Reggio, Lega in pressing su Vecchi: “Chieda in procura se è indagato”. Ma il consiglio comunale respinge l’odg

Luca Vecchi sala del Tricolore RE

Continua il pressing della Lega sul sindaco di Reggio Luca Vecchi dopo che il pm Antonino Di Matteo, di fronte al plenum del Consiglio superiore della magistratura, riunitosi per discutere del trasferimento del procuratore di Reggio Marco Mescolini, aveva sostenuto che il primo cittadino reggiano fosse “indagato in quell’indagine in cui erano state ritardate le perquisizioni, l’inchiesta sui bandi di gara del Comune”; una circostanza che Vecchi non ha finora mai confermato, sostenendo di non aver mai ricevuto alcun avviso di garanzia.

Il consigliere del Carroccio Alessandro Rinaldi aveva presentato un ordine del giorno urgente da discutere nel consiglio comunale di lunedì 8 marzo “per toglierci finalmente ogni dubbio circa la posizione del sindaco sull’inchiesta degli appalti”. Per Rinaldi “non è altro che una richiesta di assoluta trasparenza per rispetto nei confronti della cittadinanza reggiana che gli ha permesso di ricoprire la massima carica istituzionale della città”.

Con l’odg, aveva spiegato il consigliere leghista, “chiediamo che finalmente vengano spazzati via tutti i dubbi di queste settimane circa la posizione del sindaco nel procedimento, impegnandolo a depositare espressa istanza in procura per sapere se è indagato.
Restare in questo clima di incertezza è deleterio: è doveroso che la cittadinanza reggiana sappia al più presto se il primo cittadino è o meno indagato, oltremodo se gli eventuali reati su cui si indaga sarebbero stati commessi nell’esercizio della sua funzione istituzionale”.

“Non è nostro compito esprimere giudizi sulla posizione del sindaco, anche se dovesse risultare indagato – aveva aggiunto Rinaldi – ma richiedere al primo cittadino di presentare istanza in procura per sapere se è indagato e in seguito riferire alla cittadinanza e al consiglio comunale ci sembra una richiesta di assoluta trasparenza istituzionale a cui francamente diventa difficile dire di no”.

 

In Sala del Tricolore, tuttavia, la maggioranza ha bocciato la questione di urgenza dell’odg, che non è dunque stato discusso, causando le proteste del consigliere Rinaldi: “Devo dire che ammiro profondamente il coraggio dei consiglieri di maggioranza che quest’oggi hanno addirittura avuto il fegato di bocciare l’urgenza. Si trattava di una semplice richiesta di trasparenza, i cittadini reggiani devono avere il diritto di sapere se il loro sindaco è indagato o meno”.

“Eppure niente, anche stavolta i consiglieri di maggioranza si sono superati, rifiutandosi di affrontare l’argomento, nonostante l’assoluta incertezza sulla posizione del sindaco Vecchi nell’inchiesta sugli appalti. Una vera e propria censura, vietato affrontare l’argomento, vietato chiedere chiarezza su un tema delicatissimo e di estrema importanza, vietato sapere se le dichiarazioni del pm antimafia Di Matteo sono vere”.

Nel documento, secondo il consigliere leghista, “non c’era alcun giudizio politico sulla vicenda: si trattava solamente di compiere un atto di trasparenza nei confronti dei cittadini reggiani presentando istanza in procura. Gravissimo poi l’atteggiamento del sindaco Vecchi, che decide addirittura di non partecipare al voto per evitare di esporsi sull’argomento. Veramente una brutta pagina per la democrazia di questa consigliatura. Per quali motivi il Pd si è rifiutato di affrontare l’argomento? Hanno qualcosa da nascondere? A pagare le conseguenze di queste assurde decisioni saranno ancora una volta i cittadini reggiani, che resteranno in questo clima di incertezza”.