Incendio Inalca, più concreta la pista dolosa dopo il sopralluogo del cane Max

cane Max vigili del fuoco Inalca Reggio – VDF

Si sarebbe concluso con il ritrovamento di tracce di sostanze acceleranti il sopralluogo che lo scorso lunedì 31 marzo ha visto impegnati i vigili del fuoco del Nucleo investigativo antincendi (Nia) dell’Emilia-Romagna assieme a Max, un pastore belga di quattro anni che è ad oggi l’unico cane in Italia specializzato nella ricerca degli acceleranti di fiamma negli scenari di incendio.

Si fa un po’ più concreta, dunque, anche se ovviamente non ancora confermata, la pista di una possibile origine dolosa del devastante incendio divampato nella notte tra il 10 e l’11 febbraio scorsi nell’area del polo industriale di via Due Canali a Reggio: quella notte andarono distrutti un edificio per la lavorazione di carni fresche della ditta Inalca e un edificio di Quanta Stock&Go adibito a magazzino di alimenti.

L’animale, in forze al nucleo di Vigili del fuoco della Sicilia, si è aggirato – accompagnato dal suo conduttore – negli spazi dell’area industriale devastata dalle fiamme alla ricerca di tracce di eventuali sostanze che potrebbero essere state usate da ignoti per alimentare il rogo. Max, un cosiddetto arson dog (“cane da incendio”), è addestrato a fiutare la presenza di eventuali idrocarburi, e a quanto pare – sebbene il riserbo su questo sia ancora al massimo livello – dopo qualche minuto di sopralluogo avrebbe in effetti trovato qualcosa di utile per le indagini. Queste ultime sono coordinate della Procura di Reggio, che al momento sta vagliando tutte le possibilità su quanto accaduto quella notte, senza escludere alcuna ipotesi.