologico degli avvenimenti dai quali, grazie alla qualità dei due storici, la storia della Resistenza esce in tutta la sua complessità. Restituendocela storicamente umana, ossia in tutte le sue forme, infamie comprese.
Vedremo che la Resistenza vi fu anche al Sud (un esempio per tutti: la Brigata Maiella), dove i nazisti in ritirata compirono stragi ed eccidi, ecc.; che inglesi e americani sostennero i “ribelli”. Un rapporto fra Alleati e Resistenza sottoposto, finalmente, negli ultimi anni a una fruttuosa e positiva revisione storiografica che ne ha delineato i contorni reali liberando il campo dalla retorica già presente con la guerra in corso.
Ovviamente potrei dilungarmi con esempi su esempi, citazioni su citazioni, e così via. Mi limito, invece a ricordare, in conclusione, (citando) che esiste anche un volume che raccoglie le lettere dei caduti della Repubblica Sociale Italiana (lo stato fantoccio fondato da Mussolini agli ordini di Hitler all’indomani dell’8 settembre 1943) curato dal cappellano militare don Angelo Scarpellini, sulle quali esistono «seri dubbi sulla fedeltà delle trascrizioni».

«Ci sono elementi comuni – scrivono Flores e Franzinelli – nella generazione che combatte la guerra civile, cresciuta nelle medesime strutture pedagogico-propagandistiche (l’impostazione idealistica, l’addestramento militare, la partecipazione allo scontro armato, la morte violenta), ma gli scritti dei fucilati dei due schieramenti in lotta evidenziano una diversità di valori molto marcata che impedisce di confondere ideali inconciliabili. La causa alla quale gli aderenti hanno sacrificato l’esistenza è il fascismo nella versione più tirannica e subalterna alla Germania nazista».

«Ho cercato – scrive un milite fascista repubblicano alla madre – di fare il mio dovere come il mio Duce mi ha insegnato».

Marcello Flores, Mimmo Franzinelli, Storia della Resistenza, Laterza, Roma-Bari 2019, pp. 673, 35,00 euro, ebook 19.90 euro (recensione di Glauco Bertani).

Si ringrazia la Libreria del Teatro, via Crispi 6, Reggio Emilia

Colonna sonora:

PAUL MCCARTNEY & WINGS, Band On The Run

CARIBOU, Never Come Back

THE JESUS AND MARY CHAIN, April Skies

THE MODERN LOVERS, Roadrunner

USTMAMÒ, Siamo i ribelli della montagna

I nostri voti


Stile narrativo
7
Tematica
9
Potenzialità di mercato
7