Italia Viva Val d’Enza: Diga di Vetto, esulta anche il Pd che non l’ha mai voluta

toni_aleotti

Scrivono in una nota Vania Toni e Marco Aleotti di Italia Viva Val d’Enza: ” Apprendiamo con piacere che il governo, sensibilizzato sul tema ormai annoso della siccità, ha dato seguito all’impegno di Draghi per quanto riguarda la nostra cara Val D’Enza procedendo allo stanziamento di 3.200.000 euro per lo studio di fattibilità relativo all’invaso di Vetto.

Detto questo non ci stancheremo mai di sostenere in tutte le sedi e i contesti possibili che si debba partire dal preesistente progetto Marcello, indebitamente stoppato in fase di esecuzione da presunti ambientalisti.

Auspichiamo che venga ripreso nel nuovo studio di fattibilità aggiornato, se e dove serve, e approvato per essere reso esecutivo in tempi rapidi.

In merito alla Diga di Vetto, negli anni, c’è chi ha costruito ricordi utilizzando e gestendo racconti, fatti, parole, buttati all’interno del sistema sociale.

Esiste però la memoria collettiva, storie ed esperienze, vissute da una comunità che non sono modificabili ad personam.

Inoltre, con il supporto dei media tradizionali e dei social media, risulta impraticabile l’incongruente percorso del “negozia e codifica” i contenuti e i pensieri in relazione al proprio vantaggio.

Quello che proprio non possiamo accettare e che l’assessore Mammi, in rappresentanza della regione e del PD, oggi salga sul carro dei vincitori, parlando di risultato storico.

Forse ha la memoria corta o fa finta di non ricordare che fino a pochissimi anni fa questo argomento in regione era un tabù, un falso problema, un fastidio, insomma non un tema urgente all’ordine del giorno.

Per non parlare del mancato ascolto perpetrato in tutti questi anni dai sindaci della Val D’Enza del Pd rispetto alle istanze portate avanti con tanto di supporto tecnico e consulenziale dal comitato Diga di Vetto.

Probabilmente è dovuto diventare un fattore ineludibile per convincere gli “alleati ambientalisti” che non si può più far finta di niente, ma per tenerseli buoni, anziché analizzare fin da subito un progetto già approvato ed esecutivo, si è pensato di “allungare il brodo” con un nuovo studio di fattibilità partendo da un’idea progettuale del consorzio di bonifica di Parma e Reggio cui verrà affidato lo studio che indica la costruzione di invasi più piccoli. A nostro avviso inutili, non efficaci e non in grado di soddisfare l’esigenza idrica e la produzione di energia elettrica.

Riteniamo che il compito della buona politica sia quello di pensare e costruire un futuro migliore per i propri cittadini, facendo anche scelte sul momento impopolari che magari fanno perdere nel breve consenso, ma che danno un domani sostenibile e garantito al territorio e alle future generazioni.

Purtroppo anche gli “amici” del PD si sono allineati alla logica del consenso facendo delle non scelte per non alimentare polemiche interne e con l’opinione pubblica. Ci spiace tanto per questo, ma tant’è”.