In Regione al via i lavori della commissione speciale d’inchiesta sui minori: ma è già scontro

Municipio Bibbiano

Martedì 27 agosto hanno preso il via i lavori della commissione speciale d’inchiesta sul sistema di tutela dei minori nella Regione Emilia-Romagna, presieduta dal consigliere regionale del Partito Democratico Giuseppe Boschini. La commissione è stata creata dopo che alcune settimane fa l’inchiesta “Angeli e demoni” della procura di Reggio ha aperto uno squarcio su presunte anomalie (le cui responsabilità sono ancora da accertare nel dettaglio) negli affidamenti di minori nel sistema dei servizi sociali della val d’Enza, in provincia di Reggio.

I lavori della commissione dovranno terminare entro la fine della legislatura, prevista entro la fine dell’anno o, al massimo, all’inizio del 2020. “Abbiamo già più di 60 richieste di audizione, cercheremo di dare seguito a tutte”, ha detto Boschini: “Il nostro obiettivo è fare un lavoro serio, approfondito e chiudere attorno alle prima settimana di novembre per produrre una relazione all’assemblea prima della chiusura della legislatura”.

L’obiettivo, secondo il presidente della commissione, “è quello di comprendere le distorsioni del sistema, per avanzare proposte che rafforzino i meccanismi a protezione dei minori”, mentre sul caso specifico della val d’Enza non è previsto un focus, come ha spiegato il neuropsichiatra infantile Giuliano Limonta, che coordina la commissione tecnica di valutazione del sistema di tutela dei minori, organo istituito dalla giunta regionale a fine luglio: “Non ci è stato chiesto uno zoom sull’inchiesta reggiana, anche se ovviamente ne terremo conto”.

“Il nostro unico interesse è fare tutto ciò che è nelle nostre competenze per garantire e tutelare minori e famiglie”, ha commentato il segretario e consigliere regionale del Pd Paolo Calvano: “Il Pd ritiene utile confrontarsi con chiunque possa fornire elementi e approfondimenti per migliorare il sistema di tutela dei minori della nostra regione, e lo farà con responsabilità, rigore e trasparenza”.

Anche per questo motivo le sedute della commissione potranno essere seguite in tempo reale attraverso la diretta streaming.

“Sono certo – ha concluso Calvano – che nei commissari prevarrà la consapevolezza del ruolo che siamo chiamati a svolgere per discutere di un tema che è, evidentemente, di grande delicatezza. Va da sé che mi auguro vivamente che le strumentalizzazioni politiche restino fuori e non intralcino il lavoro che dobbiamo svolgere”.

Ma la prima giornata di lavori ha già fatto emergere i primi scontri tra le forze politiche rappresentate nel parlamentino regionale.

Per il capogruppo della Lega Stefano Bargi “purtroppo avevamo ragione: la commissione non potrà entrare nel merito specifico di quanto accaduto in val d’Enza e denunciato dall’indagine “Angeli e Demoni”. Il coordinatore della medesima, Giuliano Limonta, non ha lasciato adito a dubbi, smascherando al medesimo tempo il governatore Stefano Bonaccini rispetto al suo tentativo di evitare di approfondire la vicenda. Il professor Limonta ha spiegato che alla commissione, la quale ha rapporti con la giunta, sono stati affidati compiti di valutazione straordinaria per capire dove siano i nodi del sistema affidi, senza entrare nel caso specifico di Bibbiano”.

In altre parole, secondo Bargi, “per scelta politica dell’amministrazione regionale la commissione tecnica dovrà evitare di scendere nello specifico degli affidi illeciti avvenuti in val d’Enza ed emersi dall’indagine “Angeli e Demoni”. Di fatto, dunque, per la Lega “nulla più che una commissione chiamata a effettuare una verifica straordinaria rispetto al sistema affidi e verificare se tale sistema presenti lacune oppure no. Si tratta di una cosa inaccettabile dal punto di vista politico, e di poco rispetto nei confronti di quelle famiglie e di quei bambini che porteranno su di sé per tutta la vita le ferite di questa atroce vicenda”, ha concluso Bargi.

Anche il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Giancarlo Tagliaferri ha promesso battaglia: “Fratelli d’Italia, estranea come sempre all’inciucione oserei dire contronatura (Pd e Movimento 5 Stelle!) che ha tenuto a battesimo questa commissione, farà da pungolo a questa presidenza perché si possa giungere a fare chiarezza quantomeno sulle responsabilità amministrative che stanno alla base di questa vicenda”.

“Ci preme poi individuare – ha aggiunto – le opportune correzioni al sistema che consentano di dare garanzia prima di tutto ai minori e alle famiglie. L’eventuale presenza di reati sarà la magistratura a verificarla, ma se c’è una cosa sulla quale questa commissione può a pieno titolo indagare è se le direttive regionali sono state rispettate o meno, se esse siano poi state tradotte nei protocolli operativi utilizzati, oppure no, sul perché il sistema di verifica e monitoraggio messo in atto dalla Regione non abbia colto anomalia alcuna fino a quando il bubbone è scoppiato in tutta la sua drammaticità”.

Critico anche il capogruppo di Forza Italia Andrea Galli: “Lo avevamo detto all’indomani della composizione dell’ufficio di presidenza: la commissione non può essere guidata da Pd e 5 Stelle con l’esclusione del centrodestra. Ebbene, quella critica che avanzammo un mese fa ora diventa un imperativo categorico: se dovesse formarsi, come sciaguratamente sembra, un governo giallorosso nazionale, l’ufficio di presidenza di questa commissione dovrebbe dimettersi e andrebbe rivotato lasciando spazio all’opposizione di centrodestra”.

Secondo Galli “l’ufficio di presidenza non garantisce l’imparzialità: non la garantiva un mese fa e ancor più non la garantisce oggi con all’orizzonte un’alleanza tra Pd e Cinque Stelle a Roma, che potrebbe replicarsi alle regionali dove è in gestazione. Sono note infatti le “schermaglie amorose” in Emilia-Romagna tra dem e grillini per apparentamenti o desistenze per bloccare la vittoria del centrodestra, già maggioranza in regione come dimostrato dalle ultime elezioni europee”.

“Come possono i Cinque Stelle, che ora vanno a braccetto col Pd nazionale, essere garanti delle minoranze? La stessa ministra Locatelli ha parlato di rischio insabbiamento per la commissione nazionale. In Emilia-Romagna questo pericolo deve essere scongiurato: il presidente Boschini, che è persona di buonsenso, dimostri dunque senso di responsabilità politica e si dimetta aprendo a Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia la possibilità di guidare i delicatissimi lavori di questa commissione”.