Incidente mortale sul lavoro a Camposanto: morta incastrata in un macchinario a 40 anni

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Ennesimo incidente mortale sul lavoro in Emilia in questo 2021. Nella mattinata di martedì 3 agosto, intorno alle 8.30, una donna di quarant’anni, Laila El Harim, ha perso la vita alla Bombonette di Camposanto, in provincia di Modena, dopo essere rimasta incastrata in un macchinario dell’azienda che la vittima stava controllando mentre quest’ultimo era in movimento.

Sul posto sono immediatamente intervenuti i vigili del fuoco e i sanitari del 118, ma purtroppo per la lavoratrice non c’era già più nulla da fare. Saranno ora i carabinieri e il personale della medicina del lavoro di Modena a occuparsi di ricostruire l’esatta dinamica dei fatti per fare luce sulla tragica vicenda avvenuta nell’azienda operante nel settore packaging (produce scatole per dolci, vassoi, pirottini, incarti e shopper). La donna lascia una figlia di 4 anni.

“Innanzitutto esprimiamo le nostre condoglianze ai familiari e ai colleghi della vittima”, ha commentato Domenico Chiatto della segreteria della Cisl Emilia Centrale: “Sarà compito degli organi competenti accertare le cause e le responsabilità dell’evento, ma intanto non possiamo che sottolineare con preoccupazione il coinvolgimento sempre più frequente negli infortuni di lavoratrici alle prese con macchinari industriali che hanno ingranaggi in movimento”.

Allo stesso tempo, ha aggiunto Chiatto, “dobbiamo constatare che gli infortuni sul lavoro, purtroppo anche con esiti mortali, continuano ad accadere nonostante i nostri numerosi appelli. Già i dati del primo trimestre dell’anno avevano rivelato, con la ripresa economica, un aumento dell’11% degli infortuni mortali in Italia, dovuto anche al tentativo di recuperare la produzione persa durante il lockdown. È indispensabile rafforzare la formazione e la cultura della sicurezza, ma anche l’azione di controllo e di vigilanza: a Modena non solo manca almeno il 30% degli ispettori del lavoro, ma sono pochi anche gli ispettori di Inps, Inail e Ausl, se si considera che devono controllare circa 58.000 aziende modenesi con almeno un addetto”.

La Cgil: non si può morire per lavorare. La Cgil Modena, unitamente alle categorie sindacali della Slc/Cgil Modena ed Emilia-Romagna, esprime profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia della lavoratrice vittima, questa mattina, di un infortunio mortale presso l’azienda Bombonette di Camposanto che opera nel campo della cartotecnica, occupandosi nello specifico di packaging per pasticceria.

Il sindacato, rimarcando piena fiducia verso gli organismi competenti, cui spetta accertare la correttezza delle misure di prevenzione, la dinamica e le cause dell’infortunio mortale, chiede a gran voce che venga fatta piena luce sulla vicenda e sulle eventuali responsabilità.
Non è accettabile che si possa perdere la vita per lavorare, non è pensabile che tutto questo accada, ancora oggi, quando gli infortuni sul lavoro possono e devono essere evitati.
Da troppi anni, ormai, come organizzazioni sindacali denunciamo il mancato investimento in sicurezza, voce che viene vissuta più come costo che come valorizzazione del lavoro e della sua dignità, in formazione, in attività ispettive, in misure di vera prevenzione.

“E’ finito il tempo per le parole – commenta Manuela Gozzi, segretaria generale della Cgil Modena – ora abbiamo bisogno di azioni concrete, di messa in campo di risorse da parte delle istituzioni e delle autorità competenti, e di interventi tutti finalizzati per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro”.
Non è più sopportabile dover commentare fatti di questa tragicità ed assistere al contempo allo smantellamento delle tutele nel mondo del lavoro e alla derubricazione dall’agenda politica della sicurezza nei luoghi di lavoro.
“Anche la Slc regionale esprime profondo cordoglio – aggiunge Giuseppe Ledda, coordinatore regionale Slc Emilia-Romagna – e ribadisce, con il massimo della forza possibile, che è ora di dire basta. Basta ai morti sul lavoro, basta a barattare la salute e la vita dei lavoratori e delle lavoratrici con logiche di profitto”.

Per queste ragioni, per opporsi a questo triste bollettino di guerra, la Cgil Modena sostiene e promuove, a partire da domani, le iniziative di fermate dal lavoro che saranno proclamate dai rappresentanti sindacali nelle aziende dell’intero territorio provinciale.
“Questa iniziativa – conclude Manuela Gozzi – vuole raccogliere la solidarietà dei lavoratori e delle lavoratrici del territorio e vuole lanciare una sfida: il lavoro, il suo valore, la sua dignità e la dignità di chi lavora devono tornare al centro della società. Non è più tempo di grandi intenzioni proclamate un minuto dopo la tragedia, è tempo di grandi scelte ed investimenti prima del prossimo incidente”.

Democratiche: “Cordoglio per la morte di Laila El Harim”. La Conferenza delle democratiche della provincia di Modena, attraverso la portavoce Daniela Depietri, esprime le più sentite condoglianze alla famiglia di Laila El Harim, morta questa mattina sul lavoro, ed è vicina alla figlia. “E’ una strage … che non fa rumore. Siamo sgomente, addolorate e ci sentiamo impotenti di fronte a notizie come queste, alla morte di giovani donne, madri che non hanno che la colpa di volere un lavoro sicuro e dignitoso. Come Conferenza delle democratiche riteniamo che, al di là dello specifico caso sulla cui dinamica indagheranno gli organi competenti, ci sia, in generale, una mancanza di controlli per garantire sicurezza sui luoghi di lavoro a cui va posto immediatamente rimedio. Le donne pagano già un prezzo altissimo a questa crisi, non possono essere lasciate sole anche quando esercitano il diritto al lavoro. Non possiamo più permetterci di guardare altrove. Vanno potenziati la formazione alla sicurezza, i controlli e la vigilanza, altrimenti non si riuscirà a debellare la piaga degli infortuni sul lavoro. Lo chiediamo, prima di tutto, al nostro partito, ma lo chiediamo anche alle istituzioni che ai veri livelli hanno il compito di intervenire. Lo chiediamo a tutte le forze politiche interessate a dare maggiori tutele a chi lavora. Lo chiediamo, infine, agli uomini e soprattutto alle donne del nostro partito che sono al Governo. Ora che la crisi post Covid sembra mettere in discussione tanti posti di lavoro, non allentiamo la presa in materia di sicurezza. Sarebbe un errore gravissimo!”