Una stretta che giorno dopo giorno diventa sempre più concreta. La curva del contagio da Coronavirus sale e il premier Mario Draghi è pronto a rivedere il Dpcm appena entrato in vigore, qualora fosse necessario. Sotto la lente d’ingrandimento la situazione delle terapie intensive e la velocità con cui le nuove varianti si stanno muovendo, provocando un innalzamento di nuovi casi. Per questo oggi è in programma una riunione straordinaria del premier con i ministri competenti, Roberto Speranza e Mariastella Gelmini, con Agostino Miozzo del Cts e con il commissario per l’emergenza, Giuseppe Figliuolo.
Ma nessun lockdown generalizzato, spiegano, “quello di marzo scorso non si ripeterà”, assicurano anche perché oggi l’Italia non solo ha a disposizione le misure di sicurezza necessarie ( maschere e gel), ma ha anche cambiato i suoi comportamenti. Ciò su cui si deve intervenire sono le zone di assembramento ed evitare, soprattutto oggi che si ha la consapevolezza che le varianti circolano tra i giovani, che questi ultimi siano un vettore di contagio. Non è infatti caduto nel vuoto l’allarme del presidente Anci, Antonio Decaro, che ha rilevato come i ragazzi in Dad sono più portati ad affollare le zone della ‘movida’. Per questo motivo è tornata sul tavolo del governo non solo l’ipotesi di anticipare il coprifuoco, ma anche la possibilità di “chiudere” i weekend, per evitare anche il classico ‘struscio’ nelle vie dello shopping. Si sono infatti rafforzati, proprio con l’entrata in vigore del nuovo decreto, i controlli con il Viminale che ha richiesto servizi ‘mirati e pianificati’.
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