Venerdì 21 febbraio il sindaco di Reggio Marco Massari ha emanato una nuova ordinanza disponendo la bonifica da residui di amianto e carni in stato di decomposizione degli spazi interessati dall’incendio che nella notte tra il 10 e l’11 febbraio scorsi è divampato nell’area di via Due Canali, bruciando un edificio adibito alla lavorazione di carni fresche della ditta Inalca e un edificio di Quanta Stock&Go adibito a magazzino e polo logistico di alimenti.
L’ordinanza, a cui si è dato corso dopo il parziale dissequestro dell’area in questione, si basa sul referto del Dipartimento di sanità e igiene pubblica dell’Ausl di Reggio, da cui emerge che “l’area scoperta dell’impianto identificata come area cortiliva, contenuta nel perimetro esterno del complesso e non sottoposta a sequestro giudiziario, risulta interessata da frammenti di cemento amianto ed è necessario adottare misure precauzionali atte a impedire la dispersione di fibre attraverso la raccolta a umido o con aspiratori a filtro assoluto”.
Dallo stesso referto è emerso come alimenti di varia origine, tra cui ingenti quantità di origine animale identificati come Soa (sottoprodotti di origine animale) di categoria 2, conservati nel magazzino della ditta Quanta Stock&Go andato in fiamme, stanno subendo il naturale processo di putrefazione, che determina però anche, a questo punto, “la necessità di provvedere con urgenza alla rimozione e allo smaltimento degli stessi”.
Nell’ordinanza, dunque, il sindaco impone a Quanta Stock&Go di rimuovere immediatamente tutti gli alimenti di origine animale qualificati come Soa di categoria 2 presenti nel magazzino, e di smaltirli presso uno stabilimento autorizzato; impone inoltre a entrambe le ditte (Inalca e Quanta Stock&Go) di bonificare l’area cortiliva dell’impianto (identificata come quella contenuta entro il perimetro esterno e asfaltata, escluso quanto oggetto di sequestro giudiziario in essere) dai frammenti di cemento-amianto presenti, presentando entro 5 giorni dalla notifica dell’atto-ordinanza uno specifico piano di lavoro – a opera della ditta incaricata dei lavori – e indicando la data di inizio dei lavori di bonifica.
Le operazioni, come specificato dal Comune, dovranno essere condotte adottando misure precauzionali per impedire la dispersione di fibre di amianto e provvedendo alla raccolta a umido o con aspiratori a filtro assoluto: i rifiuti raccolti dovranno poi essere trattati come materiali contaminati da amianto. Nel frattempo, è richiesto di procedere con azioni di innaffiamento delle superfici dell’area interessata, per evitare il sollevamento e la dispersione in atmosfera di polveri.
Il Comune ha disposto inoltre di bonificare gli stabilimenti non più sottoposti a sequestro nei quali è stata accertata la presenza di materiali contenenti amianto, attraverso una ditta specializzata che sarà tenuta a presentare entro 15 giorni il piano di lavoro e ad adottare gli stessi accorgimenti richiesti per l’intervento nell’area cortiliva.







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